Giorno: 1 Giugno 2009

Il messaggio del Presidente Napolitano per il 2 giugno: “Tanti segni di unità. C’è bisogno di più coesione sociale e nazionale per prendere la strada delle riforme necessarie allo sviluppo del paese”

“Un cordiale augurio a tutti gli italiani per la Festa della Repubblica. Un saluto particolare, affettuoso e solidale, alle tante famiglie de L’Aquila e dell’Abruzzo che vivono questa giornata fuori delle loro case distrutte o colpite, tra gravi disagi e difficoltà, anche se assistite e sostenute con ogni premura ; che vivono questa giornata nel ricordo di perdite dolorose e incolmabili”. Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è rivolto agli italiani in occasione del 2 giugno, Festa Nazionale della Repubblica. “L’augurio – ha proseguito il Capo dello Stato – è che possano veder presto avviata l’opera di ricostruzione, rinata la città de L’Aquila, gettate le basi di un futuro migliore. L’Italia si è ritrovata unita di fronte alla drammatica emergenza del terremoto. E si è, negli ultimi mesi, ritrovata unita nel celebrare il 25 aprile, giorno della Liberazione dal nazifascismo, del ritorno alla pace, alla libertà e all’indipendenza; si è ritrovata unita nel rendere omaggio alle vittime del terrorismo, delle stragi, della violenza politica di ogni colore; si è ritrovata unita nel ricordare …

“Immigrazione e Sicurezza: alcuni spunti di riflessione”, di Saverio Chindemi

È evidente la tendenza da parte della stampa italiana a dare ampio spazio nei quotidiani a notizie di crimini commessi da stranieri. In effetti, queste notizie scavalcano le altre e conquistano facilmente le prime pagine delle testate nazionali. È difficile riuscire a capire se siano i giornali a voler parlare eccessivamente di crimini commessi da stranieri o se siano i lettori a desiderare queste tipo di notizie. Comunque, questa continua associazione tra immigrazione e criminalità ha portato la maggior parte degli Italiani a ritenere che i due fenomeni siano dipendenti l’uno dall’altro. La maggior parte degli Italiani associa l’immigrazione ad un aumento della criminalità. Sta di fatto che uno studio della Paris School of Economics presentato in Bocconi lo scorso Agosto ha dimostrato che non vi è una relazione di causalità tra l’immigrazione e il numero dei crimini[Paris School of Economics. M Bianchi, P Buonanno, P Pinotti; WORKING PAPER N° 2008 – 05 Do immigrants cause crime?]. Gli stranieri non hanno una propensione a delinquere maggiore degli Italiani, sono semmai le diverse condizioni sociali che …

“Il PD una scelta irreversibile”, di Marina Sereni

Assieme ad alcuni colleghi – Pierpaolo Baretta, Cesare Damiano, Lapo Pistelli – abbiamo elaborato questo contributo. Si tratta di una riflessione sintetica su questa intensa stagione politica e sul nostro partito, che vorremmo utilizzare come base di partenza per una comune iniziativa nei prossimi mesi, dopo le scadenze elettorali per le quali ora siamo tutti impegnati. Auspichiamo osservazioni e adesioni. UNA NUOVA STAGIONE POLITICA PER L’ITALIA Il tempo odierno è segnato, più che in ogni altra epoca, dalla velocità dei cambiamenti economici, sociali ambientali e culturali e dalla loro dimensione globale. La politica democratica perciò, non solo nel nostro Paese, è interrogata dai cittadini con una domanda profonda sull’efficacia dei suoi strumenti, sui suoi tempi di reazione rispetto ai fenomeni, in sintesi sulla sua capacità e possibilità di guidare il cambiamento non limitandosi ad inseguirlo. La risposta non è scontata se è vero che alcune delle principali potenze economiche del pianeta sono governate da modelli politici che segnano platealmente il divorzio fra mercato e democrazia. La crisi di questi mesi ha però aggredito i fattori …

“Italia, cronaca di un paese senza”, di Stefano Rodotà

Ricordate il titolo di un libro bello e premonitore di Alberto Arbasino, Un Paese senza? “Senza memoria, senza storia, senza passato, senza esperienza, senza grandezza, senza dignità”, e via continuando. In questi anni il catalogo si è allungato in maniera inquietante, persino drammatica, e il Presidente del Consiglio, con una accelerazione impressionante negli ultimi mesi, ce la mette tutta nel dire quel che dobbiamo aspettarci. Ecco, allora, un Paese senza Parlamento e senza magistratura (perché queste istituzioni saranno gusci vuoti se si realizzeranno i progetti tante volte annunciati). Un Paese senza eguaglianza e senza diritti fondamentali (perché questa è la deriva indicata dagli ultimi provvedimenti in materia di sicurezza). Un Paese senza rispetto per se stesso (perché è sbalorditivo che tutti i giornalisti rimangano disciplinatamente seduti quando, in una conferenza stampa, il Presidente del Consiglio intima a una loro collega “o via lei o via io”). Un Paese senza opinione pubblica, senza lavoro… Ma vi è un “senza” che campeggia su tutti gli altri. Nell´articolo 16 della Dichiarazione dei diritti dell´uomo e del cittadino del …