Giorno: 12 Aprile 2013

"Le responsabilità delle classi dirigenti" di Vittorio Emiliani

Gli industriali italiani esprimono ogni giorno il loro comprensibile allarme. Non pochi continuano a dirsi stupiti per la impossibilità di fare subito un nuovo governo di unità nazionale. Alcuni attribuiscono questa impossibilità ad una «casta» che pensa solo a se stessa. Due dichiarazioni mi sono sembrate particolarmente deludenti e pericolose: il presidente degli industriali emiliani, Marchesini, ha detto in sostanza «mentre l’industria muore, loro (quelli della Casta, n.d.r.) sono impegnati a concordare il prezzo del caffè alla buvette di Montecitorio»; Diego Della Valle ha affermato: i politici sono lì, «ad occuparsi delle loro sedie». Onestamente da due personaggi del loro livello era legittimo aspettarsi di più e di meglio. Magari un’analisi anche più dura, ma un’analisi vera. Queste sono battute da twitter grillino. Che, pronunciate da loro, «fanno opinione». Non è possibile che anche l’élite della classe dirigente del Paese riduca tutto – come fanno ormai alcuni grandi giornali – alla cosiddetta casta senza operare distinzioni fondamentali fra i partiti. Senza attribuire le colpe a chi ce le ha, ma continuando a sparare nel mucchio. …

"Né tecnocrati né folle virtuali", di Fabrizio Barca

«Non cerco adesione, ma confronto». Questa mia dichiarazione, rilasciata a Milano un paio di giorni fa, ha destato stupore in chi schiaccia la politica in una gara fra protagonisti e al tempo stesso dimentica che è solo dal con- fronto, dal conflitto acceso ma ragionevole fra idee, che viene il cambiamento. Il mio scritto «Un partito nuovo per il buon governo» è figlio dell’azione ministeriale per la «coesione territoriale», un’esperienza che mi ha portato a concludere che senza una nuova «forma partito» non si governa l’Italia. Ho dunque provato a immaginare i tratti e le funzioni di questa nuova forma, concentrando l’attenzione su un partito di sinistra, essendo questo ciò che risponde ai miei convincimenti. Per capire ciò di cui sto parlando, faccio riferimento alla storia più recente. Il solco profondo apertosi fra cittadini e «politici», la debolezza dei partiti nell’interpretare bisogni, e soprattutto nel promuovere nei territori il confronto sulle soluzioni, la loro incapacità di incalzare lo Stato, anzi la «fratellanza siamese» con esso, l’ho avvertita pesantemente in questi mesi di governo. L’ho riconosciuta …

"Monito Eurostat: solo in Italia gli abbandoni scolastici non diminuiscono!", di A.G. da La Tecnica della Scuola

Se nell’Ue a 27 lasciano prematuramente i banchi di scuola il 12,8% di giovani, nel nostro Paese siamo fermi al 17,6%: centinaia di migliaia di giovani che vanno a riempire la lista dei neet. E all’Università va peggio: nel rapporto iscritti/laureati siamo gli ultimi. Ancora numeri allarmanti per l’Italia da parte dell’istituto di statistica europeo. Dopo quelli di alcuni giorni fa, riguardanti gli scarsi investimenti su cultura e istruzione, l’11 aprile è arrivato quello sul tasso di abbandono scolastico relativo allo scorso anno. Ebbene, se in Europa la tendenza è in calo, con una media del 12,8 per cento di giovani che lasciano la scuola prematuramente (ormai sempre più vicina a quel 10 per cento indicato dall’Unione Europea da raggiungere entro il 2020), in Italia si va verso la direzione opposta: il numero di alunni che lascia i banchi prima dei sedici anni rimane fermo al 17,6 per cento. Che in termini pratici si traduce in centinaia di migliaia di ragazzi che vanno quasi sempre ad allargare le fila deicosiddetti neet, ovvero dei giovani che …

"Calano gli occupati, riforma Fornero fallita", di Fulvio Flammoni*

Tutto, dalla disoccupazione al numero dei licenziamenti, conferma che il 2012 è stato un vero anno nero per il lavoro in Italia. Ma il peggio non smette di manifestarsi e il 2013 è iniziato molto male, come testimoniano i dati sull’occupazione e sulla cassa integrazione. Molti commentano: era prevedibile per il calo del Pil che continua per il blocco produttivo e dei consumi e per gli effetti di trascinamento di una crisi che non finisce. Ma proprio per questo è ingiustificabile la mancanza di interventi urgenti e di emergenza per cambiare questo stato di cose, sapendo che anche una eventuale ripresa (quando ci sarà e se non affossata dalle nuove tasse) non ha effetti direttamente proporzionali sull’occupazione. Nell’immediato le tendenze confermano sospensione o chiusura di attività, con una base produttiva che si restringe senza nemmeno certezze di copertura economica di tutta la cassa integrazione in deroga. Ma soprattutto, è sempre più frequente il passaggio al licenziamento e la progressiva mancanza di requisiti delle persone per accedere agli ammortizzatori a partire dalla disoccupazione. I dati sull’occupazione …

"Università. Maglia nera in Europa", di Rosario Trafiletti

Il dato relativo ai laureati in Italia è il peggiore d’Europa. Lo rende noto oggi Eurostat, segnalando che, nel 2012, solo il 21,7% di coloro che hanno intrapreso gli studi universitari si è laureato. Un primato allarmante che, purtroppo, è il frutto delle gravi carenze del nostro Paese sul fronte dell’istruzione, della ricerca e dello sviluppo. A determinare tale situazione, infatti, contribuiscono da un lato i costi, per molti proibitivi, delle rette e, dall’altro, la mancanza di incentivi per favorire l’accesso allo studio. È di pochi giorni fa la notizia che prospetta, nei prossimi tre anni, il taglio del 92% delle borse di studio. Tale mossa equivale alla condanna a morte del diritto allo studio nel nostro Paese. Un diritto che, ricordiamo, è garantito dalla Costituzione. Trascurare l’istruzione, inoltre, vuol dire infliggere gravi danni all’intero sistema economico. I fatti lo dimostrano. Sono 243 i brevetti importanti realizzati dai cinquanta migliori ricercatori italiani registrati all’estero che denotano grandi capacità intellettuali e scientifiche. Secondo uno studio dell’Istituto per la Competitività (ICom), si tratta di un valore di …

"Presidio dei precari al Miur, primi risultati", da Tuttoscuola

Centinaia di persone ieri pomeriggio 10 aprile hanno animato a Roma il presidio presso il ministero dell’Istruzione indetto dalla Flc Cgil, per consegnare al ministro Profumo la piattaforma elaborata dal Coordinamento nazionale dei lavoratori precari della conoscenza Flc Cgil. All’appello fatto nei giorni scorsi dal segretario generale Domenico Pantaleo alle Istituzioni e alla Politica hanno risposto i parlamentari Francesca Puglisi, Giovanni Barozzino, Alessia Petraglia e Massimo Cervellini. Pantaleo ha illustrato la piattaforma, si è dichiarato contrario al concorso e al decreto sugli inidonei e ha chiesto in particolare risposte su TFA ordinario e speciale, assunzioni, organici e piani pluriennali di stabilizzazioni in tutti i comparti, reclamando l’immissione in ruolo di tutto il personale ATA, la proroga dei contratti negli istituti di ricerca e università e il superamento dei problemi legati al pagamento delle ferie e degli stipendi del personale precario. Il ministro ha riconosciuto la necessità di un aumento del finanziamento destinato alla scuola, alla ricerca, all’università e all’Afam, impegnandosi a trovare le risorse necessarie. Allo stesso tempo ha riconosciuto l’assoluta necessità, per il comparto …

"Salviamo la scuola dall'ebook integralista", di Roberto Carnero

Con un recente decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo si è data attuazione a un punto importante della cosiddetta «Agenda Digitale», che tanto sta a cuore a Mario Monti: dall’anno scolastico 2014-2015 i libri di testo adottati dovranno essere esclusivamente in formato elettronico o tuttal’più misto (cartaceo con una estensione elettronica). Quando si parla di questi argomenti, è sempre consistente il partito degli entusiasti, pronti a cantare «le magnifiche sorti e progressive» del cambiamento in senso moderno della scuola. Ci sono però anche alcune perplessità. Ad esempio c’è chi fa notare che il risparmio per le famiglie argomento portato a suffragio di questa innovazione è soltato teorico: perché per utilizzare i libri digitali bisogna acquistare specifici supporti informatici (computer portatile, tablet, e-reader ecc.). In molti, inoltre, esprimono la preoccupazione che l’eliminazione dei libri cartacei determini un problema di mancanza di punti di riferimento certi, stabili, autorevoli, in un ambiente virtuale, quello di Internet, in cui si trova tutto e il contrario di tutto. Tra costoro si colloca il filosofo Giovanni Reale, autore, presso l’Editrice …