Giorno: 1 Febbraio 2012

Difendere, accelerare, rinforzare. La linea del PD sulle Liberalizzazioni

La battaglia delle liberalizzazioni. In Parlamento arriva il decreto del Governo. Il PD difende e punta ad ampliare in molti settori Dopo l’approvazione del mille proroghe arriva in Parlamento il decreto sulle liberalizzazioni. Il Pd difende il decreto e prepara l’offensiva per rafforzare le liberalizzazioni. Ecco la sintesi informativa redatta a cura dell’Ufficio Stampa, con l’aiuto del dipartimento economia e dei gruppi parlamentati del Pd. Le leggi più importanti le ha fatte il centrosinistra. Berlusconi ha fermato tutto. Con Monti finalmente si riparte A cinque anni dalle ultime lenzuolate in favore del cittadino-consumatore approvate dal governo Prodi, e dopo le innumerevoli marce indietro a favore di lobby e corporazioni varie da parte del governo di Silvio Berlusconi, è positivo che si torni, con il decreto “Cresci Italia”, a riaprire il cantiere delle liberalizzazioni. Questo cantiere non si deve più chiudere, anche perché non basta approvare alcune norme per aver risolto la questione. Come insegna l’esperienza e il metodo seguito per dare attuazione alle liberalizzazioni varate dai governi di centro-sinistra, le norme pro-concorrenziali devono essere anche …

"Pronti 615 milioni per la ricerca", di Eugenio Bruno

In arrivo due bandi del Miur: 415 milioni per i distretti tecnologici e 200 per le «smart cities». La parte più cospicua delle risorse finirà a distretti e laboratori del Centro-Nord: 375 milioni a cui se ne aggiungeranno 40 per il Sud. Buone notizie per la ricerca. In attesa di verificare sul campo l’impatto delle semplificazioni contenute nel decreto «semplifica Italia» approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso e in attesa della firma del capo dello Stato, stanno per arrivare due bandi del ministero dell’Istruzione che sbloccano 615 milioni di euro per l’innovazione. Si tratta di risorse provenienti da diverse fonti: comunitarie, nazionali e residui di stanziamenti precedenti. Distretti tecnologici I due documenti sono ormai pronti e per il loro avvio manca solo la firma del ministro Francesco Profumo. Il primo avrà un valore complessivo di 415 milioni è sarà destinato a distretti e laboratori. Di questi, 375 milioni – interamente a carico del Fondo per le agevolazioni alla ricerca (Far) – riguarderanno il Centro-Nord. I restanti 40 – in arrivo dal Pon (programma …

“Pronti 615 milioni per la ricerca”, di Eugenio Bruno

In arrivo due bandi del Miur: 415 milioni per i distretti tecnologici e 200 per le «smart cities». La parte più cospicua delle risorse finirà a distretti e laboratori del Centro-Nord: 375 milioni a cui se ne aggiungeranno 40 per il Sud. Buone notizie per la ricerca. In attesa di verificare sul campo l’impatto delle semplificazioni contenute nel decreto «semplifica Italia» approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso e in attesa della firma del capo dello Stato, stanno per arrivare due bandi del ministero dell’Istruzione che sbloccano 615 milioni di euro per l’innovazione. Si tratta di risorse provenienti da diverse fonti: comunitarie, nazionali e residui di stanziamenti precedenti. Distretti tecnologici I due documenti sono ormai pronti e per il loro avvio manca solo la firma del ministro Francesco Profumo. Il primo avrà un valore complessivo di 415 milioni è sarà destinato a distretti e laboratori. Di questi, 375 milioni – interamente a carico del Fondo per le agevolazioni alla ricerca (Far) – riguarderanno il Centro-Nord. I restanti 40 – in arrivo dal Pon (programma …

“Dai tecnici per ora troppa demagogia sui giovani”, di Salvo Barrano

Negli ultimi mesi abbiamo provato a gridarlo nelle piazze, a scriverlo, a dirlo persino educatamente. Che il mercato del lavoro in Italia ha molti difetti, meno che quello di un’eccessiva rigidità in uscita. Eppure non facciamo altro che sentire la teoria che da noi non si assumono i giovani perché non si possono licenziare i vecchi. Una teoria predicata dalla Banca centrale europea, accreditata da insigni giuslavoristi, rimbalzata nei salotti televisivi. Che adesso sembra ridotta a una storiella. Così suona a chi la flessibilità in uscita la vive sulla propria pelle da anni, ma è abituato a chiamarla più semplicemente precarietà, licenziabilità, ricattabilità. A certificare che in Italia di flessibilità ce n’è pure troppa, sono i dati appena diffusi dall’Istat: il 71,5% dei nuovi lavoratori viene reclutato con contratti temporanei e alla scadenza del contratto la metà rimane a casa. I dati Istat non fanno altro che confermare quanto già diffuso negli ultimi anni dall’Osservatorio sulla Precarietà della Sapienza: in Italia ci sono circa due milioni e trecentomila lavoratori con contratti a tempo determinato, quasi …

"Dai tecnici per ora troppa demagogia sui giovani", di Salvo Barrano

Negli ultimi mesi abbiamo provato a gridarlo nelle piazze, a scriverlo, a dirlo persino educatamente. Che il mercato del lavoro in Italia ha molti difetti, meno che quello di un’eccessiva rigidità in uscita. Eppure non facciamo altro che sentire la teoria che da noi non si assumono i giovani perché non si possono licenziare i vecchi. Una teoria predicata dalla Banca centrale europea, accreditata da insigni giuslavoristi, rimbalzata nei salotti televisivi. Che adesso sembra ridotta a una storiella. Così suona a chi la flessibilità in uscita la vive sulla propria pelle da anni, ma è abituato a chiamarla più semplicemente precarietà, licenziabilità, ricattabilità. A certificare che in Italia di flessibilità ce n’è pure troppa, sono i dati appena diffusi dall’Istat: il 71,5% dei nuovi lavoratori viene reclutato con contratti temporanei e alla scadenza del contratto la metà rimane a casa. I dati Istat non fanno altro che confermare quanto già diffuso negli ultimi anni dall’Osservatorio sulla Precarietà della Sapienza: in Italia ci sono circa due milioni e trecentomila lavoratori con contratti a tempo determinato, quasi …

2032, l’Italia invasa dal cemento “Scompariranno 75 ettari al giorno”, di Carlo Brambilla

Un pericoloso «incendio grigio» sta bruciando il paesaggio italiano. Niente a che vedere con le fiamme dei veri roghi. Il territorio del Bel Paese rischia di venire definitivamente incenerito da un’immensa colata di cemento che lo sta sommergendo giorno dopo giorno. A lanciare l’allarme, con un nuovo drammatico dossier, presentato ieri, “Terra rubata. Viaggio nell’Italia che scompare”, sono due grandi associazioni ambientaliste, il Fai, Fondo per l’ambiente italianoe il Wwf. Non solo una valanga di dati allarmanti, evidenziati dalla ricerca, promossa dall’Università degli Studi dell’Aquila, in collaborazione con la Bocconi di Milano, ma un appello pressante a l G o v e r n o Monti perché l ‘ e m e r g e n z a economica non lo distolga dall’intervenire attivamente in un’altra emergenza non meno grave: la salvaguardia del territorio. «Un consumo di suolo che nella sola pianura padana divora ogni giorno molti ettari di campagne fertili che sono assorbiti per sempre dal cemento – denuncia Fulco Pratesi, presidente del Wwf. – Un danno ancora più grande della distruzione fisica, perché …

2032, l'Italia invasa dal cemento "Scompariranno 75 ettari al giorno", di Carlo Brambilla

Un pericoloso «incendio grigio» sta bruciando il paesaggio italiano. Niente a che vedere con le fiamme dei veri roghi. Il territorio del Bel Paese rischia di venire definitivamente incenerito da un’immensa colata di cemento che lo sta sommergendo giorno dopo giorno. A lanciare l’allarme, con un nuovo drammatico dossier, presentato ieri, “Terra rubata. Viaggio nell’Italia che scompare”, sono due grandi associazioni ambientaliste, il Fai, Fondo per l’ambiente italianoe il Wwf. Non solo una valanga di dati allarmanti, evidenziati dalla ricerca, promossa dall’Università degli Studi dell’Aquila, in collaborazione con la Bocconi di Milano, ma un appello pressante a l G o v e r n o Monti perché l ‘ e m e r g e n z a economica non lo distolga dall’intervenire attivamente in un’altra emergenza non meno grave: la salvaguardia del territorio. «Un consumo di suolo che nella sola pianura padana divora ogni giorno molti ettari di campagne fertili che sono assorbiti per sempre dal cemento – denuncia Fulco Pratesi, presidente del Wwf. – Un danno ancora più grande della distruzione fisica, perché …