Giorno: 12 Marzo 2012

“La Repubblica fondata sull’insicurezza”, di Ilvo Diamanti

È il lavoro la questione intorno a cui ruota il dibattito politico di questa fase. L’articolo 18, il mercato del lavoro, gli ammortizzatori sociali, il futuro dei giovani, il posto fisso, i mammoni. Angelino Alfano ha indicato al governo tre priorità: «Lavoro, lavoro e lavoro». Apostrofato da Bersani: «L’ha scoperto solo ora (per non parlare delle frequenze tivù)». Il lavoro e il suo reciproco: il non-lavoro attraggono, dunque, l’interesse degli attori politici e del governo. Ma, forse, non abbastanza rispetto a quanto avviene nella società. La disoccupazione, infatti, è il problema più sentito dai cittadini, in Italia, da almeno due anni, come emerge dai dati dell’Osservatorio sulla sicurezza in Europa (curato da Demos, l’Osservatorio di Pavia e la Fondazione Unipolis), a cui facciamo riferimento in questa Mappa ( www.demos.it ). Una persona su due, infatti, si definisce “frequentemente” preoccupata – per sé e i propri familiari – di perdere il lavoro (gennaio 2012). Circa dieci punti in più rispetto a un anno fa. D’altronde, nel campione rappresentativo della popolazione italiana, il 35% dichiara che, nell’ultimo …

“La Repubblica fondata sull’insicurezza”, di Ilvo Diamanti

È il lavoro la questione intorno a cui ruota il dibattito politico di questa fase. L’articolo 18, il mercato del lavoro, gli ammortizzatori sociali, il futuro dei giovani, il posto fisso, i mammoni. Angelino Alfano ha indicato al governo tre priorità: «Lavoro, lavoro e lavoro». Apostrofato da Bersani: «L’ha scoperto solo ora (per non parlare delle frequenze tivù)». Il lavoro e il suo reciproco: il non-lavoro attraggono, dunque, l’interesse degli attori politici e del governo. Ma, forse, non abbastanza rispetto a quanto avviene nella società. La disoccupazione, infatti, è il problema più sentito dai cittadini, in Italia, da almeno due anni, come emerge dai dati dell’Osservatorio sulla sicurezza in Europa (curato da Demos, l’Osservatorio di Pavia e la Fondazione Unipolis), a cui facciamo riferimento in questa Mappa ( www.demos.it ). Una persona su due, infatti, si definisce “frequentemente” preoccupata – per sé e i propri familiari – di perdere il lavoro (gennaio 2012). Circa dieci punti in più rispetto a un anno fa. D’altronde, nel campione rappresentativo della popolazione italiana, il 35% dichiara che, nell’ultimo …

"La Repubblica fondata sull'insicurezza", di Ilvo Diamanti

È il lavoro la questione intorno a cui ruota il dibattito politico di questa fase. L’articolo 18, il mercato del lavoro, gli ammortizzatori sociali, il futuro dei giovani, il posto fisso, i mammoni. Angelino Alfano ha indicato al governo tre priorità: «Lavoro, lavoro e lavoro». Apostrofato da Bersani: «L’ha scoperto solo ora (per non parlare delle frequenze tivù)». Il lavoro e il suo reciproco: il non-lavoro attraggono, dunque, l’interesse degli attori politici e del governo. Ma, forse, non abbastanza rispetto a quanto avviene nella società. La disoccupazione, infatti, è il problema più sentito dai cittadini, in Italia, da almeno due anni, come emerge dai dati dell’Osservatorio sulla sicurezza in Europa (curato da Demos, l’Osservatorio di Pavia e la Fondazione Unipolis), a cui facciamo riferimento in questa Mappa ( www.demos.it ). Una persona su due, infatti, si definisce “frequentemente” preoccupata – per sé e i propri familiari – di perdere il lavoro (gennaio 2012). Circa dieci punti in più rispetto a un anno fa. D’altronde, nel campione rappresentativo della popolazione italiana, il 35% dichiara che, nell’ultimo …

“Tre strade per creare occupazione”, di Daniele Marin

Il viaggio che La Stampa ha fatto in queste settimane in Italia sul tema del lavoro ha ben raccontato delle difficoltà e delle emergenze che attraversano il nostro Paese. Ma ha narrato anche delle sue articolazioni, di realtà sociali ed economiche molto diverse. Alcune (purtroppo) storicamente segnate da problematicità, faticano a trovare percorsi di ripresa dell’occupazione. Altre stanno vivendo una fase di trasformazione economica; altre ancora nonostante tutto mostrano segni di vivacità. Lo scenario di sfondo, però, accomuna tutti: la fase che stiamo attraversando si caratterizza per un cambiamento strutturale delle nostre economie. La crisi non è di natura congiunturale: basta attendere che passi e tutto si riaggiusterà, anche sul versante del lavoro. Non è così. I mutamenti negli assetti produttivi a livello internazionale dureranno ancora a lungo, prima di trovare un nuovo equilibrio. E, nel frattempo, i sistemi produttivi, e con essi il lavoro, devono trovare nuove modalità organizzative e di relazioni industriali, nuove regolazioni del mercato del lavoro e sistemi di tutele, nuovi profili professionali e di formazione. Sarà banale sottolinearlo, ma la …