Giorno: 11 Aprile 2013

"Commissioni pentastellate", di Manuela Ghizzoni

Potrei definirmi una tipica “parlamentare di commissione”, cioè una di quei parlamentati che ha sempre preso molto sul serio l’attività nella propria commissione e che in quel luogo, più appartato e raccolto rispetto all’Aula e pertanto più consono al confronto e alla discussione nel merito dei provvedimento, ha trascorso tantissimo tempo, ha appreso molto ed è cresciuta come persona e in competenze. Sarà che all’attività delle Commissioni la Camera dedica solo un resoconto sommario e non quello stenografico, riservato ai dibattiti dell’Aula, sarà che si discute nel merito e di rado la “si butta in politica”, sarà che i big (tutti) ne sono spesso esentati per non appesantirne l’agenda (e non lo sto dicendo in senso ironico) ed è quindi appannaggio di coloro i quali stanno sempre in seconda fila, ma al lavoro di Commissione è sempre stata attribuita una dignità inferiore rispetto a quello che si svolge in Assemblea. Tant’è che nel dibattito pubblico questa attività è spesso definita “oscura” e raramente assurge alla cronaca, se non nell’informazione specializzata. Ma grazie all’intemerata battaglia del …

«Stallo per colpe altrui. Il governo si farà», di Maria Zegarelli

Si sente responsabile dello stallo politico e della mancanza di un governo? La domanda va in onda al Tg1 della sera, il più seguito. «No, francamente, onestamente non mi sento responsabile per un banale motivo: io una proposta l’ho fatta. Un governo di cambiamento, convenzione e data certa per le riforme istituzionali, corresponsabilità in questo quadro di tutte le forze parlamentari. Pdl e M5S mi hanno detto no». Pier Luigi Bersani sa che questa è l’accusa che ogni giorno gli viene rilanciata (e che più gli brucia) dal Pdl e non solo dal Pdl (Matteo Renzi ieri è tornato all’attacco: o accordo con Berlusconi o voto): la mancanza di un governo a 45 giorni dal voto. Nei momenti in cui si lascia andare con i suoi più fidati collaboratori dice che è proprio questa la cosa che più lo ferisce: «Non sono la causa di questo stallo, io ho fatto tutto quello che era in mio potere per dare un governo al Paese». Ogni volta ripete che lui c’è se è utile, «altrimenti…». Il pressing …

"I grillini toscani: soldi sprecati i viaggi ad Auschwitz", di Toni Jop

Il Movimento 5S – scriveva ieri Grillo sul suo blog commentando il richiamo di Napolitano – porterà all’eccesso la moralità in politica». Bene, si attende, pur diffidando di chi predica e pratica eccessi in campo morale. Perché fin qui si è visto poco. Al volo: dovevano mostrare le stimmate della povertà i nuovi parlamentari dei Cinque Stelle ma a ora guadagnano oltre un- dicimila euro al mese perché, dicono, «Roma è troppo cara» e, anche, «perché noi li usiamo quei soldi». Umano. Meno umano è giurare che agli altri non servano e su questa scommessa accendere i roghi. Ruggini d’avvio. Al contrario, eccoci prendere atto del nuovo che avanza, spinto dal vento di questa intransigente etica, dalle parti di Firenze: qui, non ci si può sbagliare, i grillini volano altissimi. Nella zona che va sotto il nome di «Empolese-Val d’Elsa», in questi giorni stanno affrontando una questione di grande rilevanza: come salvare dal macero imposto dai tempi duri le sedi staccate del tribunale e del giudice di pace. Le risposte non possono che poggiare su …

"Il chiarimento che non si può rinviare", di Luigi La Spina

La Commissione Ue è allarmata: in Italia, le banche sono incapaci di sostenere la ripresa. Monti ha lanciato un monito sul rischio di far ripiombare il Paese nella crisi. Il presidente di Confindustria descrive una situazione economica drammatica, con pericoli di violente esplosioni sociali. Ormai tutti, da Napolitano al piccolo negoziante sull’orlo del fallimento, invocano un governo e si lamentano, giustamente, per i ritardi di una classe politica che, dopo le elezioni, non riesce ancora a formare un esecutivo che provveda a misure di politica economica urgenti e indispensabili. Come oggi «La Stampa» documenta, l’ordinaria amministrazione alla quale è obbligato il governo Monti dimissionario, costringe l’Italia a un immobilismo ormai insopportabile. Sia per i limiti che prescrive all’iniziativa dell’esecutivo, sia, e forse con peggiori conseguenze, perché i responsabili degli uffici pubblici, senza attendibili previsioni sugli indirizzi del prossimo governo, preferiscono rinviare anche quei provvedimenti che, in realtà, potrebbero varare. Ecco perché è ormai evidente quanto siano false e pericolose quelle illusioni sulla possibilità che una nazione possa reggere senza un governo, fondate su strampalati confronti …

"Il muro di Berna", di Paolo Berizzi

Alle sei della sera, nel vecchio quartiere della Matte dove un tempo c’erano gli artigiani, Rino, 56 anni, cameriere beneventano, osserva le acque dell’Aar che accarezzano la sua Berna. «E mo’, dunque, vogliono farci tornare a Surriento?». Così, pare. Gli svizzeri. «E che facciamo poi in Italia? Che fanno gli svizzeri senza di noi? Vogliono restare senza muscoli e cervello?». Chi mai avrebbe immaginato che centoventi anni dopo le valigie di cartone che partivano per l’America in cerca di fortuna, qui, molto più vicino di Little Italy, nei cantoni elvetici, nella capitale e più giù in Ticino, a cinque minuti dall’Italia, ci avrebbero paragonato a dei roditori in trasferta, oppure raffigurati nei panni tremendi di usurpatori di posti di lavoro? Rino è un piccolo pezzo di Italia che fa girare la Svizzera. Col suo vassoio e i suoi tremila franchi di salario, per altro, non sarebbe nemmeno tra gli immigrati più “pericolosi”. Non genera dumping salariale, è venuto su e ha messo radici, nel senso che lavora, vive, guadagna e spende a Berna: come gli …

"Le buone ragioni di Confindustria", di Guglielmo Epifani

Il forte richiamo di Squinzi, il Presidente di Confindustria, è assolutamente fondato e condivisibile. Fare presto, assicurare al Paese un governo in grado di restituire fiducia a lavoratori e imprese, e in grado di far valere le nostre ragioni in Europa contro una linea di puro rigore, rappresenta un’esigenza primaria e indifferibile. Anche perché tutti i dati sono lo spec- chio di una condizione drammatica che ogni giorno presenta un conto pesantissimo e intollerabile. Dall’andamento della produzione industriale e dell’occupazione a quella del calo di consumi e redditi apparentemente senza fine la situazione del nostro Paese si aggrava. Il silenzio e la partecipazione con cui ieri la Camera dei deputati ha ricordato i suicidi di Civitanova Marche e l’uccisione di Perugia, esprimono un sentimento che ha bisogno di responsabilità e di scelte conseguenti. L’idea che a tutto questo si possa rispondere con il ricorso ad elezioni anticipate, o anche solo con un clima di permanente campagna elettorale, è davvero irresponsabile. Anche gli ultimi dati sulla condizione del Mezzogiorno, presentati ieri, e che dicono di 300mila …

"Cassa integrazione record ma si devono trovare i fondi per finanziarla", di Roberto Giovannini

Il tempo passa, il governo non c’è, e le «pratiche» da sbrogliare in campo economico si stanno moltiplicando in modo sempre più preoccupante. Parliamo di questioni della massima importanza, in alcuni casi letteralmente vitali, se pensiamo al già evidente imminente esaurimento delle risorse per la cassa integrazione in deroga. Quella che riguarda i settori produttivi che fino a qualche anno fa non erano «coperti» da alcun ammortizzatore sociale, e che non viene finanziata da contributi di aziende e lavoratori. Una realtà che riguarda molte decine di migliaia di persone: si può stimare che siano difesi nel reddito e nel posto di lavoro grazie a questo strumento circa 100mila lavoratori. Per questo strumento di tutela che per molti osservatori non è peraltro nemmeno adeguato, come importo, a garantire a una famiglia un tenore di vita decente – le risorse a suo tempo stanziate sembrano ormai esaurite. Che la situazione da questo punto di vista sia drammatica lo testimoniano gli allarmi sempre più disperati lanciati da sindacati e autorità in tante Regioni. In Liguria, tanto per fare …