"Lo scudo sbrecciato", di Ezio Mauro
C’è del metodo nella follia che si abbatte sul governo con lo scandalo Scajola, costringe il ministro alle dimissioni, e colpisce con uno sfregio il tabernacolo del potere berlusconiano, di cui l’ex titolare delle Attività Produttive fa parte fin dall’inizio, sedici anni fa. Dopo che Repubblica aveva dato la notizia dell’inchiesta sulla casa del ministro pagata da un costruttore, il mondo berlusconiano ha tentato di far valere per alcuni giorni anche per Scajola lo specialissimo scudo di dissimulazione, banalizzazione, vittimizzazione che il Premier impiega abitualmente per difendere se stesso, quando spunta un’ipotesi di reato. Ma questa volta si è capito che lo scudo del potere è sbrecciato: di fronte all’evidenza dei fatti, alle testimonianze convergenti, all’incapacità di mettere in campo obiezioni concrete e fondate, la strategia del vittimismo, della “campagna mediatica”, del “fango” non ha retto. Il ministro ha dovuto dimettersi davanti alla pubblica opinione prima ancora che davanti ai rilievi dei magistrati e alle domande del Parlamento, dimostrando che Berlusconi alla fine sa proteggere soltanto se stesso, e che i cittadini attraverso i giornali …