Giorno: 26 Gennaio 2011

"La linea d'ombra", di Barbara Spinelli

Viviamo, da ormai quasi un ventennio, nella non-politica. Della politica abbiamo dimenticato la lingua, il prestigio, la vocazione. Dicono che a essa si sono sostituiti altri modi d´esercitare l´autorità: il carisma personale, i sondaggi, il kit di frasi e gesti usati in tv. Ma la spiegazione è insufficiente, perché tutti questi modi non producono autorità e ancor meno autorevolezza. Berlusconi ha potere, non autorevolezza. Non sono le piazze a affievolirla ma alcune istituzioni della Repubblica. evidentemente non persuase dalle sue ingiunzioni. Le vedono come ingiunzioni non di un rappresentante dello Stato, ma di un boss terribilmente somigliante al dr Mabuse, che nel film di Fritz Lang crea un suo stato nello Stato. Alle varie istituzioni viene intimato di ubbidire tacendo, e già questo è oltraggio alla politica e alla Costituzione. Specialmente sotto tiro è la magistratura, che incarna il diritto. Un gran numero di magistrati si trova alle prese con un leader-non leader, sospettato di crimini di cui la giustizia indipendente non può non occuparsi. Le sue peripezie sessuali lo hanno minato ulteriormente, essendo forse …

"Non seguiamo chi nega futuro ai nostri giovani", di Roberto Perotti

Ognuno dà il giudizio che vuole sulle nottate di Arcore. Ma un fatto è chiaro: molte, forse tutte le ragazze che vi hanno partecipato erano spinte dalla speranza di mettere un piede nel mondo dello spettacolo. La stessa speranza sta dietro la sorprendente posizione delle loro famiglie, che spesso le incoraggiavano ad accettare qualunque cosa pur di favorire quella carriera. Questa speranza è una misura della visione distorta del futuro che ormai attanaglia tante famiglie italiane. Per molte di esse la carriera nello spettacolo è un investimento più solido dell’istruzione. Ma è una chimera costosa, per le povere ragazze che ne sono vittime e per la società. Una su mille ci riesce; ma anche per coloro che ci riescono, la nozione di “carriera” si riduce tipicamente a qualche apparizione, un tempo a Drive in, oggi a Colorado. Semplicemente, il ritorno economico da questo investimento è tra i più bassi che si possa immaginare. E i danni psicologici di lungo periodo, quando queste ragazze una volta usate si ritrovano senza né arte né parte, non sono …

"Spegniamo il premier che insulta in tv", di Giovanni Valentini

“Postribolo televisivo”. Coniata da un personaggio come Silvio Berlusconi, che è esperto e cultore della materia, la sprezzante definizione del talk-show di Gad Lerner rischia di risultare un complimento. O addirittura un titolo di merito. Detto dall´uomo che minaccia di ridurre l´Italia a un puttanaio, potrebbe apparire perfino un elogio, se non fosse in realtà tanto gratuito quanto offensivo per il conduttore del programma, per le sue ospiti e soprattutto per i telespettatori de “La 7” che lo seguono. Siamo, dunque, all´inaugurazione di un nuovo genere tv? Dal talk-show passeremo al sex-talk? Arcore sarà ribattezzata Hardcore? Più prosaicamente, ci troviamo di fronte alla più violenta e devastante invasione di campo (televisivo) che sia mai avvenuta nella storia della tv mondiale. Un capo di governo che chiama in diretta lo studio di una trasmissione in corso per attaccare un giornalista che fa il suo mestiere, aggredire e insultare gli ospiti, infangare una rete concorrente. E per di più, con un linguaggio che – alla luce delle sue disinvolte ed equivoche abitudini o frequentazioni notturne – alla …

"Se anche i sondaggi non contano più", di Marcello Sorgi

Il Pdl, attorno al 30 per cento o appena più sotto, non ha risentito (o ha risentito pochissimo) del caso Ruby. Il Pd, che oscilla tra il 24 e il 26, di conseguenza non ne ha beneficiato. La Lega è sempre forte, 11-12. Il Terzo polo può arrivare al 13, ma mentre l’Udc è stabile attorno al 6, Fli si muove su una banda larga che va dal 3,5 all’8. Allo stesso modo Vendola e la sinistra radicale, attualmente fuori dal Parlamento, sono quotati, in caso di voto, fino al 15 per cento. Con variazioni anche consistenti, ma con tendenze perfettamente concordanti, dati come questi sono stati esposti lunedì sera a «Porta a Porta» dai tre maggiori sondaggisti presenti sul mercato delle opinioni, Renato Mannheimer della Ispo, Alessandra Ghisleri di Euromedia e Roberto Weber di Swg, le cui divergenze semmai riguardano il tasso di fiducia su Berlusconi: ancora alto, oltre il 50 per cento, per la Ghisleri, che lavora per il centrodestra, e più basso, tra il 33 e il 35 per cento, per Weber …