Giorno: 26 Febbraio 2012

“Il ritorno delle docenze a un euro”, di Luca Schiaffino

In una dichiarazione rilasciata nelle prime settimane del proprio mandato il ministro Profumo ha affermato che il nuovo governo non sarebbe intervenuto sulla legge 240, ma si sarebbe limitato ad “oliare il sistema”. Questa dichiarazione ha ovviamente deluso chi si augurava che il cambio di governo avrebbe reso possibile una rapida uscita dallo stato di paralisi nel quale i meccanismi sabotatori e bizantini della “riforma” hanno gettato l’università italiana, ma questa scelta è probabilmente obbligata per un governo tecnico che per di più ha come principale partito della propria maggioranza parlamentare la stessa forza politica che ha promosso e approvato la nuova legge. Ciononostante, nel cosiddetto “decreto semplificazioni” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 febbraio, si trovano alcune misure in materia di università che modificano alcune parti della legge 240. Gli interventi sulla “riforma” sono per lo più correzioni di natura formale o piccole modifiche destinate ad avere impatto su situazioni molto specifiche, ma fra di essi si annida una serie di cambiamenti nella disciplina dei contratti per attività di insegnamento destinati a …

"Il ritorno delle docenze a un euro", di Luca Schiaffino

In una dichiarazione rilasciata nelle prime settimane del proprio mandato il ministro Profumo ha affermato che il nuovo governo non sarebbe intervenuto sulla legge 240, ma si sarebbe limitato ad “oliare il sistema”. Questa dichiarazione ha ovviamente deluso chi si augurava che il cambio di governo avrebbe reso possibile una rapida uscita dallo stato di paralisi nel quale i meccanismi sabotatori e bizantini della “riforma” hanno gettato l’università italiana, ma questa scelta è probabilmente obbligata per un governo tecnico che per di più ha come principale partito della propria maggioranza parlamentare la stessa forza politica che ha promosso e approvato la nuova legge. Ciononostante, nel cosiddetto “decreto semplificazioni” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 febbraio, si trovano alcune misure in materia di università che modificano alcune parti della legge 240. Gli interventi sulla “riforma” sono per lo più correzioni di natura formale o piccole modifiche destinate ad avere impatto su situazioni molto specifiche, ma fra di essi si annida una serie di cambiamenti nella disciplina dei contratti per attività di insegnamento destinati a …

“Mosaici ridotti a cubetti. I crolli nascosti di Pompei”, di Alessandra Arachi

Per ognuno di cui si ha notizia 9 restano nell’ombra L’architetto: «Qui non esiste più la figura del mosaicista». Lentamente muore, Pompei. Al di là del clamore di crolli imponenti e fragorosi. Lentamente muoiono, gli scavi archeologici più famosi del mondo. Guardare, per credere. Le tre foto che pubblichiamo basterebbero da sole. Ma purtroppo sono soltanto un esempio. Appartengono ad un album fin troppo documentato e cospicuo. Sono state scattate qualche giorno fa. Obiettivi implacabili sopra un patrimonio dell’umanità gettato alle ortiche. Allo sbando. La parola manutenzione ordinaria non esiste nel vocabolario di chi gestisce oggi il patrimonio di Pompei. i Guardare per credere. Cosa c’è di più famoso a Pompei del rosso «pompeiano»? Oggi c’è la pioggia, che massacra il patrimonio. Perché nessuno si è premurato di mettere un tetto sopra l’affresco della domus nella zona dei teatri (rappresentata nella foto). Ma nessuno ha pensato neanche di proteggere il mosaico della Casa del Fauno: è sommerso dall’acqua, da quasi due settimane. E le tessere salteranno come birilli, ora che l’acqua sta divorando la malta. …

"Mosaici ridotti a cubetti. I crolli nascosti di Pompei", di Alessandra Arachi

Per ognuno di cui si ha notizia 9 restano nell’ombra L’architetto: «Qui non esiste più la figura del mosaicista». Lentamente muore, Pompei. Al di là del clamore di crolli imponenti e fragorosi. Lentamente muoiono, gli scavi archeologici più famosi del mondo. Guardare, per credere. Le tre foto che pubblichiamo basterebbero da sole. Ma purtroppo sono soltanto un esempio. Appartengono ad un album fin troppo documentato e cospicuo. Sono state scattate qualche giorno fa. Obiettivi implacabili sopra un patrimonio dell’umanità gettato alle ortiche. Allo sbando. La parola manutenzione ordinaria non esiste nel vocabolario di chi gestisce oggi il patrimonio di Pompei. i Guardare per credere. Cosa c’è di più famoso a Pompei del rosso «pompeiano»? Oggi c’è la pioggia, che massacra il patrimonio. Perché nessuno si è premurato di mettere un tetto sopra l’affresco della domus nella zona dei teatri (rappresentata nella foto). Ma nessuno ha pensato neanche di proteggere il mosaico della Casa del Fauno: è sommerso dall’acqua, da quasi due settimane. E le tessere salteranno come birilli, ora che l’acqua sta divorando la malta. …

“Una tenaglia di leggi ad personam e il Cavaliere soffoca la sentenza Mills”, di Liana Milella

Il primo colpo dalla Cirielli, poi Lodo e legittimo impedimento La prescrizione per la corruzione in origine scattava dopo 10 anni. Ma nel 2005 il tempo è stato limitato a 7 anni Alfano firmò lo “scudo” che bloccò per mesi la causa. Norma bocciata dalla Consulta come quella sulle assenze in udienza. Grazie Cirielli. O per essere più precisi ex Cirielli, visto che il suo estensore, l´ex An oggi presidente della Provincia di Salerno, nel 2005 scaricò la sua creatura proprio quando diventò il contenitore, per mano del forzista Luigi Vitali, della più micidiale delle leggi ad personam, il killer della prescrizione. La ridusse dal massimo della pena più la metà ad un quarto. Il miracolo era fatto. La corruzione, dai dieci anni di tempo in cui la magistratura poteva perseguire il delitto, scendeva a poco più di sette. Le proteste, pur dure, non valsero a nulla. Se oggi non c´è una sentenza sul caso Mills lo si deve a quella legge. IL METODO SALVA-SILVIO Incassato il grosso risultato, il Cavaliere e i suoi esperti …

"Una tenaglia di leggi ad personam e il Cavaliere soffoca la sentenza Mills", di Liana Milella

Il primo colpo dalla Cirielli, poi Lodo e legittimo impedimento La prescrizione per la corruzione in origine scattava dopo 10 anni. Ma nel 2005 il tempo è stato limitato a 7 anni Alfano firmò lo “scudo” che bloccò per mesi la causa. Norma bocciata dalla Consulta come quella sulle assenze in udienza. Grazie Cirielli. O per essere più precisi ex Cirielli, visto che il suo estensore, l´ex An oggi presidente della Provincia di Salerno, nel 2005 scaricò la sua creatura proprio quando diventò il contenitore, per mano del forzista Luigi Vitali, della più micidiale delle leggi ad personam, il killer della prescrizione. La ridusse dal massimo della pena più la metà ad un quarto. Il miracolo era fatto. La corruzione, dai dieci anni di tempo in cui la magistratura poteva perseguire il delitto, scendeva a poco più di sette. Le proteste, pur dure, non valsero a nulla. Se oggi non c´è una sentenza sul caso Mills lo si deve a quella legge. IL METODO SALVA-SILVIO Incassato il grosso risultato, il Cavaliere e i suoi esperti …

Bersani: il governo ascolti di più la gente «No alle ammucchiate», di Maria Zegarelli

Tornare alla normalità. Questo il messaggio di Pier Luigi Bersani, prima nel corso di un’iniziativa a Gorizia e poi a “Che tempo che fa”. Basta formule di emergenza, nel 2013 destra e sinistra torneranno a confrontarsi. A tutti quelli che dopo Monti auspicano ancora Monti, una sorta di grande coalizione ad oltranza, Pier Luigi Bersani pressato non soltanto dai desiderata centristi ma anche da una buona fetta dei suoi, a partire da Letta e Veltroni risponde che no, non riesce a immaginare «che si possa andare alle elezioni proponendo l’eccezionalità». No all’eccezionalità senza fine in un Paese sempre in emergenza e no all’accordo che attraverso «un autorevolissimo ambasciatore» Silvio Berlusconi gli ha proposto sulla gestione della Rai. «Recedi dalle tue posizioni intransigenti sulla riforma della governance e troviamo una soluzione, fa tu i nomi che vuoi nel Consiglio di amministrazione», questo il senso del discorso, fatto per interposta persona. «Ringrazio Berlusconi, considerato che potremmo anche avere la maggioranza, ma il Pd non cambia idea: la politica deve uscire dalla Rai», è stata la risposta del …