Giorno: 3 Maggio 2010

Sorpresa, i professori sono felici, "Noi, orgogliosi di stare in cattedra", di Michele Smargiassi

Docenti recidivi. Stressati ma non pentiti. Orgogliosi e appagati da un mestiere malpagato e incompreso, più di otto su dieci lo sceglierebbero di nuovo.Gli insegnanti italiani resistono sulla tolda della cattedra, al timone di una scuola in affanno, alla guida di ciurme turbolente, ma tutto sommato ottimisti, convinti che la loro microsocietà sia meno scalcinata di come i media la dipingono. E forse lo è, vista la sincerità con cui, alle domande della terza indagine Iard sulle condizioni di vita e di lavoro nella scuola italiana, edita dal Mulino, ammettono anche limiti, incertezze e malumori. C´è vita nella scuola; bene, perché quest´esercito di ottocentomila pedagoghi è pur sempre il più potente intellettuale collettivo del nostro paese. Un patrimonio che, scoprono i curatori dell´indagine, Alessandro Cavalli e Gianluca Argentin, non sembra troppo logorato. A dispetto di tutto. Vent´anni dopo la prima rilevazione, infatti, l´identikit del docente italiano resta problematico: la classe insegnante più vecchia del continente (alle medie il 70% ha più di cinquant´anni), la carriera più accidentata (fino a 9 anni per entrare in ruolo), …