"Il governatore impresentabile", di Roberto Rho
L´inchiesta per corruzione a carico di Davide Boni, presidente leghista del Consiglio regionale della Lombardia, proietta ufficialmente anche il Carroccio nel vortice delle mazzette e della corruzione. Un´altra indagine della Procura, altre tangenti passate di mano in mano, forse negli stessi uffici della Regione, un altro partito nella tempesta: questa volta è la Lega, proprio all´indomani delle minacce rivolte dal suo leader, Umberto Bossi, al premier Mario Monti. Il Pirellone, popolato da un imbarazzante numero di inquisiti, è un caso politico grande come il grattacielo che Formigoni si è fatto costruire a imperitura gloria del suo ventennio di governo. E la sua classe dirigente, la si guardi da destra o da sinistra – il versante frequentato dall´indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti Filippo Penati – restituisce l´immagine di una politica pervasa dall´affarismo e dalla corruzione, ostinatamente aggrappata al privilegio, scollegata dalla realtà. Ciò che fingono di ignorare gli uomini del Pirellone – compresi da ieri i sedicenti moralizzatori della Lega che avevano minacciato di far cadere Formigoni proprio a causa dei molteplici …