Giorno: 14 Ottobre 2008

“Scuola: l’Emilia-Romagna si prepara al ricorso”

Scuola, l’Emilia-Romagna si prepara al ricorso contro il Governo. “Il conflitto è nei fatti” dice il presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani. E, commentando il provvedimento del ministro Gelmini che minaccia la chiusura dei plessi scolastici con meno di 50 alunni, aggiunge: “Non è una riforma. E’ un atto grave da parte del Governo che interviene direttamente sulle competenze delle Regioni e degli Enti locali, e a cui le Regioni risponderanno con determinazione”. Sotto accusa sono l’articolo 64 della legge 133 (approvata in agosto) e l’articolo 3 del decreto legge 154 (di ottobre): il primo detta i criteri di dimensionamento degli istituti scolastici mentre il secondo prevede il commissariamento delle Regioni inadempienti.    “Il conflitto è nei fatti e il responsabile unico ed esclusivo è il Governo – continua il presidente Errani – Sono anni che lavoriamo per superare una fase di conflitti istituzionali, che non giovano certo all’Italia. Mi auguro che il Governo ne prenda atto e decida di sedersi a un tavolo istituzionale”. “Non si può intervenire in queste questioni con superficialità e arroganza, stiamo …

“Università, cortei e occupazioni”, di Alessandra Arachi e Annachiara Sacchi

Alle 11, davanti all’università Statale di Milano, gli studenti «contestatori» sono un centinaio. Raggiungono i piani alti dell’ateneo. Per un’ora occupano l’ufficio del rettore, Enrico Decleva. Gli chiedono (senza riuscirci) di firmare contro «la scure della coppia Tremonti-Gelmini», pena lo stop alle lezioni. Anche Roma protesta: «Blocco dell’anno accademico», annunciano i collettivi della Sapienza occupando la presidenza di Scienze. E così fanno Torino, Napoli, Palermo. No ai tagli all’università. Ma anche il mondo della scuola torna (di nuovo) a farsi sentire. Con una valanga di email che da qualche giorno sta intasando il sito del presidente della Repubblica: «No al maestro unico». Una giornata per contestare il crollo dei finanziamenti destinati ad atenei e accademie, la riduzione delle borse di studio, la «precarizzazione» del corpo docente. No alla legge 133/2008. Lo gridano gli studenti, lo ripetono ricercatori, dottorandi, assegnisti, professori. Di tutta Italia. Tanto da azzardare un paragone: il 2008 come il ’68? Presto per dirlo. Ma le premesse, giurano in molti, ci sono tutte. Le proteste: blocco della didattica a Firenze e Napoli, stop …

“L’integrazione in Italia: il ruolo delle immigrate”, di M. Antonietta Calabrò

L’80% di chi ha un lavoro regolare nel nostro Paese  non si sente discriminata. È la donna il vero motore dell’integrazione, il punto di forza su cui fare leva per il successo di politiche che superino disagi, difficoltà, paure e rischio di reazioni razziste. Le donne immigrate sono infatti il principale «agente» di inserimento dei loro gruppi etnici nel nostro Paese, «poiché svolgono una funzione di confronto e di stimolo sia nei confronti della propria comunità che della nostra, quella ospitante». Il fenomeno riguarda indistintamente tutte le nazionalità, sia quelle che provengono dal Mediterraneo meridionale sia quelle che provengono dal Mediterraneo orientale e qualunque sia la religione professata (mussulmana, cattolica o altra confessione cristiana, come quella ortodossa). Insomma, la differenza di genere (maschio/femmina) — ossia la distinzione tra le posizioni di uomini e di donne rispetto agli stessi problemi — sembra una variabile così importante ai fini della riuscita dell’integrazione, da superare tutte le altre. È questo il risultato sorprendente di una ricerca commissionata (e questa è un’altra sorpresa) dalla Fondazione «Farefuturo », una fondazione …