Giorno: 5 Febbraio 2012

"Il paese sconfitto", di Giovanni Valentini

Non c´era bisogno di un´altra triste metafora, dopo i rifiuti di Napoli, i crolli di Pompei e il naufragio del Giglio, per rappresentare la crisi del nostro Paese sul piano mediatico planetario. Ma la disfatta di Roma, sotto una nevicata di poche ore e di pochi centimetri, è piuttosto un esplicito atto d´accusa contro un apparato pubblico palesemente inadeguato. “Capitale inetta, Nazione sconfitta”, si potrebbe dire parafrasando uno storico slogan del settimanale L´Espresso. Quando il maltempo si combina con il malgoverno, non c´è scampo per i cittadini. Allora la forza della natura s´incarica di mettere a nudo tutta la debolezza dell´uomo: per dire l´incapacità di prevenire e affrontare un´emergenza ambientale già ampiamente annunciata. Per l´occasione, il sindaco Alemanno avrebbe potuto almeno risparmiarsi (e risparmiarci) il consueto scaricabarile con la Protezione civile sulla puntualità delle previsioni meteorologiche: bastava ascoltare nei giorni scorsi un qualsiasi giornale radio o telegiornale, per informarsi e provvedere di conseguenza. La “Città eterna”, dunque, degna Capitale del Malpaese. Centro nevralgico di un intero sistema – ferroviario, aereo, stradale e autostradale – obsoleto …

“Il paese sconfitto”, di Giovanni Valentini

Non c´era bisogno di un´altra triste metafora, dopo i rifiuti di Napoli, i crolli di Pompei e il naufragio del Giglio, per rappresentare la crisi del nostro Paese sul piano mediatico planetario. Ma la disfatta di Roma, sotto una nevicata di poche ore e di pochi centimetri, è piuttosto un esplicito atto d´accusa contro un apparato pubblico palesemente inadeguato. “Capitale inetta, Nazione sconfitta”, si potrebbe dire parafrasando uno storico slogan del settimanale L´Espresso. Quando il maltempo si combina con il malgoverno, non c´è scampo per i cittadini. Allora la forza della natura s´incarica di mettere a nudo tutta la debolezza dell´uomo: per dire l´incapacità di prevenire e affrontare un´emergenza ambientale già ampiamente annunciata. Per l´occasione, il sindaco Alemanno avrebbe potuto almeno risparmiarsi (e risparmiarci) il consueto scaricabarile con la Protezione civile sulla puntualità delle previsioni meteorologiche: bastava ascoltare nei giorni scorsi un qualsiasi giornale radio o telegiornale, per informarsi e provvedere di conseguenza. La “Città eterna”, dunque, degna Capitale del Malpaese. Centro nevralgico di un intero sistema – ferroviario, aereo, stradale e autostradale – obsoleto …

"Fiducia nei partiti, dopo il caso Lusi crolla all'8% E il 56% degli elettori vuole cambiamenti radicali", di Renato Mannheimer

L’appropriazione truffaldina dei fondi della Margherita da parte del tesoriere del partito ha ulteriormente fatto crollare la stima degli italiani nelle forze politiche. Non ci si limita infatti a ritenere riprovevole il comportamento del senatore Lusi, ma si allarga la critica all’intero sistema dei partiti. Ad esempio, molti intervistati giungono a domandarsi perché questi ultimi — persino quelli scomparsi dallo scenario politico — possano disporre di così ingenti somme di denaro, tali da essere stornate o, come è successo per la Lega, investite pericolosamente in paradisi fiscali. Trattandosi di soldi pubblici lo stupore e l’indignazione sono comprensibili, specie in un periodo in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici. Anche — ma non solo — a causa di questo episodio, la percentuale di chi esprime fiducia nei confronti dei partiti, già molto bassa nei mesi scorsi, è ulteriormente diminuita sino a scendere oggi sotto l’8%. Era il 12% nell’ottobre scorso e il 17% a luglio del 2011. Dunque, in questo momento più del 90% della popolazione manifesta uno scarso credito verso le forze politiche. Le …

“Fiducia nei partiti, dopo il caso Lusi crolla all’8% E il 56% degli elettori vuole cambiamenti radicali”, di Renato Mannheimer

L’appropriazione truffaldina dei fondi della Margherita da parte del tesoriere del partito ha ulteriormente fatto crollare la stima degli italiani nelle forze politiche. Non ci si limita infatti a ritenere riprovevole il comportamento del senatore Lusi, ma si allarga la critica all’intero sistema dei partiti. Ad esempio, molti intervistati giungono a domandarsi perché questi ultimi — persino quelli scomparsi dallo scenario politico — possano disporre di così ingenti somme di denaro, tali da essere stornate o, come è successo per la Lega, investite pericolosamente in paradisi fiscali. Trattandosi di soldi pubblici lo stupore e l’indignazione sono comprensibili, specie in un periodo in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici. Anche — ma non solo — a causa di questo episodio, la percentuale di chi esprime fiducia nei confronti dei partiti, già molto bassa nei mesi scorsi, è ulteriormente diminuita sino a scendere oggi sotto l’8%. Era il 12% nell’ottobre scorso e il 17% a luglio del 2011. Dunque, in questo momento più del 90% della popolazione manifesta uno scarso credito verso le forze politiche. Le …

"Rai, l´altolà del Pdl al Professore", di Silvio Buzzanca

Mario Monti e il suo governo non si possono, e non devono, occuparsi della Rai. Tutte le idee e i progetti su Viale Mazzini sono «fantasia o velleità che verrebbero stroncate in un decimo di secondo». La minaccia arriva da Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, dopo che il presidente del Consiglio aveva annunciato un intervento sulla tv pubblica. Non ci pensi nemmeno, attacca Gasparri. «Sulla Rai – dice – Monti sa bene quali siano i limitatissimi ruoli del governo, e il fondamentale ruolo del Parlamento». E per avvalorare il suo diktat ricorda che «le numerose sentenze della Corte costituzionale, ben note a tutti e da me ricordate a tutti i massimi livelli istituzionali, sono chiare. Atti illegali sono inimmaginabili. Ci sono tempi e norme chiare in vigore». Un ammonimento che sembra rivolto anche al presidente della Repubblica. Uno stop ad ogni intervento che sembra essere un atto collettivo del Pdl. «Un ragionamento sulla governance Rai può essere fatto solo nei termini e nelle sedi opportune, senza furie riformatrici che nulla hanno a che …

“Rai, l´altolà del Pdl al Professore”, di Silvio Buzzanca

Mario Monti e il suo governo non si possono, e non devono, occuparsi della Rai. Tutte le idee e i progetti su Viale Mazzini sono «fantasia o velleità che verrebbero stroncate in un decimo di secondo». La minaccia arriva da Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, dopo che il presidente del Consiglio aveva annunciato un intervento sulla tv pubblica. Non ci pensi nemmeno, attacca Gasparri. «Sulla Rai – dice – Monti sa bene quali siano i limitatissimi ruoli del governo, e il fondamentale ruolo del Parlamento». E per avvalorare il suo diktat ricorda che «le numerose sentenze della Corte costituzionale, ben note a tutti e da me ricordate a tutti i massimi livelli istituzionali, sono chiare. Atti illegali sono inimmaginabili. Ci sono tempi e norme chiare in vigore». Un ammonimento che sembra rivolto anche al presidente della Repubblica. Uno stop ad ogni intervento che sembra essere un atto collettivo del Pdl. «Un ragionamento sulla governance Rai può essere fatto solo nei termini e nelle sedi opportune, senza furie riformatrici che nulla hanno a che …

Lavoro, il Pd incalza il premier «Vanno ascoltate le parti sociali», di Simone Collini

Preoccupazione nel Pd per le esternazioni di Monti sull’articolo 18. Fassina: «Molto sbilanciato verso il Pdl, serve maggiore equilibrio». Tensione anche su liberalizzazioni, Rai e giustizia. Sulla riforma del mercato del lavoro Monti si è sbilanciato troppo verso le posizioni del Pdl, ora ritrovi il necessario equilibrio e ascolti le parti sociali altrimenti tutto si complica. È questo il ragionamento che si fa ai vertici del Pd dopo le ultime uscite del presidente del Consiglio sull’articolo 18 e anche del ministro del Lavoro Elsa Fornero sulla «flessibilità buona». TONI BASSI MA LA PREOCCUPAZIONE C’È Pier Luigi Bersani ha suggerito ai suoi di tenere bassi i toni: «È il momento del silenzio, ora lasciamo lavorare governo e parti sociali». Ma la preoccupazione per esternazioni che rischiano di far partire con il piede sbagliato il confronto c’è. E nel Pd qualcuno già dice che senza un accordo con i sindacati verranno presentati in Parlamento precisi emendamenti, altrimenti non ci potrà essere un voto favorevole. Per questo lo stesso leader dei Democratici ha preventivamente consegnato a Monti alla …