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"L´Aquila, indagati i vertici della Protezione civile", di Giuseppe Caporale

La Procura contesta il reato di frode nelle pubbliche forniture: appalto “orientato” per favorire tecnologie ancora non omologate. “Illegali i sistemi antisismici delle nuove case”. Nel mirino Calvi, padre del progetto C.a.s.e., e il capo dell´ufficio rischio sismico Dolce, I settemila isolatori sismici installati nelle 185 palazzine post-terremoto realizzate dal Governo Berlusconi sono illegali. E la Protezione Civile – che ha gestito a L´Aquila il più grande cantiere d´Europa degli ultimi anni – è sotto inchiesta. Due esponenti al vertice del Dipartimento sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura aquilana con l´accusa di «frode nelle pubbliche forniture». Si tratta di Gian Michele Calvi, il “padre” del Progetto C.a.s.e. – che attraverso un consorzio creato ad hoc dalla Protezione Civile ha gestito direttamente tutti gli appalti – e di Mauro Dolce, capo dell´ufficio rischio sismico del dipartimento.
Ad accusarli, un dossier del Gico (Gruppo di Investigazioni sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza) de L´Aquila, con all´interno decine di documenti sequestrati sia presso il dipartimento delle Opere Pubbliche del ministero delle Infrastrutture, sia presso la sede della Protezione Civile, sia in alcune aziende coinvolte nella vicenda.
Ma al centro dell´indagine c´è soprattutto una lettera. Una lettera d´accusa (datata luglio 2009) inviata alla presidenza del Consiglio dei Ministri da una società che ha partecipato alla gara d´appalto per gli isolatori sismici (la Tis spa). «Il prezzo di gara è stato orientato in modo da condizionare la fornitura solo sulla scelta del friction pendulum (fornito in Italia solo da due società Alga e Fip aggiudicatarie poi dell´appalto per 13 milioni di euro, ndr) – è scritto nella lettera – e ci riesce veramente difficile credere che ciò sia stato fatto senza cognizione di causa. Ciò sta a palesare una precisa volontà a forzare una tecnologia “nuova” per imporla sul mercato come unica soluzione possibile. Ci sembra dunque davvero avventato affidare l´intera iniziativa per L´Aquila ad una tecnologia che ha evidenti limiti».
La lettera continua con un elenco dettagliato di questi limiti. «È stata data pari dignità formale a tecnologie con esperienze sul campo enormemente diversa. L´isolamento in gomma è stato collocato in perfetta similitudine prestazionale con il cosiddetto friction pendulum. Ma se l´isolamento in gomma ha una validità consolidata e testata negli anni, l´isolamento con il friction pendulum è invece di recentissima acquisizione, ha una pressoché nulla sperimentazione». È stata così utilizzata «tecnologia non sperimentata» eludendo «l´interesse della collettività». E conclude così: «Prendiamo atto della consueta logica che muove le cose in questo Paese». Una tecnologia omologata in Italia solo dopo la realizzazione delle case del Governo post-sisma. Non c´erano al momento della installazione nel progetto C.a.s.e. nemmeno le prove e i test di laboratorio che ne certificassero il funzionamento e le reazioni davanti a una simulazione di terremoto. L´Aquila, quindi, sarebbe stata usata come “cavia”, accusa la Procura.

La Repubblica 11.01.11

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Borghezio: ”l’Abruzzo un peso morto”. C’è puzza di razzismo padano

“Questa parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. E’ sano realismo padano”. Lo ha affermato l’eurodeputato leghista Mario Borghezio, in un’intervista al programma televisivo in onda su You Tube KlausCondicio. Interrogato da Klaus Davi su come hanno reagito veneti e abruzzesi di fronte ai drammi dell’alluvione e del terremoto, Borghezio ha commentato dividendo buoni e cattivi: “Il comportamento di molte parti delle zone terremotate dell’Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate. Eccezioni ci sono dappertutto, ma complessivamente è stata un po’ una riedizione rivista e corretta dell’Irpinia: prevale sempre l’attesa degli aiuti, non ci sono importanti iniziative autonome di ripresa. Si attende sempre che arrivi qualcosa dall’alto, nonostante dall`alto arrivi molto. Mi domando quale sarebbe stata la reazione degli abruzzesi nei confronti di un comportamento `risparmioso’ da parte dello Stato, con l’invio di aiuti a gocce come è per i veneti; questo fa solo aumentare il senso di disaffezione dei veneti verso lo Stato centralista, credo che siamo ormai giunti ad un punto di rottura”. «Mi rifiuto di rispondere a tale affermazione che un esponente di un partito di governo, moralmente, non avrebbe mai dovuto fare» ci ha detto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. «Borghezio – ha aggiunto Cialente – all’interno del suo partito ha la licenza di spararle sempre più grosse e a volte disgustose. Inevitabilmente lo scopo è elettoralistico».
«Il governo sconfessi e chieda scusa per le deliranti dichiarazioni di Borghezio sull’Abruzzo», chiede il senatore abruzzese del Pd Luigi Lusi. «Un oltraggio insopportabile per l’Abruzzo definito un ’peso morto’ e per l’Italia, rappresentata in Europa da un simile personaggio – sottolinea Lusi – Sarebbe il caso che la maggioranza prendesse le distanze in maniera decisa da simili esternazioni che sono un offesa per una regione fiera che non si merita di essere dileggiata da questa gente».
Certo che come dice David Sassoli chi in Abruzzo ha votato per la destra ora sa chi sono gli alleati del Governo, quali sono i valori che portano avanti, cosa pensano dei cittadini abruzzesi e delle sofferenze che stanno vivendo da quasi due anni. Lo scatto di dignità – continua Sassoli- dovrebbe farlo il Presidente del Consiglio prendendo le distanze dalla Lega. Purtroppo sta zitto anche il presidente della regione e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, come ricorda Lanfranco Tenaglia, “Borghezio dovrebbe vergognarsi per quanto ha affermato e dovrebbe chiedere immediatamente scusa. Chiodi ancora una volta accetta inerte l’umiliazione del popolo abruzzese”.

Giovanni Lolli deputato aquilano invita “Borghezio a farsi un giro all’Aquila prima di parlare e di vomitare i suoi insulti. Farebbe bene ad informarsi sulle “tante” cose avute dai terremotati abruzzesi rispetto ad altri. Legga l’ultima norma appena approvata: il “mille proroghe”. Scoprirà che la sospensione del pagamento delle tasse per gli alluvionati del Veneto è stata regolarmente e giustamente provvista di copertura finanziaria mentre la sospensione per sei mesi della restituzione (e non del pagamento) di quello che non abbiamo pagato nello scorso anno non è provvista di nessuna copertura finanziaria. Tutto questo nonostante Berlusconi abbia solennemente e pubblicamente annunciato che i terremotati aquilani sarebbero stati trattati come i terremotati di Umbria, Marche e Molise e come gli alluvionati di Alessandria i quali hanno restituito le tasse non pagate dopo molti anni e con una fortissima decurtazione. Prima di pensare a noi come dei privilegiati, Borghezio si venga a fare una camminata e cerchi di verificare di persona come stiamo e come siamo stati trattati”.

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