Giorno: 14 Aprile 2013

"Bersani: il governissimo no", di Marco Bucciantini

Striscia e bussa, Pierluigi. «Eh…», risponde lui, cercando con gli occhi la voce che si era fatta sentire, netta, in una pausa del discorso del leader del partito democratico. C’è poca luce nella sala del Mitreo, il centro policulturale del Corviale dove il Pd è venuto a parlare di soluzioni, in un posto pieno di problemi. «Striscia e bussa»: è una dichiarazione d’intenti del Tressette, gioco di carte e di popolo. Una mossa d’attacco: si bussa, le nocche sul tavolo, quando si hanno carte buone e si vuole “la migliore” dal compagno. Si striscia, spianando con la mano, quando le carte permettono un gioco lungo. Si striscia e si bussa, insieme, quando si vuole comandare. Ma servono le carte buone, in ogni partita. Cos’ha in mano Bersani? Il mandato elettorale: «Siamo la coalizione di maggioranza». La voglia di cambiare: «Si può fare. Questo centro è nato dopo una mia legge per aprire centri di aggregazione in zone “difficili”. Ero ministro dell’Industria e pensavo alle periferie: vengo da una storia e so che senza equità sociale …

Carpi (Mo) – Celebrazioni 25 Aprile

Piazza Martiri di fronte al Municipio Ore 10,00 Cimitero Urbano Deposizione di una corona al Sacrario dei Caduti Ore 10,30 di fronte al Municipio Diamo voce alla Costituzione Letture di articoli della Costituzione italiana a cura di amministratori, rappresentanti di associazioni e cittadini Introduce Giovanni Taurasi, Presidente del Consiglio comunale Saluto di Francesco Lioce, Presidente dell’ANPI di Carpi Intervento di Enrico Campedelli, Sindaco di Carpi Accompagnamento musicale a cura della Filarmonica “Città di Carpi” In caso di maltempo la cerimonia si svolgerà nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale

"Le condizioni per un accordo", di Rinaldo Gianola

Se gli industriali chiamano i sindacati a dare una mano per spegnere l’incendio che brucia la nostra economia prima che il tetto ci crolli addosso, nessuno può evitare di rimboccarsi le maniche. Questo sforzo comune lo si può chiamare Patto dei produttori (però cari imprenditori, questa è una formula storica che profuma di Cgil e di sinistra, inventatevi qualcosa di diverso…), Patto sociale, alleanza per lo sviluppo, magari politica dei redditi e altro ancora. Il sindacato confederale non farà certamente mancare il suo contributo decisivo se bisogna salvare, un’altra volta, il Paese. È bene, però, che le imprese e la politica valutino pienamente il ruolo del mondo del lavoro, per quello che ha fatto e per il contributo che potrà dare, anche per evitare errori e incomprensioni. I sindacati fecero la loro parte nel 1992 e nel 1993. Un grande segretario della Cgil firmò un accordo durissimo e poi si dimise. I lavoratori pagarono duramente nel passaggio al nuovo millennio perché l’Italia doveva salire sul carro dell’euro, la storia si è ripetuta dal 2008 ad …

"Il cantiere di una legge sui partiti", di Raffaele Simone

Qualche settimana fa, Pierluigi Bersani ha promesso una legge sui partiti per il prossimo luglio. La promessa, oltre a essere un po’ incauta (Bersani è certo di arrivare a ricoprire il ruolo giusto per promuovere la legge?), contiene una distorsione: quando si parla di legge sui partiti si pensa solo ai meccanismi del loro finanziamento. Studiando il caso M5S si capisce invece che l’orizzonte è molto più vasto. M5S è un partito- non-partito, privo di sede fisica e di strutture di direzione, senza iscritti né sedi territoriali, senza finanziatori (a quanto pare), basato su un “non-statuto”, con un capo che si presenta come “portavoce” (pur essendone il týrannos che governa gli eletti in modo coperto e inaccessibile), con meccanismi di elezione e cooptazione incentrati su referendum telematici in cui non c’è quorum né garanzia alcuna, totalmente privo di democrazia interna… Nel suo piccolo, per la verità, anche Forza Italia a suo tempo aveva costituito un caso rilevante, a cui non fu prestata attenzione: priva di segretario, con un presidente-padrone a vita capace di modificare a …

"Piano europeo anti-evasione, sì da 10 Paesi", di Stefania Tamburello

«L’evasione fiscale? Tolleranza zero. È un crimine inaccettabile soprattutto nei periodi difficili di crisi economica». Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli sintetizza così la posizione espressa e condivisa dai ministri finanziari dei 5 maggiori Paesi — Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito — che a Dublino, dove si sono svolte le riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, hanno chiesto l’adesione degli altri partner sul loro piano di intervento per rendere effettivo lo scambio automatico delle informazioni sui conti bancari e per allargarne il raggio d’azione. «Si tratta di passare dalle parole ai fatti», ha aggiunto Grilli spiegando che occorre costruire «le infrastrutture tecniche» per rendere possibile il potenziamento delle regole già previste dall’Europa. L’adesione è arrivata da altri 5 Paesi: Belgio, Olanda, Polonia, Romania e Repubblica Ceca ed altri ancora si uniranno. Significativo il passo fatto da Lussemburgo che ha annunciato l’avvio del percorso per rinunciare nel 2015 al segreto bancario mentre l’Austria resiste a non volerlo abbandonare, come ha ripetuto a Dublino il suo ministro Maria Fekter. «È una questione di mesi» per rendere operativo il …

Fassino: «Ci sono soltanto due strade Esecutivo Bersani o del Presidente», di Aldo Cazzullo

Piero Fassino, lei come segretario Ds fu cofondatore del partito democratico. Ora teme per la sua sopravvivenza? «Qui non è in gioco solo il destino di un partito, e neppure solo del Quirinale e del governo, ma della democrazia. Il voto del 24 febbraio ha segnato la conclusione di una lunghissima era politica, la Prima Repubblica. Dopo tanto blaterare di Seconda Repubblica, in realtà l’assetto seguito alla guerra finisce adesso». Perché dice questo? «Perché l’Italia in cui siamo cresciuti non c’è più. Siamo cresciuti in una democrazia rappresentativa che aveva come pilastro i grandi corpi intermedi: partiti, sindacati, associazioni di categoria; soggetti di rappresentanza, mediatori di conflitti, elaboratori di proposte. Oggi un quarto del Paese non solo non si riconosce nei partiti, ma si organizza contestando la funzione di quei corpi intermedi. Come siamo mortali noi, sono mortali le forme della politica; e la democrazia del 2000 non può essere la stessa del ‘900. Del resto, è normale che sia così. Ogni secolo è segnato dall’evoluzione delle forme della politica. Il ‘700 con l’Illuminismo vide …