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"Cig 2010, la stangata in busta paga:ogni lavoratore ha perso 8mila euro", di Laura Mateucci

Una perdita di 4,6 miliardi di euro in busta paga, circa 8mila euro per ogni lavoratore. Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio cig della Cgil su dati Inps, è questo l’effetto nel 2010 dell’utilizzo della cassa integrazione che ha registrato in totale 1,2 miliardi di ore autorizzate, più di un quarto delle quali in deroga, coinvolgendo circa 580mila lavoratori. Le regioni in cui si è registrato il ricorso più alto alla cig nel corso del 2010 sono quelle del nord. Dal rapporto Cgil al primo posto (per ore di cig autorizzate), c’è la Lombardia con 314 milioni 277 mila e 391 ore da inizio anno a novembre scorso, che corrispondono a 150.516 lavoratori. Segue il Piemonte con 185 milioni e 742mila ore per 88.957 lavoratori e il Veneto con quasi 125 milioni di ore per 59.779 lavoratori. Prima nel sud, la Puglia con 71 milioni di ore che coinvolgono oltre 34mila lavoratori. Nel Lazio, sono state autorizzate 68 milioni di ore per 32.625 lavoratori.

INATTIVITA’ FORZATA Il rapporto traccia il bilancio del 2010. In termini di ricorso alla cassa integrazione l’anno fa registrare, secondo il segretario confederale Cgil Vincenzo Scudiere, «il risultato peggiore di sempre, andandooltre il punto più basso della crisi produttiva toccato nel corso del 2009, e che va letto in parallelo al tonfo degli ordinativi nell’industria registrato dall’Istat». Da gennaio dello scorso anno a dicembre, nell’arco dei 12mesi, l’aumento complessivo delle ore di cig è stato del 31,7% sul 2009 per un totale di oltre 1,2 miliardi di ore. Il numero di lavoratori in cig delinea un’ampia area di «forzata inattività produttiva» che può essere calcolata all’interno della platea dei disoccupati. Sommando quindi i cassintegrati insieme agli scoraggiati l’indice di disoccupazione complessivo oscilla tra il 10,7% e l’11,4% (alla luce dei 580mila in cig a zero ore). Per quanto riguarda la platea di scoraggiati, lo scorso anno 114.562 persone hanno rinunciato ad iscriversi alle liste di collocamento. «Il debole segnale di ripresa – dice Scudiere – sta tutto in queste cifre: senza un autorevole intervento del governo sulla politica fiscale, a vantaggio dei redditi medio bassi, e scelte politiche per la ripresa industriale, il paese non uscirà dalla attuale situazione, dove ormai sta aumentando la componente strutturale della crisi». Il rapporto Cgil denuncia «una situazione economica e sociale sempre più insostenibile per milioni di lavoratori» che ricevono coperture economiche «inconsistenti e irrisorie mentre molti continuano invece a restare senza sostegni». L’analisi calcola come, nel corso del 2010, i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig hanno perso nel loro reddito 4 miliardi 615 milioni 489mila e 747 euro netti, mentre ogni singolo lavoratore, che è stato a zero ore in tutto questo periodo, ha avuto una perdita certa di 8.007 euro netti. Nel dettaglio la cassa integrazione ordinaria (cigo) ha segnato nel corso dello scorso anno una battuta d’arresto rispetto al 2009, totalizzando 341 milioni e 810mila ore con un calo del 40,7% sull’anno precedente. La cassa integrazione straordinaria (cigs) tra gennaio e dicembre 2010 ha registrato un consistente aumento sul 2009, +126,4%, per un volume di 488 milioni 790mila di cigs. Infine, per quanto riguarda la cig in deroga (cigd) il 2010 si contraddistingue come l’anno record con 373 milioni 37mila ore autorizzate, con un incremento del 206,5% sull’anno precedente, e il coinvolgimento di circa 180mila lavoratori. Proprio per quest’ultima si pone ora il problema del rifinanziamento.

L’Unità 23.01.11

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L’anno più nero della cassa integrazione

Per i lavoratori in cassa integrazione il 2010 è stato l’anno più nero: una perdita complessiva di 4,6 miliardi di euro in busta paga, cioè circa 8.000 euro per ognuno dei quasi 580 mila lavoratori coinvolti; e un miliardo e 200 milioni di ore autorizzate, +32% su un 2009 già di crisi estrema. Sono questi i numeri del fenomeno elaborati (su dati dell’Inps) dall’Osservatorio Cig della Cgil. Va peraltro precisato che le ore di Cig autorizzate non corrispondono mai a quelle effettivamente utilizzate, che risultano sempre meno numerose delle potenziali.

In termini di ricorso alla cassa integrazione l’anno passato fa registrare, secondo il segretario confederale della Cgil Vincenzo Scudiere, «il risultato peggiore di sempre, andando oltre il punto più basso della crisi produttiva toccato nel 2009, e che va letto in parallelo col tonfo degli ordinativi nell’industria registrato dall’Istat». Da gennaio dello scorso anno a dicembre, nell’arco quindi dei 12 mesi, l’aumento complessivo delle ore di Cig è stato del 31,7% rispetto sul 2009 per un totale di 1.203.638.249 ore di cassa autorizzate.

La Cgil tiene a sottolineare che il numero di lavoratori in cassa integrazione contribuisce a delineare una zona di «forzata inattività produttiva» molto più ampia di quella dei disoccupati in senso stretto. Sommando alla platea dei disoccupati quella dei cassintegrati e degli scoraggiati, che non provano nemmeno a cercare lavoro iscrivendosi alle liste di collocamento, l’indice di disoccupazione complessivo sarebbe del 10,7%, cioè la stessa quota che era stata valutata qualche giorno fa dall’ufficio studi della Banca d’Italia.

Per quanto riguarda gli scoraggiati il rapporto ricorda che lo scorso anno 114.562 persone hanno rinunciato a iscriversi alle liste di collocamento. «Il debole segnale di ripresa – dice Scudiere – sta tutto in queste cifre: senza un autorevole intervento del governo sulla politica fiscale, a vantaggio dei redditi medio bassi, e scelte politiche per la ripresa industriale, il Paese non uscirà dalla attuale situazione, dove ormai sta, prepotentemente, aumentando la componente strutturale della crisi». Il rapporto della Cgil denuncia «una situazione economica e sociale sempre più insostenibile per milioni di lavoratori», che ricevono coperture economiche «inconsistenti e irrisorie mentre molti continuano invece a restare senza sostegni».

L’analisi calcola come, nel corso del 2010, i lavoratori parzialmente tutelati dalla Cig abbiano perso nel loro reddito 4.615.489.747 euro netti, mentre ogni singolo lavoratore che è stato a zero ore in tutto questo periodo, ha avuto una perdita economica certa di 8.007 euro netti, anche al netto del consumo effettivo delle ore di Cig autorizzate.

Nel dettaglio la cassa integrazione ordinaria (Cigo) ha segnato lo scorso anno una battuta d’arresto rispetto al 2009, totalizzando 341.810.245 ore con un calo del -40,7% sull’anno precedente. La cassa integrazione straordinaria (Cigs) nell’intero periodo tra gennaio e dicembre 2010 ha registrato un raddoppio e oltre rispetto al 2009, pari a un +126,4% per un volume di 488.790.424 ore.

Infine, per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga (Cigd) il 2010 si contraddistingue come l’anno record con 373.037.580 ore autorizzate, con un incremento del 206,5% sull’anno precedente e il coinvolgimento di circa 180 mila lavoratori. Proprio per quest’ultima voce si pone ora il problema del rifinanziamento. Comunque urge una ripresa economica vera.

La Stampa 23.01.11