Giorno: 5 Gennaio 2011

«L'eclisse di sole e l'eclisse della ragione», di Franco La Cecla

Le eclissi sono imprevisti che vanno corretti. Questa è l’interpretazione che ricorre nelle tradizioni antiche e nelle culture indigene. Per i tartari dell’Altai è un vampiro che ha occupato la luna. Per gli armeni di tradizione persiana si tratta di una vacca primordiale che si è frapposta tra sole e luna. Per gli eschimesi si tratta di un incesto tra pianeti. Nella Mesoamerica di tradizione Maya l’eclisse era un momento estremamente critico. Se la luce della luna o del sole va via, è la vita che se ne va. La risposta di molti popoli amazzonici è ancora una gran confusione, ci si mette a urlare e a lanciare frecce contro la luna, si fanno cose che manifestano un disordine del mondo: dall’orgia rituale all’inversione dei ruoli, a una angoscia generalizzata. E si mettono in atto rituali per ristabilire l’ordine interrotto, come se si dovesse rimettere in moto il procedere del mondo, rituali di circoambulazione per accompagnare di nuovo la luna nel suo giro. È importante però proteggere dagli effetti nocivi dell’eclisse alcuni animali, le donne …

«Nel 2010 seimila aziende in cassa integrazione», di Cristina Casadei

2010: l’anno delle 6mila aziende in cassa integrazione straordinaria. Della cassa in deroga che cresce del 250% rispetto all’anno prima. Della cassa integrazione che, nel complesso, ha di gran lunga superato il miliardo di ore autorizzate, mentre nel 2009 era arrivata solo molto vicina ai nove zeri che tanto preoccupano i sindacati. In attesa di conoscere gli ultimi dati relativi a dicembre, che dovrebbero essere diffusi dall’Inps tra oggi e domani, qualunque confronto dei numeri porta a concludere che per il lavoro il 2010 verrà ricordato come l’anno della cassa integrazione straordinaria e in deroga. E forse non è il migliore ricordo perché la cigs e la cigd non sono necessariamente il preludio di un rientro al lavoro, soprattutto senza segnali forti di una ripresa economica a cui potrebbe legarsi quella dell’occupazione. Mentre i numeri dei lavoratori coinvolti stanno diventando importanti: secondo una rielaborazione dell’ufficio studi della Cgil, che si ferma a novembre, nel 2010 i lavoratori in cigo a zero ore sarebbero 163.452, quelli in cigs circa 227.344, mentre quelli in cigd 179.197: sommati …

«Scuole occupate, raffica di denunce a Milano», di Davide Carlucci

La procura indaga sugli studenti. Il vicesindaco: il Comune parte civile nei processi. La protesta: “Ragazzi sotto accusa solo per aver manifestato, mai successo” MILANO – Il primo fascicolo d´indagine è stato affidato al pm Grazia Pradella. Il magistrato – che nella sua carriera si è occupato di casi come la strage di piazza Fontana o le morti per malasanità alla clinica Santa Rita – ora dovrà valutare se decine di studenti appena maggiorenni che a novembre hanno occupato le scuole superiori di Milano per protestare contro la riforma Gelmini, hanno commesso o no i reati di occupazione abusiva e violenza privata. L´inchiesta è una conseguenza della decisione di alcuni presidi di denunciare i liceali alla Digos e ai carabinieri. Le informative delle forze dell´ordine, alle quali sono allegati gli elenchi dei ragazzi identificati con tanto di foto segnaletiche, stanno arrivando in questi giorni in procura. La prima riguarda il liceo artistico Caravaggio, sgomberato il 18 novembre dagli agenti in tenuta antisommossa, che provvidero a far rimuovere i banchi che bloccavano l´ingresso. In quell´occasione furono …

«Nuove regole per investire sull'università», di Francesco Profumo *

Caro direttore, nell’ormai lontano 1989 fu approvata la legge dell’autonomia universitaria (legge Ruberti), che consentì agli atenei di essere istituzioni che devono rispondere del loro operato ad un soggetto esterno di valutazione. Fu una riforma epocale per un sistema universitario che era stato fino ad allora fortemente centralizzato e privo di autonomia. Il ministero dell’Istruzione «dettava le regole» e le singole università le «applicavano»: per quello che si doveva insegnare, per come si doveva spendere e per come scegliere i temi della ricerca scientifica. L’obiettivo principale della nuova legge fu quello di rendere (in prospettiva) gli atenei autonomi e responsabili, legando una parte del finanziamento del ministero al raggiungimento di specifici obiettivi. Nei primi Anni Novanta, le università scrissero «da sole» la loro mini-costituzione, ovvero lo statuto. Successivamente, il primo passo concreto dell’autonomia fu la responsabilizzazione dei centri di spesa delle università, meglio nota come autonomia finanziaria degli atenei. A seguire, furono attuate l’autonomia didattica e quella relativa al reclutamento del personale docente e tecnico amministrativo. Dopo vent’anni dall’approvazione della legge, si può affermare che …

«Caso Fiat, l’appello di Napolitano «Ritrovare un dialogo costruttivo»", di Marzio Breda

«Ci attendono prove molto impegnative. Occorre uno scatto, una mobilitazione. E bisogna soprattutto tenere aperta la linea di comunicazione con le generazioni più giovani, i cui problemi sono esattamente quelli del futuro dell’Italia» . Giorgio Napolitano torna al cuore del suo messaggio di Capodanno e usa ancora il linguaggio della verità. Esprime cioè senza illusioni o vaghezze i termini del proprio ragionamento, nel quale ripropone l’urgenza di una missione collettiva mirata sui giovani— «perché le loro ansie diventino l’assillo di tutti» —, fondata sulla coesione nazionale e su un diverso approccio alle emergenze che ci stanno davanti. La prima delle quali, per ragioni di calendario, riguarda la prova di forza sul destino dello stabilimento di Mirafiori. Il capo dello Stato ne parla a Napoli (dove si è concesso un po’di riposo a Villa Rosebery), in risposta ai cronisti che lo intercettano al termine di una visita al Pio Monte della Misericordia. Presidente — gli viene chiesto — il debutto della «doppia Fiat» in Borsa è stato premiato dal successo, ma resta assai discusso dai lavoratori: …

«Padova, il calendario della discordia cancellati 25 aprile e Primo maggio», di Filippo Tosatto

Iniziativa della Provincia per le scuole. Insorge il Pd: ritiratelo. Nessun accenno a Liberazione e Festa dei lavoratori: in compenso c´è il Capodanno veneto PADOVA – Nel Veneto ai tempi della Lega, il Primo maggio non coincide più con la festa del lavoro e il 25 aprile celebra la Pasquetta e San Marco, non certo la liberazione del Paese dai nazifascisti. Resiste ancora la festa della Repubblica del 2 giugno mentre spuntano nuovi appuntamenti, dal 28 febbraio con il “Bati marso” (una sorta di Capodanno veneto) al 25 marzo dedicato al “ricordo del Popolo veneto”; e ancora, le ricorrenze familiste della mamma o dei nonni elevate a pietre miliari dell´anno. È il calendario 2011 stampato in 50 mila copie dalla Provincia di Padova, e ha il suo artefice nell´assessore all´identità veneta Leandro Comacchio, esponente del Carroccio. Corredato da disegni e filastrocche, in occasione della Befana è stato inviato a tutte le scuole elementari perché sia distribuito ai bambini. Ma c´è chi non ha gradito. È il caso dell´amministrazione di Solesino, un piccolo centro retto dal …

«L'inflazione ritorna a preoccupare», di Franco Bruni

Le statistiche italiane e dell’area dell’euro mostrano che nel 2010 l’inflazione ha accelerato. In parte ciò dipende da una qualche ripresa dell’attività economica, che era precipitata l’anno precedente. Ma la disoccupazione è stata tanta e crescente. Non è certo il mercato del lavoro a spingere la dinamica dei prezzi. È invece colpa dei margini dei settori meno competitivi, dove i produttori e i commercianti hanno più potere di mercato, come quello dell’energia, e delle quotazioni di materie prime e prodotti agro-alimentari, che crescono insieme alla domanda impetuosa dei Paesi emergenti e sono spesso gonfiate dalla speculazione. Per ora l’aumento dei prezzi al consumo rimane prossimo al tetto del 2% fissato dalle autorità monetarie. Ma non mancano ragioni per preoccuparsi, visto che il tetto è raggiunto in presenza di andamenti tutt’altro che brillanti della domanda di beni e servizi, della produzione e dell’occupazione. Il pericolo è che un più alto tasso di inflazione entri nelle aspettative di medio termine dei consumatori e dei risparmiatori, delle imprese e dei lavoratori. Se crescono le attese di inflazione essa …