Giorno: 30 Maggio 2010

«A tagliare così sono capaci anche i bambini»

Bersani in ‘un’intervista al Corriere della Sera annuncia: “Il Pd dirà no a questa manovra, governo contro ogni logica costituzionale. Non c’è una politica economica, fanno come un sarto che per due anni sbaglia il vestito, le correzioni non bastano”. E a Skytg24 spiega: “Bruxelles ci chiede i conti a posto, ma dal governo non c’è chiarezza” (Video). fonte Intervista di Maria Teresa Meli – Corriere della Sera Il segretario del Pd non ha dubbi: il suo partito voterà «no» alla manovra. Di più, Pier Luigi Bersani accusa Tremonti di aver avuto un atteggiamento schizofrenico in politica economica e punta l’indice contro il premier e il ministro dell’Economia, che hanno agito «fuori da ogni logica costituzionale». Onorevole Bersani, il Partito democratico accusa il governo Berlusconi di non aver fatto una manovra strutturale.«Prima di parlare di questo dobbiamo chiederci perché si fa la manovra. Non può passare in cavalleria il fatto che essa sia il frutto amaro di due anni di politica economica sbagliata». Beh, veramente è l’Europa che chiede a tutti i Paesi di mettere …

"Stesso sangue stessi diritti. Braccianti indiani in piazza", di Roberto Rossi

Stesso sangue, stessi diritti”. Tra piazza della Libertà e largo caduti di Nassirya, in una Latina deserta e indifferente, davanti al tetro palazzo della Prefettura e sotto un cielo coperto e afoso, per la prima volta nel nostro Paese la rappresentanza di un’intera comunità di immigrati, quasi tutti indiani e braccianti agricoli, ha scioperato e manifestato. Lo ha fatto per reclamare giustizia, dignità e, come recitava, lo striscione di apertura “stessi diritti” degli italiani. Lo ha fatto, sotto le insegne della Flai-Cgil, in modo ordinato e pacifico, per far capire a una città intera, e forse anche a una nazione che ignora o, peggio, tollera la loro condizione, di non volere mai più essere, come cantavano durante la marcia, “schiavi” o “animali”ma“delle persone normali”. Eppure sciopero per “i nuovi cittadini”, come si definiscono, è una parola che ancora spaventa. Dei 500 presenti ieri in piazza, ci spiega Vicky, un giovane Sikh tra gli artefici della manifestazione, solo una fetta, circa il 70%, ha veramente incrociato le braccia. Il resto ha lavorato nei campi la mattina, …

"Finanziaria colabrodo senza equità né crescita", di Eugenio Scalfari

Domani la manovra arriverà finalmente in Parlamento. Domani il governatore Mario Draghi leggerà la sua relazione annuale alla Banca d´Italia. Domani, alla riapertura delle Borse, si vedrà se i mercati si saranno stabilizzati o lanceranno nuovi attacchi contro i fondi sovrani e contro l´euro. Nel frattempo la manovra ha perso per strada alcuni pezzi. La soppressione delle Province è stata per ora abbandonata. I tagli e i congelamenti stipendiali di alcune categorie, tra le quali i magistrati, sono stati attenuati. L´opposizione parlamentare, mai consultata durante l´iter del decreto, si è incattivita. La Cgil, anch´essa platealmente ignorata, ha preannunciato lo sciopero generale per il 25 giugno. Ma l´impianto e i saldi del decreto sono quelli approvati dal Consiglio dei ministri: 24 miliardi nel biennio 2011-2012 per riportare il deficit entro la soglia del 3 per cento fissata dalla Commissione europea e dal Consiglio dei ministri dell´Unione. Si può dunque dare un giudizio sull´insieme di questi fatti, anche se non saranno pochi gli emendamenti che il decreto subirà nel corso del dibattito parlamentare. Ma affinché il giudizio …

«La grande disillusione», di Barbara Spinelli

A prima vista, si direbbe che due siano ormai le visioni della crisi divampata nel 2007, e dei modi di sormontarla in Italia. Da una parte c’è il film proiettato dal presidente del Consiglio per anni: la crisi è un fulmine, che non turba il cielo sereno sopra le nostre teste. La chiamano crisi, ma non è tale. Sono i giornali, le istituzioni internazionali, ad angosciarci con le loro aritmetiche cupe. Dovrebbero tacere, lasciar fare i governi. Ben diversa la visione di Tremonti, che usa metafore tutt’altro che confortanti: «La situazione non è bella. Siamo alpinisti aggrappati a una parete verticale, non possiamo traccheggiare». Tremonti vede il disastro ma anch’egli proietta un suo film, quando paragona il marasma a un videogioco. Sullo schermo irrompe un mostro, dal nulla: o lo uccidi o perisci. Non c’è sguardo lungo. Abbatti l’orco, e passi al successivo. Non c’è tempo per traccheggiare ma neppure, molto, per pensare. Inoltre il videogame puoi spegnerlo. Così muore il reality show che Berlusconi manda in onda sin da principio: un mondo finto, chiuso. …

«L'ultima di Tremonti: chiudere gli enti di ricerca», di Pietro Greco

Il decreto che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha portato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per cercare di evitare all’Italia l’epilogo della Grecia è piuttosto vasto e articolato. È un libro di 150 pagine, i cui contenuti sono stati fortemente criticati sia dalla CGIL sia dai partiti del centrosinistra. In quelle 150 pagine, elaborate dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti e ai suoi collaboratori, ci sono varie tabelle. Una riguarda l’elenco degli enti inutili che vanno soppressi. Questo lungo elenco contiene, a sua volta, una piccola tabella che riguarda gli Enti di ricerca pubblica vigilati dal MIUR, ovvero del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca diretto, pro tempore, del Ministro Mariastella Gelmini. In questa piccola tabella sono elencati, in apposita colonna, gli Enti pubblici di ricerca che vengono soppressi. Si tratta, nell’ordine: della Stazione Zoologica “A. Dohrn”; dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRIM); dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “F. Severi” (INDAM); dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF); dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS); dell’Istituto di studi giuridici internazionali. Che ne sarà di …

Intercettazioni: il governo fa un passo indietro…e inciampa

A volte la toppa è peggio dello strappo. È un peccato che il Pdl non abbia dato retta a questo saggio detto popolare per evitare una brutta figura per se e l’ennesimo danno al Paese. Dopo il vergognoso ddl intercettazioni, arrivano gli emendamenti, se è possibile ancora più deleteri del testo messo a punto dalla commissione Giustizia del Senato. 11 modifiche targate Pdl e Lega e destinate, a loro modo di vedere, a placare il dissenso dell’opposizione, della società civile, della magistratura, dell’informazione e addirittura della stampa estera. Purtroppo i nuovi emendamenti non soddisfano, anzi confermano lo sbando di un governo preoccupato solo di compiacere il capo. Nonostante qualche limatura per quanto riguarda le sanzioni alla stampa e le pubblicazioni delle intercettazioni, negli emendamenti concesse per riassunto dopo la conclusione delle indagini preliminari, rimane il nodo delle intercettazioni ambientali. Per richiederle sono ancora necessari fondati motivi di ritenere che in quel momento sia in atto un fatto criminoso. Un presupposto che di fatto le rende inutilizzabili, praticamente inesistenti. Il Pd ha promesso ostruzionismo in aula …

"Dilettanti allo sbaraglio sulla non autosufficienza", di Chiara Saraceno

Una proposta di legge affronta due temi finora trascurati nel nostro sistema di welfare: le necessità di cura delle persone non autosufficienti e la conciliazione con il lavoro remunerato. Ma la norma riesce a essere contemporaneamente vecchia, ingiusta e inefficace. Perché lo strumento scelto è il pre-pensionamento, che favorisce l’uscita dal mercato del lavoro e non la conciliazione. Perché non adotta un approccio universalista e garantisce condizioni più vantaggiose ai lavoratori pubblici. Perché scarica ancora una volta sulle famiglie l’onere del lavoro di cura. Nella seduta del 14 maggio la Camera ha approvato quasi all’unanimità le “Norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili”. (1) Il testo, che ora passa all’esame del Senato, rappresenta la sintesi di ben quattordici proposte di legge presentate da esponenti di pressoché tutte le parti politiche. La norma affronta due temi fin qui troppo trascurati nel sistema di welfare italiano: (1) le necessità di cura delle persone non autosufficienti; (2) la conciliazione tra lavoro remunerato e cura dei familiari non autosufficienti. La soluzione proposta, tuttavia, riesce a essere …