Giorno: 24 Febbraio 2012

Lavoro. Bersani: Ottimista sull’accordo

Il Segretario si mostra fiducioso sulla riforma del lavoro ma ricorda che l’articolo 18 non è il problema principale pubblicato. “Mi pare che in queste ultime 48 ore” ci sia “da parte di tutti quelli che sono seduti al tavolo, a cominciare dal governo” una maggior “consapevolezza che il Paese è nei guai e che si debba cercare un progetto comune”. E’ quanto ha affermato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a margine di un incontro del Pd bolognese sul lavoro, mostrandosi fiducioso su una possibile intesa per la riforma del lavoro. In tema di lavoro, l’articolo 18 non è il problema principale, “c’è da aggiustarne la gestione” ma non è opportuno mettere al centro un tema che è a margine” della discussione sul lavoro. “Non è questo il problema – ha osservato riferendosi all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori – c’è da aggiustarne la gestione, credo che sia un tema che si può affrontare ma non mettiamo al centro un tema che è a margine del tema del lavoro perché, altrimenti, non si …

Lavoro. Bersani: Ottimista sull'accordo

Il Segretario si mostra fiducioso sulla riforma del lavoro ma ricorda che l’articolo 18 non è il problema principale pubblicato. “Mi pare che in queste ultime 48 ore” ci sia “da parte di tutti quelli che sono seduti al tavolo, a cominciare dal governo” una maggior “consapevolezza che il Paese è nei guai e che si debba cercare un progetto comune”. E’ quanto ha affermato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a margine di un incontro del Pd bolognese sul lavoro, mostrandosi fiducioso su una possibile intesa per la riforma del lavoro. In tema di lavoro, l’articolo 18 non è il problema principale, “c’è da aggiustarne la gestione” ma non è opportuno mettere al centro un tema che è a margine” della discussione sul lavoro. “Non è questo il problema – ha osservato riferendosi all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori – c’è da aggiustarne la gestione, credo che sia un tema che si può affrontare ma non mettiamo al centro un tema che è a margine del tema del lavoro perché, altrimenti, non si …

"Sorpresa, « les italiens » alla guida del Louvre" di Gian Antonio Stella

« Oh, les italiens! » . Gli sbuffi d’impazienza di Nicolas Sarkozy ai tempi dello scontro sulla Bce sono al Louvre sospiri di ammirazione: « Oh, les italiens! » . E non solo per Leonardo e Raffaello e Giotto e Botticelli e Beato Angelico e tutti gli altri geni la cui luce illumina sfolgorante le gallerie. Certo, come spiegava Alberto Ronchey gestire il patrimonio d’arte francese in gran parte concentrato a Parigi (il museo extra-parigino più visitato non arriva a 800mila biglietti l’anno) è più facile che gestire una realtà traboccante di migliaia di città d’arte, musei, necropoli e siti come quella italiana. Ma non è possibile sfuggire a qualche confronto. Da noi, per dire, gli incassi delle biglietterie riescono sì e no a coprire un settimo dei 650 milioni necessari per gli stipendi di 21 mila dipendenti: qui le entrate coprono tutto, con un avanzo di una decina di milioni. Possiamo o no dire, senza essere accusati di anti-patriottismo, che proviamo invidia per un sistema come questo dove, senza le iniziative «sociali» per le …

“Sorpresa, « les italiens » alla guida del Louvre” di Gian Antonio Stella

« Oh, les italiens! » . Gli sbuffi d’impazienza di Nicolas Sarkozy ai tempi dello scontro sulla Bce sono al Louvre sospiri di ammirazione: « Oh, les italiens! » . E non solo per Leonardo e Raffaello e Giotto e Botticelli e Beato Angelico e tutti gli altri geni la cui luce illumina sfolgorante le gallerie. Certo, come spiegava Alberto Ronchey gestire il patrimonio d’arte francese in gran parte concentrato a Parigi (il museo extra-parigino più visitato non arriva a 800mila biglietti l’anno) è più facile che gestire una realtà traboccante di migliaia di città d’arte, musei, necropoli e siti come quella italiana. Ma non è possibile sfuggire a qualche confronto. Da noi, per dire, gli incassi delle biglietterie riescono sì e no a coprire un settimo dei 650 milioni necessari per gli stipendi di 21 mila dipendenti: qui le entrate coprono tutto, con un avanzo di una decina di milioni. Possiamo o no dire, senza essere accusati di anti-patriottismo, che proviamo invidia per un sistema come questo dove, senza le iniziative «sociali» per le …

“Per uscire dalla crisi come si supera il neoliberismo”, di Sergio Gentili

Il bel seminario del Pd su “Il mondo dopo la destra” è ruotato sulla necessità di prendere atto e di fare i conti non con una qualsiasi crisi, ma con la crisi strutturale delle capitalismo finanziario speculativo (o turbocapitalismo come lo chiamano i liberali conservatori e radicali), figlio della rivoluzione neoliberista e causa delle attuali pesanti diseguaglianze sociali, della precarizzazione del lavoro, della riduzione dei diritti dei giovani e delle donne, del decadimento etico nell’economia e nei rapporti sociali e umani, responsabile del degrado ambientale e della asfissia della democrazia come sistema di regole e come partecipazione individuale e organizzata nei sindacati, nelle associazioni e nei partiti. In tutto il mondo si discute della crisi di questa forma di capitalismo che consegna alla finanza un potere enorme e discrezionale al disopra degli Stati e delle popolazioni, che nega la responsabilità sociale e ambientale e che, come dice Castagnetti, «pretende di dirigere il mondo senza la politica» cioè senza l’interesse generale, regole e controlli. La vera discussione in atto è come si supera il neoliberismo e …

"Per uscire dalla crisi come si supera il neoliberismo", di Sergio Gentili

Il bel seminario del Pd su “Il mondo dopo la destra” è ruotato sulla necessità di prendere atto e di fare i conti non con una qualsiasi crisi, ma con la crisi strutturale delle capitalismo finanziario speculativo (o turbocapitalismo come lo chiamano i liberali conservatori e radicali), figlio della rivoluzione neoliberista e causa delle attuali pesanti diseguaglianze sociali, della precarizzazione del lavoro, della riduzione dei diritti dei giovani e delle donne, del decadimento etico nell’economia e nei rapporti sociali e umani, responsabile del degrado ambientale e della asfissia della democrazia come sistema di regole e come partecipazione individuale e organizzata nei sindacati, nelle associazioni e nei partiti. In tutto il mondo si discute della crisi di questa forma di capitalismo che consegna alla finanza un potere enorme e discrezionale al disopra degli Stati e delle popolazioni, che nega la responsabilità sociale e ambientale e che, come dice Castagnetti, «pretende di dirigere il mondo senza la politica» cioè senza l’interesse generale, regole e controlli. La vera discussione in atto è come si supera il neoliberismo e …

Modena – Convegno: Quali prospettive per la riforma per la cittadinanza e il diritto di voto amministrativo agli stranieri?"

ore 9.30-12.30 – Sala consiliare Comune di Modena (piazza Grande,5) Ore 9.30 Saluto di Caterina Liotti Presidente del Consiglio Comunale di Modena Ore 9.40 Apertura a cura del Comitato Modenese L’Italia sono anch’io Ore 9.50 Relazione di Paola Bertolini, docente di Politica economica Università di Modena e Reggio Emilia Ore 10.15 Proiezione del film “Identità italiana”, Italia 2010 Saranno presenti in sala la prof.ssa Alessandra Gasparini e i ragazzi dell’Istituto Meucci di Carpi che hanno realizzato il cortometraggio Ore 10.30 Tavola rotonda “La lunga marcia per la cittadinanza italiana” testimonianze di ragazzi e ragazze nati/e in Italia da genitori stranieri Ore 11.15 Interventi di: – Avv. Prof. Giorgio Pighi, Sindaco di Modena – Maino Benatti, Sindaco di Mirandola Segue dibattito Conclusioni a cura di: Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia, Presidente ANCI e Presidente nazionale del Comitato “L’Italia sono anch’io”