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"Sì alla nuova formazione dei prof", di Alessandra Migliozzi

Via libera, con rilievi, da parte della Corte dei conti. Il consigliere Bruschi: ora i decreti attuativi. Via libera della Corte dei Conti (ma con rilievi) alla nuova formazione iniziale degli insegnanti. Negli scorsi giorni è arrivata la sospirata registrazione del regolamento a cui aveva lavorato il consigliere del ministro Max Bruschi, che era rimasto imbrigliato nelle maglie della magistratura amministrativa a causa di un sospetto di eccesso di delega da parte del ministero.

Ora il problema sembra superato. Con il provvedimento che passa, ma non indenne: la Corte ha oscurato alcuni commi del regolamento, che, come si legge nel documento siglato il 7 gennaio dal dirigente Paola Lo Giudice, andranno eliminati. I commi incriminati sono cinque: articolo 8 comma 2, 15 comma 2 e 22, 15 comma 24, 5 comma 2. In queste porzioni del provvedimento c’è il rinvio «esplicito a successivi provvedimenti per l’istituzione di lauree magistrali relative alle classi di abilitazione della scuola secondaria di secondo grado», si legge sul sito dello stesso Max Bruschi secondo cui comunque «la modifica stilistica non tocca il provvedimento, che può entrare finalmente nella sua fase attuativa». Sui tempi, però, c’è ancora incertezza. Al ministero puntano a far partire i nuovi tirocini abilitanti per chi è già in possesso di una laurea e i nuovi corsi universitari per diventare professori in occasione del prossimo anno accademico. Ma a quanto Italia Oggi è in grado di apprendere su questa scadenza è ancora buio, anche a causa dei tempi lunghi che sono stati necessari per registrare il regolamento in Corte dei Conti. Insomma, il lavoro da fare con le università sarebbe ancora in alto mare per poter partire già a settembre-ottobre. Ma cosa prevede la nuova formazione degli insegnanti?

Per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria è previsto un corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico, niente 3+2 insomma, comprensivo di tirocinio da avviare a partire dal secondo anno di corso. Per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado diventa invece obbligatorio un corso di laurea magistrale biennale ed un successivo anno di tirocinio formativo attivo. I docenti dovranno avere una formazione linguistica di livello B2 in inglese e anche competenze informatiche adeguate. I tirocini si faranno sul campo, nelle scuole.

Ora servono i decreti ministeriali attuativi per stabilire, in concorso con le università, modelli di accesso ai corsi universitari. Decreti annuali saranno invece riservati a programmare, come già avviene per le altre lauree a numero chiuso, quanti candidati potranno essere accettati a frequentare i corsi stessi.

da ItaliaOggi 18.01.11