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“Leggi ad personam, il Pd: la polemica Idv per fare propaganda”, di Virginia Lori

«Fior di giuristi, l’Ocse e magistrati, compresi quelli del pool di Mani pulite che Di Pietro ben conosce, consigliano da anni di riscrivere il reato di concussione, reato che consente in molti casi al corruttore di restare sostanzialmente impunito». A metà di domenica pomeriggio, è il presidente del forum giustizia del Pd, Andrea Orlando, a cercare di mettere un punto alle polemiche che si inseguono sulle agenzie di stampa, con un Di Pietro scatenato contro quello che lui chiama «un mercanteggio» sulla corruzione.
Mentre il Pdl punta a cancellare il reato di concussione, l’Idv infatti soffia sul fuoco puntando il dito anche contro il Pd ed evocando lo spettro delle leggi “ad personam” sulle norme anti-corruzione, nonostante i Democratici puntino in ogni modo a sminare il terreno, chiarendo la direzione verso cui guidare la riscrittura delle norme su quel reato che oggi risulta così difficilmente individuabile e punibile.
Proprio per questo, il Pd aveva presentato sia al Senato che alla Camera una norma per cancellarlo e far ricadere i casi da esso attualmente coperti in parte nella estorsione, in parte nella corruzione. E un emendamento in tal senso era stato presentato anche dall’Italia dei Valori, ricorda Orlando, e allora «l’Idv al Senato votò a favore», mentre oggi Di Pietro grida all’«inciucio», ma «da ciò si comprende ampiamente la natura propagandistica delle sue affermazioni».
La presidente dei Senatori Pd, Annna Finocchiaro, intanto ha già annunciato che i democratici ritireranno il loro emendamento e si rimetteranno alla proposta del governo. «Comunque la voteremo – assicura Finocchiaro – sia con la norma che riformula la concussione, sia senza di essa». Ma nuove polemiche vengono già messe in conto in Parlamento, quando il ministro Severino presenterà la proposta.
Su un altro versante, nel frattempo, Gianfranco Fini si è già assunto l’impegno a raccogliere le firme «perché un politico non sia candidabile» dopo una condanna in primo grado.E mentre le notizie di indagini giudiziarie continuano ad affollare le cronache, Di Pietro punta il dito sulla Lombardia e chiede le dimissioni di Formigoni: «Non faccia il finto tonto» e per il caso Boni si dimetta.

L’Unità 19.03.12