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"Decreto salvascatti, Tremonti firma", di Alessandra Ricciardi

Risolto il giallo sul provvedimento che ripristina le progressioni di carriera degli insegnanti.
Il giallo sugli scatti di anzianità pare essere definitivamente risolto. Il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, secondo quanto riferito ieri dalla Cisl scuola, ha controfirmato il decreto che salva le progressioni di carriera di docenti, ausiliari, tecnici e amministrativi. Gli scatti maturati nel 2010 saranno regolarmente pagati e saranno utili ai fini della carriera, dice in sostanza il provvedimento.
Costeranno 320 milioni di euro, attinti dal tesoretto dei risparmi destinati al merito. Che per quest’anno si dovrà accontentare di circa 30 milioni di euro per le quattro sperimentazioni previste. Per il 2011 e 2012, gli altri anni di blocco degli scatti, il decreto prevede che siano sempre le risorse dei risparmi della scuola a essere utilizzate a copertura, ovviamente debitamente ceitificate per la loro capienza dal Tesoro. Il decreto, secondo indiscrezioni, sarebbe ora ai controlli di rito, prima della sua pubblicazione. Si chiude così una vicenda che aveva tenuto con il fiato sospeso la categoria per tutto fine 2010. Gli scatti rappresentano l’unico strumento di avanzamento stipendiale, se si esclude il recupero dell’inflazione. E la manovra correttiva dei conti pubblici li aveva bloccati per tre anni per tutto il pubblico impiego, scuola compresa. Dopo una lunga trattativa tra sindacati, Istruzione ed Economia, si era arrivati a un decreto che attingendo alla quota del 30% dei risparmi della scuola, realizzati attraverso i tagli al personale previsti dal decreto legge 112/2008, consentiva di reinvestirli sugli scatti senza oneri per le casse dello stato. Il decreto, firmato a dicembre dal ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, è stato firmato anche da Tremonti proprio agli inizi di gennaio. Pochi giorni dopo che una nota sempre del Tesoro, servizio personale, aveva congelato i pagamenti per il 2010. Con la firma di Tremonti si chairsce la questione e si getta acqua sul fuoco delle polemiche che si stavano intanto divampando. Dilaniando il già diviso comparto sindacale che pure sulla necessità di salvare gli scatti si era mostrato inizialmente compatto. «Chiediamo certezze», ha detto nei giorni scorsi il leader della Cgil, Mimmo Pantaleo, «purtroppo la nota del servizio personale conferma l’inattendibilità delle notizie apparse su alcuni siti sindacali che davano per certa l’avvenuta certificazione delle risorse da parte del Mef». Soddisfazione per la chiusura della partita è stata espressa ieri da Cisl e Uil scuola. «Abbiamo lavorato, con la confederazione, per trovare le intese necessarie a risolvere una questione delicata e complessa», ha commentato il segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima, «ora sidice una parola definitiva anche rispetto a tanta disinformazione diffusa in modo superficiale, e non di rado strumentale». Rincara Massimo Di Menna, numero uno della Uil scuola, «il decreto conferma gli impegni che il governo aveva assunto con i sindacati per salvare gli aumenti per anzianità». Per il recupero 2011 saranno necessari 600 milioni di euro e 900 milioni per il 2012. E visto come procede il piano di tagli al personale, la copertura dovrebbe essere piena.

da ItaliaOggi 11.01.11

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“Tremonti autorizza lo sblocco degli scatti stipendiali, Cisl e Uil attaccano Pantaleo”, di Alessandro Giuliani

Il responsabile del Mef firma l’atteso decreto che salva docenti e Ata dal congelamento degli stipendi. Anche se solo per il 2010. Scrima e Di Menna cantano vittoria, poi si rifanno sul leader Flc-Cgil che aveva definito l’accordo ‘un pateracchio, un pasticcio con effetti disastrosi’.
Nemmeno il tempo di gioire per lo sblocco degli scatti d’anzianità del 2010, grazie alla sospirata firma del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sul decreto interministeriale già sottoscritto nelle scorse settimane del responsabile del Miur, Mariastella Gelmini: per Cisl e Uil Scuola l’attesa notizia, che nel giorno del ritorno sui banchi di tutti gli studenti sottrae circa 300 milioni di euro inizialmente destinati al merito e permette a decine di migliaia di docenti e Ata di ricevere il pagamento degli scatti automatici stipendiali quasi sicuramente già con la busta paga di gennaio, si trasforma infatti in una sorta di rivalsa nei confronti della Flc-Cgil. Confermando che per i sindacati della scuola ormai la gestione delle guerre ‘intestine’ appare uno dei temi in cima alla lista.
Del resto sul testo del decreto c’è poco da dire: è esattamente quello già presentato ai sindacati il 18 novembre al Miur dal ministro Gelmini, poi firmato dallo stesso inquilino di viale Trastevere e quindi trasmesso al Mef per la controfirma. E poi ‘stagnato’ nei palazzi di via XX Settembre più del dovuto per la concomitanza di tanti altri provvedimenti di fine anno. Così “la Cisl – ha detto il suo segretario generale Francesco Scrima – non può che esprimere grande soddisfazione per una firma che fa chiarezza anche rispetto a tanta disinformazione diffusa in modo superficiale, e non di rado strumentale, nei giorni scorsi”. Il riferimento generico ai sindacati ‘concorrenti’ diventa più concreto quando il segretario Cisl giudica “sorprendente” l’atteggiamento di coloro che “con malcelato fastidio per un risultato che forse preferivano non vedere raggiunto, nella perversa logica del ‘tanto peggio tanto meglio’”, si sono lasciati andare nelle ultime settimane “a ricercare e a evidenziare i presunti limiti dei risultati che abbiamo raggiunto: risultati che in ogni caso valgono infinitamente di più del nulla fin qui prodotto da chi ha scelto altre e diverse modalità di misurarsi col Governo sul difficile terreno dei provvedimenti di emergenza”.
A rincarare la dose ci ha pensato Massimo Di Menna, leader della Uil Scuola, che senza mezzi termini ha dichiarato di non comprendere “come il segretario della Flc-Cgil abbia potuto definire tale risultato concreto e utile per tutti i lavoratori della scuola, un ‘pateracchio, un pasticcio con effetti disastrosi’ senza, peraltro, prospettare una soluzione”. Di Menna, del resto, sull’esito della possibilità del reimpiego dei risparmi derivanti dai tagli al settore non aveva mai avuto dubbi: e non sorprende, quindi, quando dice, pur ammettendo che “il negoziato non è stato facile”, che lo sblocco degli scatti era un atto “del tutto previsto”.
Diventano così pesanti come macigni le parole pronunciate poche ore prima da Mimmo Pantaleo, che proprio “sul ripristino degli scatti di anzianità” aveva detto che “siamo fermi alla politica degli annunci” e che “non ci sono ancora certezze. Un fatto ancora più preoccupante se si considera che una nota interna della Spt (Service interno del Tesoro) mette in dubbio tale ripristino. Purtroppo la nota del 29 dicembre conferma due fatti: la fondatezza delle nostre preoccupazioni sulla gestione poco trasparente di questa partita; l’inattendibilità delle notizie apparse su alcuni siti sindacali, prima dell’incontro con il ministro, che davano per certa l’avvenuta certificazione delle risorse da parte del Mef”. Il suo ragionamento, le perplessità di Pantaleo, erano sostenute anche dall’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera, che aveva annunciato la volontà di presentare “un’interrogazione urgente alla Camera per chiedere al Governo di fare chiarezza e avere risposte definitive sulla restituzione degli scatti automatici di anzianità, a maggior ragione – ha concluso Ghizzoni – dopo il claudicante avvio del progetto sperimentale di premialità agli insegnanti”.
“Non stupisce – aveva aggiunto Ghizzoni – che il Ministro Tremonti sia partito per le vacanze senza preoccuparsi del mondo della scuola e degli insegnanti: è semmai una conferma del suo pregiudizio nei confronti della filiera della conoscenza e della cultura. Tremonti si è preoccupato molto della famigerata `cena degli ossi’ con gli amici della Lega, ma ai professori non ha lasciato nemmeno l’osso. La prova evidente che quella di Tremonti, `La cultura non si mangia’, non era solo una battuta”.
Tutte esternazioni superate chiaramente dai fatti. Entrando nel merito del decreto interministeriale, va detto che ristabilisce in toto la validità del 2010 ai fini della maturazione degli scatti: il finanziamento deriverà, come previsto, dal 30% dei risparmi al settore attuati dallo stesso Governo con l’art.64 della Legge n. 133. Ma rimane in sospeso l’esito degli aumenti automatici del 2011 e del 2012. Un grosso punto interrogativo (anche perchè i finanziamenti per i due anni sono più alti del 2010 ormai messo al sicuro) da cui, è probabile, ripartirà una nuova stagione di timori e polemiche.

La Tecnica della Scuola 11.01.11

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