Giorno: 9 Marzo 2012

"Dirigere gli Uffizi con 1.780 Euro al mese", di Gian Antonio Stella

I direttori di alcuni dei musei più importanti d’Italia, quindi del mondo, hanno deciso di fare «outing» e dichiarare i propri redditi. Che sono, rispetto a quelli dei colleghi del resto del pianeta, avvilenti.Se il guadagno misura il merito, dirigere gli Uffizi è un lavoro da 1.780 euro? Lette le denunce dei redditi dei ministri e degli alti burocrati di Stato, i direttori di alcuni dei musei più importanti d’Italia, quindi del mondo, hanno deciso di fare «outing» e dichiarare i propri redditi. Che sono, rispetto a quelli dei colleghi del resto del pianeta, avvilenti. A uscire allo scoperto, in calce a una lettera pubblica, sono Anna Lo Bianco, direttore della Galleria nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini, Maria Grazia Bernardini, del Museo di Castel Sant’Angelo, Anna Coliva, della Galleria Borghese, Antonio Natali, della Galleria degli Uffizi, Andreina Draghi, del Museo di Palazzo di Venezia, Serena Dainotto, della Biblioteca dell’Archivio di Stato di Roma e tanti altri funzionari alla guida di biblioteche e archivi e istituzioni museali che fanno grande il nostro Paese. Il punto …

“Dirigere gli Uffizi con 1.780 Euro al mese”, di Gian Antonio Stella

I direttori di alcuni dei musei più importanti d’Italia, quindi del mondo, hanno deciso di fare «outing» e dichiarare i propri redditi. Che sono, rispetto a quelli dei colleghi del resto del pianeta, avvilenti.Se il guadagno misura il merito, dirigere gli Uffizi è un lavoro da 1.780 euro? Lette le denunce dei redditi dei ministri e degli alti burocrati di Stato, i direttori di alcuni dei musei più importanti d’Italia, quindi del mondo, hanno deciso di fare «outing» e dichiarare i propri redditi. Che sono, rispetto a quelli dei colleghi del resto del pianeta, avvilenti. A uscire allo scoperto, in calce a una lettera pubblica, sono Anna Lo Bianco, direttore della Galleria nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini, Maria Grazia Bernardini, del Museo di Castel Sant’Angelo, Anna Coliva, della Galleria Borghese, Antonio Natali, della Galleria degli Uffizi, Andreina Draghi, del Museo di Palazzo di Venezia, Serena Dainotto, della Biblioteca dell’Archivio di Stato di Roma e tanti altri funzionari alla guida di biblioteche e archivi e istituzioni museali che fanno grande il nostro Paese. Il punto …

"Il precariato azzoppa la ricerca", intervista a Luigi Nicolais di Cristina Pulcinelli

Il Cnr è nato molti anni fa come un ente in cui si svolgeva ricerca di base e applicata. E questo è ancora il suo ruolo. Oggi rappresenta una grande opportunità per il Paese perché vi lavorano 8000 persone, di cui oltre 4000 sono ricercatori e tecnologi. Insieme formano una massa critica interessante che opera in vari settori. L’importante è che interagisca di più con l’università, con l’impresa e con altri enti pubblici ». È un Cnr legato al passato ma proiettato al futuro quello che immagina Luigi Nicolais, ingegnere chimico nominato meno di un mese fa presidente del più grande ente di ricerca del nostro paese al posto del ministro Profumo. Fresco di nomina, lei ha affermato: «Darò il mio contributo per ridurre la burocrazia, aumentare l’efficienza e consolidarela fiducia».Concretamente cosa pensa di fare? «Prima di tutto bisogna dematerializzare. Evitare, cioè, che i ricercatori debbano usare il loro tempo per scrivere carte che servono solo a fini burocratici. I controlli vanno fatti, ma si deve rendere più snello il sistema. Un’altra cosa che voglio …

“Il precariato azzoppa la ricerca”, intervista a Luigi Nicolais di Cristina Pulcinelli

Il Cnr è nato molti anni fa come un ente in cui si svolgeva ricerca di base e applicata. E questo è ancora il suo ruolo. Oggi rappresenta una grande opportunità per il Paese perché vi lavorano 8000 persone, di cui oltre 4000 sono ricercatori e tecnologi. Insieme formano una massa critica interessante che opera in vari settori. L’importante è che interagisca di più con l’università, con l’impresa e con altri enti pubblici ». È un Cnr legato al passato ma proiettato al futuro quello che immagina Luigi Nicolais, ingegnere chimico nominato meno di un mese fa presidente del più grande ente di ricerca del nostro paese al posto del ministro Profumo. Fresco di nomina, lei ha affermato: «Darò il mio contributo per ridurre la burocrazia, aumentare l’efficienza e consolidarela fiducia».Concretamente cosa pensa di fare? «Prima di tutto bisogna dematerializzare. Evitare, cioè, che i ricercatori debbano usare il loro tempo per scrivere carte che servono solo a fini burocratici. I controlli vanno fatti, ma si deve rendere più snello il sistema. Un’altra cosa che voglio …

"Rsu pubblico impiego Cgil primo sindacato ma Bonanni contesta", di Massimo Franchi

Come da previsioni, hanno vinto tutti. I dati definitivi per le elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie di scuola e pubblico impiego ci saranno solo venerdì 16 marzo, quando l’Aran, l’agenzia governativa, per la prima volta li certificherà dopo averli ricevuti in via telematica da ognuno degli oltre 22mila collegi elettoriali. E allora ieri ogni sindacato citava vittorie sul territorio e proiezioni proclamando la propria soddisfazione per il «successo», l’«avanzamento». E sommando le percentuali fornite dai vari sindacati, la somma supera abbondantemente quota 100. Tanto da arrivare a battibeccare fra loro sulla veridicità dei dati resi pubblici. A vincere, dati alla mano, dovrebbe essere stata la Cgil. Nel comparto delle amministrazioni pubbliche la Fp-Cgil sostiene di aver ottenuto il 33% dei consensi, crescendo del3,3%rispetto alle elezioni del 2007. Nella scuola nessuna proiezione, ma la certezza di essersi «confermati come primo sindacato in tutti i comparti, con una importante crescita». Dati che portano Susanna Camusso (da New York, dove si trova) e i due segretari generali di categoria (Rossana Dettori, Fp, e Domenico Pantaleo, Flc) a …

“Rsu pubblico impiego Cgil primo sindacato ma Bonanni contesta”, di Massimo Franchi

Come da previsioni, hanno vinto tutti. I dati definitivi per le elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie di scuola e pubblico impiego ci saranno solo venerdì 16 marzo, quando l’Aran, l’agenzia governativa, per la prima volta li certificherà dopo averli ricevuti in via telematica da ognuno degli oltre 22mila collegi elettoriali. E allora ieri ogni sindacato citava vittorie sul territorio e proiezioni proclamando la propria soddisfazione per il «successo», l’«avanzamento». E sommando le percentuali fornite dai vari sindacati, la somma supera abbondantemente quota 100. Tanto da arrivare a battibeccare fra loro sulla veridicità dei dati resi pubblici. A vincere, dati alla mano, dovrebbe essere stata la Cgil. Nel comparto delle amministrazioni pubbliche la Fp-Cgil sostiene di aver ottenuto il 33% dei consensi, crescendo del3,3%rispetto alle elezioni del 2007. Nella scuola nessuna proiezione, ma la certezza di essersi «confermati come primo sindacato in tutti i comparti, con una importante crescita». Dati che portano Susanna Camusso (da New York, dove si trova) e i due segretari generali di categoria (Rossana Dettori, Fp, e Domenico Pantaleo, Flc) a …

“Primo, concertare”, di Mimmo Carrieri e Cesare Damiano

Il barometro della trattativa sul mercato del lavoro continua a oscillare, a volte volge al bello, altre in direzione contraria. Il governo aveva ventilato, in alcune occasioni, che non fosse indispensabile arrivare a una intesa con le parti sociali. E questo aveva fatto suscitare più di qualche interrogativo. Ci avevano insegnato (ricordate lo “scambio politico”) che è interesse fondante dei governi pervenire ad accordi con le parti sociali (che usavamo chiamare di concertazione): specie se si tratta di governi tecnici e dall’incerta base parlamentare, come è l’attuale. L’intesa era una necessità se essi volevano davvero allargare il loro consenso sociale (o neutralizzare potenziali conflitti). In realtà queste indicazioni di “scuola” hanno subìto nel corso degli ultimi anni alcuni slittamenti, in ragione del prevalere (qualche volta anche nel centrosinistra) di una lettura liberista – molto discutibile – del rapporto con le organizzazioni sociali, in primo luogo i sindacati. Questa lettura porta a ritenere preferibile, alla strada dell’accordo, quella della decisione dirigista o dell’assecondamento della spontaneità del mercato. In questa ottica queste due modalità – decreto e …