Giorno: 23 Aprile 2013

Pd, mercoledì sera assemblee pubbliche in tutte le zone

I parlamentari modenesi parleranno con iscritti ed elettori in più incontri contemporanei. Sette assemblee pubbliche tenute in contemporanea su tutta la provincia di Modena per confrontarsi e capire l’evolversi della difficile situazione nazionale: è quanto organizzato dal Pd modenese per la sera di mercoledì 24 aprile. Ad ogni incontro saranno presenti i parlamentari modenesi e i dirigenti del Pd provinciale. La situazione nazionale è complicata e il bisogno di confrontarsi e capire è impellente: è per questa ragione che per la sera di mercoledì 24 aprile il Pd ha organizzato assemblee pubbliche rivolte a iscritti, elettori e simpatizzanti in tutta la provincia, a cui parteciperanno i parlamentari e i dirigenti del Pd modenese. Un modo per ascoltare le considerazioni che arrivano dalla base del partito, ma anche per spiegare come è nata e si è evoluta l’attuale difficile situazione nazionale. “Il progetto del Partito democratico è più forte del pesante travaglio di questi giorni. – spiega il coordinatore e segretario provinciale vicario Paolo Negro – Si riparte avendo a cuore prima di tutto le condizioni …

Kyenge, Ghizzoni “Bene lo stop ai finanziamenti per il mausoleo di Affile”

La deputata Kyenge aveva presentato un’interrogazione insieme alla deputata Ghizzoni. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha deciso di ritirare il finanziamento che l’ente aveva stanziato per il mausoleo dedicato al generale Graziani voluto dal Comune di Affile. Plauso alla decisione, presa proprio a ridosso della Festa della Liberazione del paese dal dominio nazi-fascista, viene dalla deputata modenese del Pd Cécile Kyenge che, insieme alla collega modenese Manuela Ghizzoni, aveva presentato un’interrogazione sull’argomento. “La decisione del presidente Zingaretti di ritirare il finanziamento per il mausoleo dedicato al generale Graziani nel Comune di Affile è molto positiva e ci sembra il modo migliore per onorare degnamente la festa della Liberazione del prossimo 25 aprile. Quel mausoleo rappresenta un oltraggio alla memoria democratica e una offesa alla libertà. Per questo siamo particolarmente soddisfatti della decisione presa dal governatore che giunge dopo numerose interrogazioni alle quali è seguita anche una petizione promossa dalla scrittrice italo somala Igiaba Scego”. Lo dice la deputata modenese del Pd Cécile Kashetu Kyenge, che ha presentato un’interrogazione parlamentare su questo argomento insieme …

Debora Serracchiani «Vincere così è stato un miracolo, Grillo s’è fermato a Udine», di Toni Jop

«Dopo i fatti di Roma, ci voleva un miracolo»: Debora Serracchiani ha vinto, di un soffio, ma ha vinto e forse il miracolo di cui parla è proprio quel soffio che l’ha spinta oltre il candidato, e governatore uscente della destra. Non solo: ha vinto a dispetto della lapide che Grillo aveva deposto in questi giorni tempestando le piazze del Friuli Venezia Giulia di suoi show in cui ripeteva senza sosta «Questa sarà la prima regione governata dai Cinque Stelle». Sbagliato, qui l’onda che tutto travolge si è fermata. Anzi, è arretrata. Avevo sentito Debora nei giorni scorsi, mentre il Pd provvedeva a liquidare Marini e poi Prodi, ed era un funerale… Ammettiamolo: non hai gareggiato col favore delle stelle… «Quali stelle, ero furibonda. Quando ho capito che il partito si stava accartocciando ho pensato che era davvero finita. Che gli esiti di quella incomprensibile partita romana si sarebbero riversati qui, dove un bel cartello di forze della sinistra si stava “conquistando” casa per casa, persuadendo i cittadini che eravamo, e siamo, gente seria, che …

"Il Pd ritrovi il coraggio", di Guglielmo Epifani

Il Partito democratico vive un passaggio difficile, quanto mai prima. Innanzitutto per i suoi militanti, ed i suoi elettori. Si coglie un po’ ovunque delusione, disorientamento, e anche rabbia. Di fronte a questo quadro il primo dovere è quello di aprire sedi di confronto, di discussione in tutti i circoli e nei luoghi di aggregazione. Dove questo è avvenuto in queste ore, i segnali dicono che il clima migliora, anche quando il dissenso resta. È inutile girarci attorno: pesa troppo la doppia sconfitta – del voto e del progetto politico del governo di cambiamento – capace di arrestare il decadimento economico, sociale e morale del Paese. E pesa il modo con cui, votazione dopo votazione, ci siamo resi inaffidabili, intanto verso noi stessi, dividendoci ed esponendo Franco Marini e Romano Prodi a un risultato del quale dobbiamo solo vergognarci. L’elezione di Giorgio Napolitano consente finalmente di mettere al riparo le istituzioni, di rassicurare il Paese stretto dentro paure profonde e di evitare una lacerazione più profonda tra Paese e Parlamento. Una parte del popolo democratico …

"Stavolta Grillo ha perso la battaglia politica che stava vincendo", di Stefano Folli

Nell’osservare le immagini del corteo di Roma e dei militanti Cinque Stelle che si mostrano tanto aggressivi quanto disorientati, risulta abbastanza chiaro un punto: Beppe Grillo ha finito per perdere una battaglia politica che fino a poche ore prima stava vincendo. In fondo se ne rende conto egli stesso e se ne preoccupa, essendo molto più perspicace di certi suoi “fan”. L’obiettivo di Grillo era strategico e consisteva nel destabilizzare in prima battuta il Partito democratico e a seguire l’intero assetto partitico. Con parecchio acume il leader dei Cinque Stelle aveva compreso che il vero terreno di scontro, in questa fase, non era il governo né il funzionamento del Parlamento, bensì l’elezione del presidente della Repubblica. Perché la necessità di scegliere e decidere nel giro di pochi giorni, forse di poche ore, metteva alle corde un sistema anchilosato e disabituato alle sfide dentro-o-fuori. Così Grillo si è giocato la sua partita con abilità, mettendo in campo il nome di un giurista stimato e di alto profilo quale Stefano Rodotà, con un rilevante passato politico nella …

"L'Italia che spende male le poche risorse che ha", di Giovanni Bardi

In Europa l’Italia è fra i paesi che spendono meno e peggio sulla scuola. Nell’ultimo decennio il Paese ha disinvestito quando non ha investito male, al punto da ritrovarci sempre fanalino di coda anche in fatto di apprendimento degli studenti a fine obbligo ai test dell’Ocse Pisa. È recente la notizia che l’Italia resta di gran lunga staccata dal resto d’Europa in fatto di investimento pubblico in istruzione. Secondo l’Eurostat statistics in focus, che studia i trend strutturali delle politiche economiche dei governi europei nel finanziamento delle politiche sociali e di pubblico interesse, mentre sanità e stato sociale tengono. Anzi dal 2002 la spesa in questi settori aumenta di 4 punti percentuali sul totale delle uscite, mentre per l’istruzione siamo finiti al penultimo posto in Europa. Con una media dell’8,5% del totale della spesa pubblica contro una media Ue del 10,9%, peggio di noi fa solo la Grecia con il 7,9%. Mentre in Finlandia, paese in testa da più di dieci anni nelle classifiche Ocse Pisa sull’apprendimento in lettura, scienze e matematica, lo Stato impegna …

"I limiti dell'emergenza", di Ezio Mauro

Una cornice drammatica più che solenne ha accompagnato ieri il giuramento di fedeltà alla Costituzione e alla Repubblica di Giorgio Napolitano, appena rieletto capo dello Stato. Il vecchio Presidente si è commosso più volte durante il suo discorso davanti alle Camere riunite in seduta comune. Ma lui stesso ha voluto richiamare il dramma di una politica che 56 giorni dopo il voto non riesce a dar forma alle istituzioni democratiche e dopo cinque votazioni nulle, «in un clima sempre più teso», deve richiamare in servizio il capo dello Stato uscente, con uno strappo alla prassi costituzionale pienamente legittimo «ma eccezionale»: giustificato solo dal rischio di un avvitamento del sistema nel vuoto di un Parlamento indeciso a tutto. Napolitano vede dunque la sua rielezione come la scelta estrema di un mondo politico prigioniero dell’impotenza, incapace di autonomia nelle sue scelte, protagonista davanti ad un Paese disincantato di uno spettacolo inconcludente. Ma qui il Presidente sceglie di dare al suo secondo mandato un tono di denuncia esplicita, con un atto d’accusa preciso ai partiti, ai loro dirigenti, …