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Intercettazioni: il governo fa un passo indietro…e inciampa

A volte la toppa è peggio dello strappo. È un peccato che il Pdl non abbia dato retta a questo saggio detto popolare per evitare una brutta figura per se e l’ennesimo danno al Paese. Dopo il vergognoso ddl intercettazioni, arrivano gli emendamenti, se è possibile ancora più deleteri del testo messo a punto dalla commissione Giustizia del Senato.
11 modifiche targate Pdl e Lega e destinate, a loro modo di vedere, a placare il dissenso dell’opposizione, della società civile, della magistratura, dell’informazione e addirittura della stampa estera. Purtroppo i nuovi emendamenti non soddisfano, anzi confermano lo sbando di un governo preoccupato solo di compiacere il capo.

Nonostante qualche limatura per quanto riguarda le sanzioni alla stampa e le pubblicazioni delle intercettazioni, negli emendamenti concesse per riassunto dopo la conclusione delle indagini preliminari, rimane il nodo delle intercettazioni ambientali. Per richiederle sono ancora necessari fondati motivi di ritenere che in quel momento sia in atto un fatto criminoso. Un presupposto che di fatto le rende inutilizzabili, praticamente inesistenti.

Il Pd ha promesso ostruzionismo in aula per impedire che questo scempio diventi legge. Lunedì il gruppo dei democratici a Palazzo Madama e lunedì porterà in aula circa 160 emendamenti. Andrea Orlando, presidene del forum Giusizia, spiega: “ Gli emendamenti presentati dal Pdl al decreto intercettazioni sono un goffo tentativo di rimediare a qualche porcheria che è stata introdotta nel testo al Senato rispetto a quello della Camera sulla libertà di informazione. È poca cosa, ma quel che è peggio è che si riesce contemporaneamente a peggiorare ancora sul tema delicatissimo della restrizione delle indagini. Infatti, non solo si insiste su un impianto legislativo che pregiudica il contrasto al crimine organizzato, e di conseguenza il diritto dei cittadini alla sicurezza, ma si estende una norma già di per sé assurda, come quella che consente ai mafiosi e delinquenti di ogni risma di liberarsi dei pm non graditi nelle inchieste in corso. In questo modo, la cricca potrà cavarsela e tornare al lavoro, così come i boss potranno ricusare i magistrati sgraditi, o perlomeno rallentare di molto i processi che stanno per condurli alla condanna”.

Sempre Orlando, appena due giorni fa, nel corso della trasmissione Porta a Porta aveva dichiarato: “Il ddl Alfano non affronta un nodo di sistema sul tema giustizia: quello che dovrebbe prevedere dei filtri non alle intercettazioni, bensì alla loro pubblicazione. Nel ddl intercettazioni, ad esempio, la maggioranza non ha voluto inserire la previsione di un’udienza stralcio per far sì che le parti e il giudice si incontrino per stralciare, appunto, le intercettazioni non rilevanti”.

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