attualità, politica italiana

"Un simpatico cacciaballe? Già visto, grazie", di Stefano Menichini

Alla domanda se Beppe Grillo l’altra sera da Vespa abbia o no sfondato in un altro elettorato, ognuno dà la risposta che crede. Molto spesso, la risposta che gli conviene di più. Dovessi dire, però, il mio primissimo pensiero d’impulso, sul fotogramma finale di Grillo e Vespa che si stringono la mano complici e felici, è andato altrove. È andato a Silvio Berlusconi. Perché quella immagine, e quella intera puntata di Porta a Porta, sono soprattutto il sigillo alla marginalizzazione irrecuperabile di colui che in quel salotto tv e davanti a quel pubblico ha celebrato i propri trionfi.

Berlusconi escluso dalla contesa elettorale a due è come se fosse escluso tout court: un ruolo da terzo attore, con distacchi abissali, semplicemente non può recitarlo. Perfino Giorgia Meloni può intimargli di lasciare il campo, dovesse rimanere sotto il 20 per cento. I ragionamenti che si fanno sugli scenari post-europee sono tutti assennati, e giustamente tengono in gran conto le scelte di Forza Italia. Ma i sorrisi forzati di Berlusconi nelle sue apparizioni televisive sono ormai come quelli del gatto del Cheshire: intorno non si vede più nulla.

Lunedì a Porta a porta c’era un uomo siffatto: simpatico; molto ricco; professionale nell’uso della tv; alternativo al sistema dei partiti; deciso a cancellare tutti gli avversari politici; confuso e improbabile nelle proposte concrete. Praticamente, era Berlusconi. Solo che aveva molti capelli non tinti, una bella barba e un intervistatore scettico, cosa mai capitata a Berlusconi in quello studio.

Questa è la chiave della progressiva espulsione del fondatore del centrodestra dalla scena: è soppiantato in quella che era la sua parte nella commedia italiana, per come gli elettori-telespettatori la percepiscono. Per alcuni aspetti, l’ha sostituito Renzi. Ma Grillo lo sta sostituendo in tutto e per tutto, e a quanto pare anche nei consensi di coloro che voteranno sempre mossi da un’unica molla: impedire alla sinistra di vincere.

Se questa sia solo un’impressione, o il dato eclatante della nuova realtà italiana, lo sapremo domenica notte e lo valuteremo conoscendo i flussi elettorali. Intanto stasera possiamo fare una verifica. Già, perché da Vespa arriva un altro Berlusconi. Stavolta con pochi capelli (non suoi), allergico alla barba, probabilmente poco propenso alle barzellette. Sarà quello vero? O non è più lui, quello vero?

da Europa Quotidiano 21.05.14