Giorno: 10 Giugno 2009

“Indagine del Censis: così i tg influenzano gli elettori”

L’indagine del Censis sui media che condizionano il voto. I notiziari hanno la meglio anche sui programmi d’approfondimento, sui quotidiani e su Internet. Berlusconi non a caso ha invaso sia Rai che Mediaset (anche monologhi di 47 minuti). Inascoltate le denunce di Agcom. I telegiornali orientano il voto dei cittadini. La maggioranza di governo domina i telegiornali, con Berlusconi che registra punte di presenza tra il 60% e il 75% degli spazi televisivi. La maggioranza incassa più voti dell’opposizione. Il sillogismo si evince dalla lettura combinata dei dati sull’informazione elettorale forniti ieri dal Censis e sulla presenza dei politici in tv resi noti dall’Agcom per il periodo tra il 29 aprile e l’8 maggio. «Stavolta non è un complotto internazionale – commenta Beppe Giulietti di “Articolo 21” – Il Censis ha detto una cosa nota a tutti. In un Paese in cui il premier è proprietario di Mediaset e controlla indirettamente la Rai, non può non influenzare anche il diritto di voto degli italiani». Giulietti ricorda anche la lunga «passerella» di Berlusconi all’Aquila tra i …

“Enrico Berlinguer: Come immaginare una nuova democrazia in un’Italia diversa”, di Alfredo Reichlin

Dalla morte di Enrico Berlinguer è passato un quarto di secolo, e da allora tutto è cambiato: il mondo. Del comunismo si è sbiadito perfino il ricordo e l’ethos del paese è dominato da idee, culture, modi di vivere rispetto ai quali quell’uomo schivo che invocava l’austerità e che chiedeva ai giovani del suo partito di sottomettersi alla dura disciplina «dell’arido studio», sembrerebbe un alieno. Perché allora torniamo a parlarne? La verità è che – come sempre per certi anniversari – sono i problemi di oggi che ci interrogano.(…) Berlinguer è stato l’emblema di un nodo fondamentale della storia italiana, affrontato consapevolmente (i suoi amici possono testimoniarlo) ma non risolto: quel peculiare sistema italiano quale era stato edificato dopo la Resistenza e la Costituzione e via via si era sviluppato durante la guerra fredda in un complesso gioco di equilibri interni e internazionali. Una democrazia incompiuta la quale però aveva garantito il progresso del paese. Il Berlinguer che oggi torna ad occupare i nostri pensieri assume la responsabilità della segreteria comunista come un duro dovere …

“Tremonti: Non ci sono altri soldi contro la crisi”, di Bianca Di Giovanni

Giulio Tremonti utilizza il «podio» dell’Ecofin per lanciare due messaggi/annuncio. Nessuna nuova stangata per il 2010, e lotta ai paradisi fiscali. Quanto al primo capitolo c’è da dire che la stangata è già stata varata un anno fa (lo sanno i poliziotti che non hanno benzina, gli studenti che non hanno ore di lezione, i ricercatori che non avranno cattedre). Più interessante il secondo capitolo. Il Tesoro italiano ha scritto infatti una lettera al governo svizzero, chiedendo di rivedere gli accordi bilaterali sui trattamenti fiscali. Nel testo, inviato il 22 maggio, si chiede «se non ci siano soggetti italiani che usano società schermo collegate ad altre società in paradisi fiscali». L’iniziativa è in linea con l’indirizzo del G20, e sarà seguita d aun’altra lettera stavolta per il Lussemburgo. «Gli accordi attuali con la Svizzera non vanno bene», spiega Tremonti. Sta di fatto che finora in quel di Berna poco è mutato: la Svizzera ha fatto aperture formali, seguite da forti resistenze pratiche. Se la lettera di Tremonti è il primo passo per cambiare davvero i …

“Intercettazioni di fiducia”

Sono passate da poco le elezioni 2009. Ancora si fanno le analisi del voto, c’è chi ha vinto e chi pure ha vinto perché lo dice lui, si preparano i ballottaggi e aumentano le paure per un referendum che mette a rischio alleanze politiche. Ma c’è chi trova giusto portarsi avanti il lavoro pregresso. La crisi non è una priorità. L’Abruzzo? No, le elezioni sono passate. Per il governo la priorità ora sono le intercettazioni. Da qui la necessità di porre la fiducia alla Camera sul disegno di legge che, di fatto, blocca uno dei principali strumenti anti-crimine. Lo ha annunciato oggi il ministro della Giustizia, Angelino Alfano al termine di una riunione di maggioranza. Un testo blindato che non terrà conto di nessun suggerimento o modifica come quelle avanzate dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. L’unica eccezione è un aggiustamento tecnico avanzato dallo stesso Guardasigilli. Un lavoro completo quello della maggioranza alla Camera che nella stessa seduta aveva bocciato la mozione del segretario del Pd, Dario Franceschini con cui si chiedeva l’abrogazione del Lodo …

“La Gelmini e i giudici”, di Flavia Amabile

Ma un ministro può decidere da solo in fatto di istruzione, senza chiedere altro che un semplice parere alle Regioni? Le Regioni sostengono di no, e quindi hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale. L’esame è iniziato ieri mattina, dalla risposta dei giudici dipenderà la legittimità dei tagli con cui il ministro Mariastella Gelmini ha previsto, a partire dall’anno scolastico 2009-2010, il ridimensionamento degli istituti, la riduzione del 17% del personale amministrativo, l’accorpamento di classi e la chiusura delle scuole nei piccoli centri, e la cancellazione di 42.102 docenti che dovranno cercare un posto altrove, la metà al Sud e nelle isole. Non tutte le Regioni hanno fatto ricorso. A dichiarare guerra a Mariastella Gelmini sono state in otto: Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia. I loro legali vogliono sapere come si debba interpretare la riforma del titolo V della Costituzione che nel 2001 ha riscritto l’articolo 117 indicando l’istruzione come materia di legislazione concorrente ma anche come settore di competenza esclusiva statale in fatto di norme generali. Sembra una questione tecnica, …

Scuola, Pd: la circolare del ministero è un invito ad aggirare la legge

Coscia e Ghizzoni: ancora confusione e pasticci, risposte Gelmini non chiariscono “Siamo ai soliti pasticci e alla solita ipocrisia! Per superare le inapplicabili norme sulla valutazione degli studenti della scuola media volute dal ministro Gelmini si costringono i docenti a modificare le proprie valutazioni e si introduce un meccanismo confuso che non chiarisce una volta per tutte se uno studente con una sola insufficienza debba essere bocciato o promosso”. Così le deputate del Pd, componenti della commissione Cultura della Camera,Manuela Ghizzoni e Maria Coscia commentano la nota diffusa oggi dal Ministero della Pubblica Istruzione in merito alla valutazione nelle scuole medie e all’orientamento dei Consigli di classe di ammettere con un ‘6 rosso’ all’anno successivo anche studenti con lacune nelle materie. “Suggerendo ai consigli di classe – proseguono – di promuovere con la condizione di recuperare nell’anno successivo il ministero sta, di fatto, invitando ad aggirare la legge Gelmini. Alla faccia della chiarezza e della trasparenza, dal ministero ancora confusione e pasticci”. PdModena, 10 giugno 2009