Giorno: 15 Aprile 2013

Due classi del Liceo Fanti di Carpi a Montecitorio

Se la vera democrazia è quella che parte dal basso, questo caso ne è davvero un buon esempio. Da Carpi, infatti, lunedì prossimo partiranno alla volta del Parlamento due classi del liceo Fanti, la quarta e quinta sezione “B” dell’indirizzo tradizionale. In valigetta, pronta per essere consegnata alla presidente della Camera, Laura Boldrini, una proposta di legge per cancellare una parte della “riforma Gelmini”. «Noi – dicono i ragazzi che abbiamo incontrato ieri in un’aula del Fanti – saremo gli ultimi ad avere nel programma due lingue straniere. I futuri liceali, ad esclusione degli iscritti all’indirizzo Linguistico, si dovranno accontentare di una sola lingua straniera. Ci sembra davvero aberrante vista la direzione multilinguistica e multiculturale che ha preso la nostra società». Orgogliose dei loro studenti le prof. Chiara Carnelli e Fausta Casarini, ieri pomeriggio rifinivano i dettagli dell’incontro in Parlamento. «È la prima volta – dice la docente di Lettere, Fausta Casarini – che una scuola di Carpi viene selezionata per questa iniziativa. Un rigraziamento per questa bellissima esperienza va all’onorevole carpigiana Manuela Ghizzoni che …

"Il presidenzialismo preterintenzionale", di Ilvo Diamanti

Da giovedì prossimo il Parlamento si riunirà, in seduta comune, per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Ancora non sappiamo chi sarà. Sappiamo, tuttavia, che sarà difficile succedere a Napolitano. Per il modo in cui ha interpretato questa carica. Ma anche per il profondo cambiamento che ha conosciuto il ruolo del Presidente, nell’ultima fase. D’altronde, è sufficiente scorrere l’andamento della fiducia espressa dai cittadini nei confronti dei principali soggetti istituzionali e po-litici, negli ultimi sette anni. Il credito attribuito al presidente della Repubblica è superiore a tutte le altre istituzioni considerate: dalla Ue allo Stato. Per non parlare dei partiti, la cui considerazione, tra gli italiani, è minima. Peraltro, la distanza, a favore del presidente della Repubblica, è cresciuta notevolmente durante il settennato di Napolitano. Attualmente (Indagine LaPolis, marzo 2013) il grado di fiducia verso il Presidente supera quello verso la Ue di circa 15 punti. Il doppio rispetto al 2007. (Anche a causa del calo della Ue). Mentre il distacco nei confronti degli altri attori istituzionali e politici – lo Stato e i partiti …

“Europa macchina senza freni guidata dall’egemonia tedesca solo la solidarietà può salvarla”, di Eugenio Occorsio

«Non c’è altro da fare che riconoscere che la politica di austerity è un disastro. Purtroppo è il governo tedesco a dimostrare di essere poco pragmatico, come fosse legato alla volontà di affermare il principio codificato da Martin Lutero e Max Weber: solo i protestanti e in generale i nordici sanno gestire l’economia». Ulrich Beck, sociologo ed economista, docente alla Ludwig Maximilian University di Monaco nonché visiting professor ad Harvard e alla London School of Economics, teorico con Anthony Giddens della terza via di Blair e Schroeder, è in Sudamerica per una serie di conferenze sulla “modernità europea”: «Qui c’è molto interesse ci dice al telefono – ma anche molta sorpresa perché un’area così grande e importante come l’Europa non riesce ad uscire dalle secche della crisi». Forse, professore, tutta questa modernità è invecchiata… «Se è per questo, oggi può apparire anche un progetto suicida. L’Europa è come un’automobile di prestigio, costruita con cura e con meravigliose cromature, alla quale però si sono dimenticati di mettere i freni. Corre impazzita e nessuno riesce a prevedere …

"Tagli, ecco come hanno costruito le classi pollaio", di Alessandro Giuliani

Un dettagliato report della Flc-Cgil mette in evidenza come negli ultimi 5 anni a fronte di un incremento di 90mila alunni siano stati tagliati quasi altrettanti docenti e 43mila Ata. Tranne che all’infanzia, le cattedre sono state cancellate ovunque: 28mila nella primaria, 22mila alle medie e 31 alle superiori. Col dimensionamento scomparse quasi 2.000 scuole. Il leader Mimmo Pantaleo si appella ai politici: si facciano carico delle emergenze, serve un piano d’investimenti. E’ davvero impietoso il quadro numerico sui tagli al personale della scuola pubblica tracciato dalla Flc-Cgil: secondo una serie di dettagliate tabelle, il sindacato ha riassunto quanto accaduto nell’ultimo quinquennio. Il dato più allarmante, anche perché contraddittorio, è quello che al sostanzioso aumento degli alunni (+90.000 alunni) non è stato dato seguito alcun incremento di docenti. Anzi. I dati in possesso del sindacato indicano che sono spariti quasi altrettanti insegnanti: ben 81.600. “Con oltre 90.000 alunni in più – spiega la Flc-Cgil – si sarebbero dovute creare non meno di 4.500 classi in più (con media di 20 alunni per classe), invece ne …

"L'Italia malata ora pretende risposte concrete", di Carlo Buttaroni

La risposta a quanti ritengono percorribile la strada che porta a un governo Pd-Pdl arriva da Bari e da Roma, dove hanno parlato Berlusconi e Bersani. Sono passati quasi cinquanta giorni dal voto e la distanza tra i leader delle due principali coalizioni non si è ridotta. Era prevedibile, altrimenti sarebbe nato subito un governo con una maggioranza analoga a quella che ha sostenuto Monti. Il passare del tempo, invece, ha complicato la ricerca di una soluzione coabitativi che non era nelle corde delle due principali forze politiche. Distanze marcate da vent’anni di bipolarismo che ha posto centrosinistra e centrodestra su piani diametralmente opposti. A complicare il quadro, un’area Monti che non è riuscita a diventare una forza parlamentare in grado di sostenere un governo di centrosinistra o di centrodestra. L’unica alternativa possibile sarebbe stata quindi nelle mani del movimento di Beppe Grillo che, però, ha continuato a escludere ogni ipotesi di collaborazione con il Pd. Dopo le manifestazioni di Bari e di Roma, si alzano di nuovo le probabilità di un rapido ritorno al …

"Sul lavoro l'allarme della Cgil. Non si ferma il boom della cassa", di Roberto Giovannini

La Cgia di Mestre dice – per quel che valgono i confronti – che questa crisi per l’Italia è peggio di quella del ’29. Certo è che gli effetti che l’attività economica sta subendo per questa recessione sono davvero rovinosi. Le imprese si fermano, la produzione si blocca, e i posti di lavoro vengono congelati. E si trasformano in cassa integrazione. Grazie agli ammortizzatori sociali i dipendenti non perdono il loro impiego; ma per chi lavora in un’azienda in crisi riuscire a vivere di cassa integrazione diventa una vera e propria impresa. Negli anni ’80 si diceva che i cassintegrati alla fine se la passavano meglio degli altri, potendo incassare un discreto assegno e magari svolgere qualche «lavoretto» al nero. Oggi lavoretti al nero o al bianco non ce ne sono, e allora per un operaio o un impiegato la questione è riuscire a far campare una famiglia con 850 euro al mese, invece dei 1800-2000 normalmente percepiti. Sono in tanti a vivere questa situazione di estrema difficoltà, quasi 520mila lavoratori dall’inizio del 2013. Secondo …