Giorno: 20 Gennaio 2011

Scuola, Istat: "Italia fanalino di coda per risorse, in pole position per abbandoni"

La responsabile Scuola del PD Francesca Puglisi commenta i dati dell’indagine “Noi Italia” che confermano il declino del sistema di istruzione italiano, smantellato dai tagli di Tremonti e mortificato da politiche umilianti per insegnanti e studenti. Il nostro Paese investe meno della media europea in Istruzione e ha un tasso di abbandono scolastico abnorme: la conferma non arriva dall’opposizione ma dai dati ISTAT. Quindi, se davvero vogliamo raggiungere gli obiettivi di Europa 2020, che chiedono al nostro Paese di dimezzare il tasso di dispersione scolastica e triplicare il numero di laureati, dobbiamo capovolgere ciò che sta facendo il Governo. E allora la ricetta non va cercata nei tagli lineari ma negli investimenti per l’estensione del tempo pieno con le compresenze nella primaria in tutto il Paese (nelle regioni dove il tempo pieno è diffuso i livelli di apprendimento sono più alti); investimenti nella didattica laboratoriale (i dati denunciano che i nostri ragazzi continuano ad andare male in scienze rispetto ai coetanei europei); investimenti nella formazione continua degli insegnanti per aggiornare la didattica e nella dotazione …

In Italia, una donna su due non ha lavoro e non lo cerca

E’ la percentuale più bassa dei 27% paesi Ue dopo Malta. Un giovane su cinque è nella stessa situazione. L’Italia non è un paese in salute, soprattutto per giovani e donne: una su due non ha lavoro e ha anche rinunciato a cercarlo. Stesso destino per un giovane su cinque: non studia e anche lui ha rinunciato a cercare un posto di lavoro. E’ la fotografia con molti toni grigi che descrive come sta andando il paese, come risulta da oltre 100 statistiche tra aspetti demografici ed economici, culturali e sociali. Si chiama “Noi Italia” ed è un dossier curato dall’ Istat, (clicca qui per la versione integrale). In Italia, quindi, un giovane su cinque non studia, nè lavora: i ragazzi «non più inseriti in un percorso scolastico-formativo, ma neppure impegnati in un’attività lavorativa, sono poco più di due milioni, il 21,2% tra i 15-29enni (anno 2009), la quota più elevata a livello europeo». Il tasso di inattività femminile italiano nel 2009 (48,9%), è stato il secondo più alto dell’Ue a 27, inferiore solo a …