attualità, politica italiana

Berlusconi: "Io senza poteri, come il duce"

E’ ultima sparata del premier davanti alla platea internazionale dell’Ocse. Bindi: “Premier sempre più surreale”. Ma la destra non si ferma qui: ecco l’elenco completo degli sfregi alla memoria.
Sono due incompresi, accomunati dalla smanie democratiche di un popolo che insiste nel volere manifestare il proprio pensiero, magari anche il proprio dissenso. Benito e Silvio sono due treni partiti dalla stessa stazione, a decenni di distanza è vero, ma inesorabilmente orientati nella stessa direzione. Questa volta non l’hanno detto i comunisti, la stampa faziosa o qualche facinoroso di passaggio. Questa volta è Berlusconi in persona ad evidenziare, quasi con orgoglio, tutte le analogie del caso: “Ho letto recentemente i diari del duce – afferma il premier davanti alla platea dell’Ocse – Oso citarvi una frase di colui che era considerato come un grande dittatore: dicono che ho potere, ma io non ho nessun potere, forse ce l’hanno i gerarchi, ma non io. Io posso solo decidere se far andare il mio cavallo a destra o a sinistra, ma nient’altro. Lo stesso succede a me, tanto che tutti hanno il diritto sia di criticarmi che di insultarmi…”.

“Quindi – conclude – il potere se esiste non esiste addosso a coloro che reggono le sorti dei governo dei vari Paesi”. Il che non impedisce che Berlusconi vanti durante la conferenza stampa un gradimento altissimo: “Malgrado la manovra di sacrificio, il mio apprezzamento come primo ministro è oltre il 62%”.

Rosy Bindi, presidente dell’Assemblea nazionale Pd, a questo punto: “Ma se Berlusconi non ha potere, cosa ci sta a fare a Palazzo Chigi? Oppure sta dando del gerarca a Tremonti? Non vedo l’ironia nella citazione di un dittatore che ha dominato con durezza e violenza l’Italia e che ha usato con grande spregiudicatezza la comunicazione per mistificare la realtà e ingannare gli italiani che ha precipitato in una terribile guerra mondiale. Non vorrei che le parole del premier tradissero in realtà l’insofferenza, altre volte dichiarata, per i limiti e le articolazioni del potere che sono alla base dei sistemi liberaldemocratici. Ma prendere esempio da Mussolini per dolersene, in un contesto internazionale, è davvero surreale”.

Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria del Pd, ricorda che “l’Italia ha una storia che nessuno, nemmeno il presidente del Consiglio, può permettersi di banalizzare o di distorcere. Non erano pochi i poteri di Mussolini e non lo sono stati per venti lunghi anni di dittatura con tutte le tragedie che questo ha comportato. Berlusconi eviti di utilizzare per l’ennesima volta un incontro internazionale come una passerella per esibirsi in show di cattivo gusto. Nel momento in cui si chiedono sacrifici ai cittadini italiani, a chi ha la responsabilità di governo è richiesto un di più di sobrietà e di serietà. Quanto all’attualità nessun governo ha mai avuto una maggioranza parlamentare così ampia. Questa forza nei numeri non ha evitato al governo un grave fallimento della sua politica economica, evidentemente non è questione di poteri ma di idee. Infine, a proposito i diari di Mussolini, se sono quelli che gli ha passato Dell’Utri, sono falsi”.

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“Quel paragone col Duce è un vero salto di qualità”, di Goffredo De Marchis

L’unica risposta che la frase del premier merita è questa, del presidente dell’Istituto Gramsci Beppe Vacca. La Repubblica.

Presidente dell´Istituto Gramsci, intellettuale ex comunista e poi convinto sostenitore della svolta, Beppe Vacca non riesce a prendere sul serio Silvio Berlusconi. Soprattutto quando fa riferimenti storici. «Il Duce non aveva potere? Ha ragione. Infatti i partigiani che lo fucilarono non capivano niente».
Lei scherza, ma non è prima volta che il premier usa la storia del fascismo in maniera distorta e perlomeno singolare.
«Direi che stavolta c´è un salto di qualità. Mi incuriosisce il fatto che Berlusconi usi Mussolini per parlare di sé».
Poteva fare altri esempi?
«Se avesse un po´ a cuore la storia del socialismo avrebbe potuto citare Nenni. Il leader del Psi, quando entrò a Palazzo Chigi, disse: “Pensavo di entrare nella stanza dei bottoni ma non li ho trovati”».
È giusta la citazione del Duce, sul piano storico?
«Non saprei dire con esattezza. Ma era proprio come spiega Berlusconi: Mussolini non aveva alcun potere. Fu un errore gravissimo dei partigiani la sua fucilazione. Loro pensavano di ammazzare un dittatore, un uomo onnipotente invece fecero fuori un passante qualunque che non aveva nessun potere. Eppure in televisione e adesso anche in qualche dvd distribuito con i quotidiani si vede Mussolini che arringa la folla a Piazza Venezia e che dichiara guerra al mondo. Lui che non aveva potere».
Il suo sarcasmo sembra un gioco intellettuale. Non è grave l´accostamento con il Duce?
«Nulla di quello che dice Berlusconi è grave. Quando Benedetto Croce accettò di scrivere per Laterza, all´editore spiego così i motivi della sua scelta: “Perché voi avete il coraggio di pubblicare cose gravi”. Grave è quindi un aggettivo importante, non si può accompagnare alle dichiarazioni di Berlusconi».

Ecco le parole del Presidente del consiglio dei ministri della Repubblica italiana, Silvio Berlusconi «Come primo ministro non ho mai avuto la sensazione di essere al potere, magari qualche volta quando ero imprenditore. Oggi invece tutti mi possono criticare e magari anche insultare […] Ho letto i diari di Mussolini. Oso citare le parole di qualcuno che era ritenuto un grande dittatore: dicono che ho potere, ma non è vero, lo hanno i gerarchi. Io posso solo dire al mio cavallo se andare a destra o a sinistra».

La Repubblica 28.05.10