Giorno: 22 Aprile 2013

"Napolitano: il governo subito", di Simone Collini

Alle consultazioni al Quirinale, insieme ai capigruppo Roberto Speranza e Luigi Zanda, dovrebbe andare Enrico Letta. E però Pier Luigi Bersani potrebbe cedere alle pressioni, che in queste ore gli stanno arrivando da più parti, a restare alla guida del partito in questa fase di transizione verso il congresso. Due fatti in contraddizione? No, se valutati alla luce di quel che sta succedendo nel Pd. La rielezione di Giorgio Napolitano ha fatto uscire dall’impasse venuta alla luce con il naufragio delle candidature al Colle di Franco Marini e di Romano Prodi. Ma le difficoltà per i democratici non sono finite, anzi, e allora è meglio non aprire altri fronti e rischiare ulteriori lacerazioni. Le dimissioni di Bersani formalmente non sono operative (al quartier generale del Pd spiegano che vanno rassegnate di fronte a un organismo politico come la Direzione e non è sufficiente l’annuncio ai Grandi elettori) ma già si è innescata nel partito una discussione sul tipo di guida da dare in questa fase che precede il congresso. GABINETTO DI CRISI La reggenza ipotizzata …

"Una crisi dei partiti lunga vent’anni", di Carlo Buttaroni

La crisi politica è profondissima. Non riguarda solo il Pd, ma l’intero sistema dei partiti. E non nasce nelle ultime settimane. Basta scorrere i risultati elettorali degli ultimi vent’anni per rendersi conto di uno scenario che ha proposto dissolvenze più che evoluzioni, senza trovare mai una configurazione definitiva, incapace di andare oltre le contingenze elettorali e misurarsi con le sfide vere del Paese. Oggi il Partito democratico è impantanato in una crisi che riaccende antiche contraddizioni. Ma sei mesi fa in crisi era il Pdl. Una crisi d’identità, di politiche e di leadership, altrettanto profonda, tanto che lo stesso Berlusconi sembrava intenzionato a lasciare il partito per dar vita a una nuova «Forza Italia». La crisi del centrodestra, fino a prima delle elezioni si è riflessa nella vicenda delle primarie annunciate, rinviate e annullate, nella diaspora di una parte importante dei suoi gruppi dirigenti, nella sofferta ricerca di una nuova leadership, che ha trovato una soluzione approssimativa nel compromesso di una coalizione con più candidati alla presidenza del Consiglio. Pochi mesi prima delle elezioni, tutti …

"Processo ai 101 traditori e a un Pd che va rifondato", di Andrea Marini

Chi l’avrebbe detto, solo tre mesi fa, alla vigilia del voto, che in una domenica mattina di aprile i circoli e i dirigenti del partito cittadino, provinciale e regionale si sarebbero incontrati per “processare” il gruppo parlamentare Pd, prendere atto che il partito è a un passo dello sgretolamento e con la prospettiva di ritrovarsi “imprigionati” in un governo del presidente Napolitano a braccetto con Alfano, Monti e Berlusconi… Ma tant’è questa è la situazione. E ieri mattina in una delle più dure riunioni di partito è andato in scena un incrocio tra una sorta di psicoterapia di gruppo (di partito ndr) e un processo ai parlamentari, anche quelli modenesi. Doveva essere una riunione per i soli segretari di circolo cittadini, ma alla porta della sede sono poi giunti segretari dalla zona di Carpi e amministratori, sono stati invitati il sindaco Pighi, gli ex-parlamentari Bastico e Barbolini. Erano presenti due soli “reduci” dall’«entusiasmante» elezione di Napolitano: Stefano Vaccari e Manuela Ghizzoni. Certo le critiche principali hanno colpito i “vigliacchi”, i “traditori” coloro che affossando Prodi …

"Dentro il mercato non c'è più lavoro", di Bruno Ugolini

Non so perchè lo abbiamo chiamato mercato del lavoro. Fa pensare a quei capannoni dove si estendono merci accatastate e attorno venditori e compratori si accapigliano per fissare i migliori prezzi. Solo che nel nostro caso le merci sono uomini e donne destinati a produrre ricchezza. Si è però di fronte a una novità perché oggi lo sguardo intravede poco o nulla: niente o quasi merci, niente venditori, niente compratori. Lo spunto è dato da un libro di Edizioni Lavoro intitolato appunto: Il mercato senza lavoro. L’autore è Ferruccio Pelos, per 26 anni dirigente della Cisl. Una lunga esperienza proseguita «dall’altra parte» in un decennio di dirigente in C onfcooperative. Ha avuto così modo di guardare all’interno di questo «mercato», attraversato da un imperversare di riforme, da quella di Tiziano Treu a quella, come scrive, «impropriamente chiamata legge Biagi ». Spiega, infatti, che «Biagi non avrebbe accettato una normativa che agisse solo sulla flessibilità in entrata, creando decine di tipologie contrattuali, senza prevedere nulla di nuovo in fatto di ammortizzatori sociali e tutele per i …

"Ma il partito senza leader boccia ogni larga intesa", di Ilvo Diamanti

Sarà difficile succedere a Giorgio Napolitano. L’avevo predetto una settimana fa. Anche se, francamente, non pre-vedevo che Napolitano sarebbe succeduto a se stesso. Tuttavia, si tratta di una soluzione coerente con il singolare modello della nostra democrazia. Un Presidenzialismo preterintenzionale. Che si è affermato senza riforme. Per inerzia e necessità. Napolitano. Non avrebbe mai voluto essere rieletto – primo caso nella nostra storia repubblicana. Ma ha dovuto arrendersi a questo stato – o meglio, Stato – di emergenza. Perché è l’unica soluzione possibile di fronte all’impossibilità di trovare altre soluzioni. In un Parlamento che riflette e moltiplica la rappresentazione di un Paese dove si confrontano tre “grandi minoranze” politiche – e non comunicanti. Ritratto esemplare del tumultuoso declino della Seconda Repubblica. Dove, non a caso, Berlusconi ri-emerge, nonostante tutto e tutti. Perché la conosce e la controlla meglio degli altri. La Seconda Repubblica: ispirata al maggioritario e alla personalizzazione dei partiti – anzi, dai partiti personali. Oggi è senza ancore e senza timoni. Come una nave che non tiene la rotta, perché l’equipaggio è diviso …

"La grande rimonta dei maschi a scuola adesso leggono (quasi) come le femmine ", di Maria Novella De Luca

Sarà merito della scuola, o forse di alcuni libri dal successo planetario, che hanno catturato al testo scritto anche il recalcitrante mondo dei ragazzini maschi. Sarà, pure, l’abitudine alla comprensione del linguaggio sincopato dei videogiochi, comunque la notizia (buona) è che nella lettura per la prima volta i bambini hanno raggiunto le bambine. Polverizzando così finalmente quei “punti” che nelle statistiche internazionali dividevano i maschi dalle femmine, queste ultime com’è noto assai più vicine ai libri dei loro coetanei. E invece si scopre che c’è un momento fondamentale negli anni della scuola primaria, in cui tutto è ancora possibile, anche la caduta di stereotipi tipo femmine-brave, maschi-distratti, oppure femmine “non portate” per la matematica, maschi capaci nelle materie scientifiche. Il paritario capitombolo in avanti è contenuto nella ricerca Progress in International Reading Literacy Study del 2011, che ogni cinque anni analizza nelle classi di quarta elementare, i livelli di comprensione dei testi scritti. E su questi dati Stefano Molina, ricercatore della Fondazione Agnelli, ha elaborato una indagine pubblicata sul sito Neodemos, con il titolo “Differenze …