Giorno: 17 Giugno 2009

Ghizzoni e Coscia: “Trionfalismo della Gelmini ingiustificato”. Dall’OCSE critiche severe all’operato del Governo. “Ministro, non faccia orecchie da mercante”

”Il ministro Gelmini non faccia orecchie da mercante: il rapporto Ocse contiene severe critiche all’operato dell’esecutivo che viene giudicato disorganico, parcellizzato, lesivo dell’autonomia scolastica e privo di misure per recuperare le scuole e gli studenti piu’ deboli”. Cosi’ le deputate del Pd, componenti della commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni e Maria Coscia commentano il rapporto Ocse sulla qualita’ della scuola in Italia. ”Sono critiche molto severe – sottolineano – che mettono radicalmente in discussione i tagli indiscriminati inferti al sistema scuola dal Governo Berlusconi. Non e’, infatti con i tagli che si potra’ realizzare una riforma organica in grado di superare definitivamente le troppe differenze territoriali denunciate ancora oggi con forza dall’Ocse”. ”Insomma – concludono – il rapporto Ocse contiene giudizi molto duri e limitarsi alle poche valutazioni positive, come sembra fare il ministro Gelmini nelle sue prime dichiarazioni trionfalistiche, mostra ancora una volta un atteggiamento di dannosa impermeabilita’ e chiusura alle sollecitazioni, anche se provenienti da autorevoli organismi internazionali, che, di certo, non fa bene alla scuola italiana e al futuro del Paese”.

“Una doverosa risposta sul PD”, di Manuela Ghizzoni e Maria Coscia

La domanda retorica del prof. Piemontese (vedi sotto) merita una risposta di merito riguardo alle critiche che pone alla base del suo dubitare. Non vi è dubbio che chiunque operi nella scuola per contrastare le attuali dissennate politiche governative, “ed in particolare tutti gli insegnanti precari”, non ha alcuna difficoltà nell’apprezzare le contrapposte impostazioni che caratterizzano la politica dei questo governo sulla scuola rispetto a quella sostenuta dal governo Prodi. Finiamola dunque, una volta per tutte, di assimilare i tagli all’organico previsti dal precedente governo con quelli praticati attualmente. E’ vero che si trattava comunque di tagli seppure molto più contenuti, ma perché continuare ad ignorare pretestuosamente il contesto, le modalità, e le finalità, in cui venivano praticati. Si operava essenzialmente con un ritocco al numero degli alunni per classe, ma non si toccava assolutamente l’ordinamento degli studi esistente e si programmava un’eliminazione totale del precariato. L’impegno in materia del 2008 non conseguì l’obiettivo della stabilizzazione di 50.000 docenti per la crisi di governo ed è chiaramente pretestuoso richiamare tale circostanza isolandola da quel contesto …

“Sarà Natale in Tendopoli. Nessuna casetta pronta prima”, di Claudia Fusani

Casette pronte solo a dicembre. Lavori in ritardo. Lo rivela il Cronoprogramma della Protezione Civile, la tabella di marcia giorno per giorno dello stato di avanzamento dei lavori nelle venti aree dove risorgerà L’Aquila. «Casette a settembre? Ma chi sei, Megggaiver!!!». Bruno ha 23 anni, è un aquilano doc da due mesi senza casa e oggi, in piedi davanti a Montecitorio, racconta con questo cartello la sua rabbia. MacGyver, il ragazzo dalle mille risorse, era il suo eroe dei fumetti, quello che realizzava sogni e risolveva guai. Secondo Bruno solo MacGyver, al massimo della forma, potrebbe consegnare le “famose” casette ai terremotati d’Abruzzo. Figurarsi Berlusconi, o Bertolaso, che al suo eroe non assomigliano neanche un po’. Cadono i sogni Si smonta, finisce in pezzi un’altra, forse la più importante delle promesse-certezze del premier. «Il 15 settembre consegneremo le prime case, a novembre nessuno sarà più in tenda» ha ripetuto Berlusconi nella sue tredici visite all’Aquila. Falso. Non vero. Anzi, mai stato vero. La verità è che sarà un Natale in tenda. O in albergo, viste …

“Stop su polizze, credito e farmacie dietrofront a danno dei cittadini”, di Luca Iezzi

IL DOSSIER Con le nuove norme a rischio 500 euro di risparmi a famiglia Farmaci da banco:5mila nuovi assunti e sconti, ma per il Pdl vanno limitati ROMA – Assicurazioni, banche, farmacie, trasporti, difesa dei consumatori: eccolo, settore per settore, lo “stillicidio” di leggi anti concorrenza denunciato dall’Antitrust. Il governo ha raramente preso posizione lasciando piena libertà a proposte di legge ed emendamenti dei singoli appartenenti alla maggioranza. Le associazioni dei consumatori accolsero le varie “lenzuolate” dell’allora ministro Pierluigi Bersani stimando risparmi per 1000 euro l’anno per le famiglie. Dopo due anni metà di quelle misure sono state o accantonate o sono pesantemente minacciate. La vicenda più attuale evocata dal presidente Antonio Catricalà è il ddl Gasparri-Tommasini dove si misurerà la controffensiva delle lobbies sulla liberalizzazione dei farmaci di banco. L’Antitrust sintetizza così i benefici prodotti: “In tre anni sono stati aperti quasi tremila corner e parafarmacie. La loro quota di mercato è vicina al 6% dei farmaci di automedicazione. Lo sconto praticato ha margini tra il 3% e il 22,5%. I farmacisti nuovi occupati …

“Mediaset, affari d’oro con gli spot la pubblicità va sulle tv del premier”, di Ettore Livini

La Rai vince sugli ascolti ma perde rispetto alle reti del Biscione investimenti ridotti solo sui canali Rai e sulla carta stampata MILANO – L’effetto Palazzo Chigi regala per la seconda volta un paracadute anticrisi a Mediaset. Era già successo a fine 2001, nei primi mesi del governo Berlusconi bis, quando il Biscione aveva visto le sue entrate pubblicitarie rimanere stabili mentre quelle Rai (13,6%) erano andate a picco. L’attrazione fatale dei grandi investitori per le tv del premier è andata in onda in fotocopia nel 2009: la recessione, come ovvio, ha falcidiato i conti del settore. Ma Publitalia (-10,53% nei primi quattro mesi dell’anno secondo Nielsen) ha retto molto meglio della Sipra, la concessionaria della tv pubblica, che ha archiviato il quadrimestre con un pesantissimo -20,4% rispetto a inizio 2008, quando primo ministro era ancora Romano Prodi. La forbice non si spiega con l’audience. Anzi. La Rai nel periodo si è cavata qualche soddisfazione in più di Mediaset. Non solo: dove il traino “politico” del Cavaliere non funziona, come in Spagna, le cose vanno …

Dossier l’Unità “Le donne e il lavoro”

“MAMMA, CHE MANAGER”, di MARIA ZEGARELLI Come vedono le proprie madri i figli delle donne in carriera? Stanche, con il polso fermo, ma sempre presenti quando ce n’è bisogno. E alla fine le preferiscono a quelle «che non lavorano o lavorano poco». A raccontarlo sono proprio loro in un’indagine. Madri dirigenti, figli soli e infelici? Non è detto che sia così. Non sempre, infatti, avere una madre che lavora molto e riveste ruoli di responsabilità professionale significa crescere sentendosi meno «accuditi» e seguiti di chi ne ha una casalinga o comunque con molto tempo libero. A tracciare il quadro stavolta sono proprio loro, i figli, che raccontano attraverso un’indagine della Fondazione Istud di Milano, come vivono il loro rapporto con una madre manager. L’indagine, svolta tra gennaio e marzo scorsi, ha coinvolto 15 bambini e ragazzi divisi per fasce d’età, di 10-12 anni; 14-15 e 17-18, che hanno effettuato sei colloqui e undici madri manager con almeno un figlio. Un primo bilancio: il minor tempo trascorso insieme può trasformarsi in un rapporto madre-figlio più intenso, …

“La paura della pietà. Così muore un innocente nell’indifferenza di Napoli”, di Francesco Merlo

Hanno tutti paura, ma non dei camorristi che hanno ormai concluso l´affare e non sono lì, e anzi non sono mai stati all´interno della stazione della metropolitana. Hanno paura sì, ma di intenerirsi, di sentirsi costretti a male impiegare il proprio tempo per confortare la solitudine di chi sta morendo in mezzo alla calca: tutti intorno a lui, ma nessuno accanto a lui. Sicuramente teme, freddamente e lucidamente teme di dovere essere caritatevole quel tipo grasso con la maglietta rossa, una sagoma inespressiva e insignificante che, in questo video incredibile ed essenziale, smania per timbrare il biglietto mentre ai suoi piedi un ragazzo rantola e la sua donna si dispera perché nessuno lo soccorre. L´omaccione per bene, rispettoso delle regole dei trasporti pubblici, rimane calmo, non fugge e non si fa prendere dal panico. Con destrezza smanetta con il biglietto che è già nella fessura della macchina obliteratrice, ed è visibilmente infastidito dagli altri che invece scappano, fanno ressa, platealmente voltano la testa dall´altra parte che in fondo è solo il modo vile di guardare …