Giorno: 13 Aprile 2008

Segreto di Stato, si aprono gli archivi. Consultabili i documenti con almeno 30 anni. Pubbliche anche le carte su Moro

Segreto di Stato a termine e «liberazione» delle carte ancora riservate sul caso Moro. Alla vigilia delle elezioni il governo Prodi ha emanato l’unico regolamento che poteva fare in attuazione della riforma dei Servizi di sicurezza; sugli altri non è mai arrivato il parere del comitato parlamentare di controllo, e tutto è rinviato alla legislatura che verrà. Dalla prossima settimana, quando il decreto annunciato ieri dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Micheli sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, il segreto di Stato non potrà durare più di trent’anni. In origine saranno quindici, e di fronte ad esigenze particolari potrà essere reiterato una o più volte; la «durata complessiva del vincolo», però, non dovrà superare il limite dei tre decenni. Sulla vicenda del sequestro e omicidio di Aldo Moro invece— di cui in questi giorni ricorre il trentennale, e su cui non esiste alcun segreto di Stato — lo stesso Micheli ha firmato una direttiva destinata a tutte le amministrazioni interessate per la completa declassificazione dei documenti. «E’ una decisione frutto di una precisa volontà di …

«I narcisi del non voto», di Beppe Sebaste

A ogni scadenza elettorale, anche se magari non sono mai gli stessi, incontro amici e conoscenti che dicono che stavolta non voteranno. Non sono come gli ignavi di Dante, tormentati nel vestibolo dell’Inferno perché, già rifiutati dal Cielo, sono sgraditi anche a Satana, non avendo avuto neanche il coraggio di peccare. C’è chi è deluso (e chi non lo è?), c’è chi protesta per punire i partiti (ma punire chi?). C’è chi si sente ormai al di sopra della mischia, chi ostenta un’idea della coerenza e della purezza morale e politica che non ha niente a che vedere né con la coerenza, né con la morale, né con la politica. Tutti hanno invece molto a che vedere con una patologia dilagante: il narcisismo. Il narcisismo di chi vuole astenersi dal voto si ammanta infatti della pretesa di identificarsi totalmente nell’atto del voto, di specchiare se stessi nella crocetta apposta sul simbolo elettorale, come se esistesse un simbolo o un partito capace di riflettere la complessità di sentimenti, aspirazioni e idee politiche di cui ognuno è …

E infine fu la balla del bollo

Una bufala tossica (questa sì). È l’ultima promessa del Principale Esponente prima dello stop alla campagna elettorale. Quell’«aboliremo il bollo su auto e moto, una tassa che non c’è da nessuna parte al mondo» è una di quelle promesse senza gambe che affollano il programma Pdl. Con questo annuncio al rush finale Silvio Berlusconi si avvicina a quota 40, arrivando a circa 39 miliardi e mezzo di promesse non coperte, stando alle elaborazioni dell’ufficio studi di Banca Intesa. Il balzello del bollo auto infatti vale circa 5 miliardi e mezzo che ogni anno vengono indirizzati per lo più alle Regioni (solo quelle a Statuto speciale ancora non lo drenano). Ma anche ci fossero i soldi (trovati dal governo Prodi) sarebbero gambe sbagliate per il nostro Paese. Con famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, con l’ambiente peggio tutelato d’Europa, con città intasate di traffico a quattro e due ruote, quella sul bollo auto somiglia più a un veleno che a una medicina. Il centrosinistra ha già avviato l’eliminazione per tre anni della tassa, ma …

Walter Veltroni: È l’Italia che vuole cambiare

Europa, più di altri, si è battuta per l’approdo del Partito democratico. Al termine di un’accesa campagna elettorale, nel pieno di un’entusiasmante rimonta, che ha assorbito tutte le nostre attività, vorrei dire che appare più evidente che mai quanto le ragioni fossero dalla nostra parte. Senza il Partito democratico, senza la scelta di andare da soli, la sfida sarebbe stata persa in partenza ed avremmo sicuramente riconsegnato il paese alla destra. Le energie che abbiamo suscitato in questi mesi, dalla mia discesa in campo per le primarie, sono enormi. Chiunque guardi alla campagna elettorale con occhio franco, non inquinato da visioni preconcette, dal cinismo snob o dalla rassegnazione, non può non vedere come siamo di fronte, da parte del Partito democratico, ad una mobilitazione, ad una partecipazione, ad un’attenzione che non si vedeva nel nostro paese da molti anni. Pensiamo alla giornata del 30 marzo, il Democratic day. In quale grande paese europeo è possibile per un partito organizzare contemporaneamente 12mila punti di incontro con i cittadini? Ma il termometro più sbalorditivo di questo cambiamento …