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«Atenei, ora arriva la stangata», di Manuel Massimo

Ecco tutti i tagli della Gelmini. La Cgil ha sommato tutte le voci che tolgono fondi all’Università, dal 2008 in poi. Lo Stato sposterà finanziamenti per il 12,95% in meno. Poi non c’è più traccia delle risorse aggiuntive mentre la riforma prevede più spese a cui far fronte. E si dimezzano i fondi per alloggi, borse di studio, sport

Nel mare magnum delle cifre e delle voci di spesa, parlare genericamente di tagli al sistema universitario senza “quantificare” non aiuta a comprendere la dimensione del fenomeno. Per fare chiarezza la Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil, calcolatrice alla mano, ha ricostruito analiticamente tutti i tagli subiti dall’università dal 2008 al 2010 e ha fatto una proiezione per il triennio 2011-2013: ne emerge un quadro preoccupante in cui i dati parlano da soli. Nel documento del sindacato il 2011 è indicato come punto-di-non-ritorno verso un baratro finanziario che metterà in ginocchio il sistema: “Terminato l’effetto degli stanziamenti triennali del 2008 (598 milioni di euro) e del 2010 (998 milioni di euro), il sistema universitario dal 2011 deve fare i conti con gli ulteriori tagli lineari del 10% (circa 700 milioni di euro) previsti dalla legge di stabilità. Al di là dei proclami della Gelmini, è il prossimo triennio quello su cui la scure scenderà ancora più pesantemente sulle università”.

FFO, tagli e ritagli. Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), la principale fonte di entrata per le università statali, rappresenta la somma delle risorse stanziate dallo Stato ogni anno per il funzionamento del sistema accademico. Partendo dai 7,41 miliardi di euro del 2008 si arriverà ai 6,45 miliardi del 2013: un taglio netto del 12,95%, pari a circa 960 milioni di euro. Da notare, inoltre, che nel triennio appena trascorso (2008-2010) l’FFO effettivamente
assegnato è stato sempre inferiore a quello preventivato sulla carta (rispettivamente con riduzioni dell’1,75%, del 2,89% e del 2,97%), dunque la stima fatta dalla Flc Cgil è da considerare al ribasso.

Risorse aggiuntive? No grazie. Nel corso del triennio 2008-2010 sono confluite nell’FFO anche alcune risorse aggiuntive con vincoli di destinazione: 24 milioni di euro per gli assegni di ricerca, 1,65 miliardi di euro per il personale e la spesa corrente, 120 milioni di euro per i dottorati di ricerca; solo per il 2010, infine, un incremento una tantum di 400 milioni di euro per l’FFO. Ma di queste risorse aggiuntive, a partire da quest’anno, non c’è più traccia: in mancanza di manovre correttive ad hoc il taglio del Fondo rispetto al 2008 sarà dell’11,31% nel 2011, del 12,40% nel 2012 e del 12,95% nel 2013.

Università anno zero. La Flc Cgil sottolinea il cronico sottofinanziamento del sistema accademico, alle prese con spese crescenti e capitali sempre meno sostanziosi: “Nonostante il modesto apporto di risorse previsto, in extremis, dalla legge di stabilità i totali dell’FFO per il 2011, 2012 e 2013 mostrano valori significativamente inferiori a quello del 2010. Peraltro, oltre ai tagli subiti, gli atenei con queste risorse dovranno onorare le finalizzazioni previste dalla legge di finanziamento (costo delle chiamate dei professori di seconda fascia), nonché i costi derivanti dall’attuazione della riforma universitaria appena varata (11 milioni di euro per l’adeguamento del trattamento economico dei ricercatori e 3,5 milioni di euro per gli assegni di ricerca)”.

Servizi a mezzo servizio. Le altre principali voci di spesa extra FFO vanno a finanziare principalmente i servizi destinati agli studenti ma anche i piani strategici di sviluppo delle università. Su questo versante i tagli operati a partire dal 2008 porteranno, di fatto, a un dimezzamento delle risorse nel 2013 per quanto riguarda i Centri Universitari Sportivi (da 11,19 a 5,36 milioni di euro, pari a -52,03%), l’allocazione prevista per il Piano triennale passerà da 92,27 a 44,77 milioni di euro (con un taglio netto di 47,5 milioni, pari a -51,80%), il Diritto allo studio sarà tagliato del 49,09% (passando da 151,98 a 77,37 milioni di euro). Fortemente ridimensionata, specie a partire da quest’anno, anche la quota di risorse destinata alle residenze studentesche: se nel 2008 l’importo destinato agli alloggi per gli studenti era di 31,33 milioni, nel triennio 2011-2013 la cifra che si potrà mettere a bilancio sarà di appena 18,66 milioni di euro all’anno (vale a dire -40,44%).

da www.repubblica.it