Giorno: 16 Febbraio 2012

“Un taglio alla curiosità”, di Luciano Modica

Un taglio alla curiosità Dio solo sa se in Italia i cittadini non hanno bisogno di semplificazioni. Siamo tutti oberati da infiniti e spesso inutili adempimenti. Il governo Monti, col decreto legge n. 5 del 9 febbraio che reca già nel suo titolo la parola “semplificazione”, ha aperto il nostro cuore alla speranza. Ai tanti sgradevoli tagli del passato speriamo adesso che segua un gradevole taglio delle complicazioni. Però, a colpi di scure, è talvolta facile mancare qualche bersaglio. Mi si perdoni se la prendo un po’ alla lontana. Molti grandi avanzamenti culturali, scientifici o tecnologici sono stati originati dalla libera curiosità e dalla fantasia innovativa dei ricercatori. Invece che avanzare sulle strade già battute, alcuni tentano di aprire sentieri nuovi. Molte volte si fallisce, qualche volta si ha successo e il piccolo sentiero sconnesso diventa rapidamente un’ampia strada sicura che soppianta o si affianca alla precedente. Quando le principali fonti di energia per il movimento erano i cavalli o i muli, abili allevatori cercavano di selezionare equini sempre più potenti e resistenti. Negli stessi …

"Un taglio alla curiosità", di Luciano Modica

Un taglio alla curiosità Dio solo sa se in Italia i cittadini non hanno bisogno di semplificazioni. Siamo tutti oberati da infiniti e spesso inutili adempimenti. Il governo Monti, col decreto legge n. 5 del 9 febbraio che reca già nel suo titolo la parola “semplificazione”, ha aperto il nostro cuore alla speranza. Ai tanti sgradevoli tagli del passato speriamo adesso che segua un gradevole taglio delle complicazioni. Però, a colpi di scure, è talvolta facile mancare qualche bersaglio. Mi si perdoni se la prendo un po’ alla lontana. Molti grandi avanzamenti culturali, scientifici o tecnologici sono stati originati dalla libera curiosità e dalla fantasia innovativa dei ricercatori. Invece che avanzare sulle strade già battute, alcuni tentano di aprire sentieri nuovi. Molte volte si fallisce, qualche volta si ha successo e il piccolo sentiero sconnesso diventa rapidamente un’ampia strada sicura che soppianta o si affianca alla precedente. Quando le principali fonti di energia per il movimento erano i cavalli o i muli, abili allevatori cercavano di selezionare equini sempre più potenti e resistenti. Negli stessi …

“Quando la corruzione frena il Pil”, di Carlo Carboni

Non solo lo scenario passato, ma anche la prospettiva del Paese rischia di essere avvelenata da una voluminosa e diffusa corruzione, di cui la furbizia italica, tra ottusità e gusto dell’esagerazione, addirittura talvolta si compiace. In Italia, si sarebbe radicata una cultura della corruzione per cui, in particolare, la “piccola” non è stigmatizzata. Raccomandazioni e favori rubati, quotidiani sgambetti al merito e al senso di responsabilità non sempre suscitano una riprovazione sociale. Questo basso costo morale della trasgressione sarebbe un segno di assuefazione sociale alla corruzione, un adagiarsi su una mogia legislazione di contrasto. E pensare che domani ricorreranno i vent’anni dall’avvio di Mani Pulite (il 17 febbraio 1992, a Milano, venne arrestato Mario Chiesa). “Una mano lava l’altra”: una licenza edilizia, un appalto truccato, denaro riciclato, calcio scommesse, tangenti nella sanità, concussione e corruzione. Il serio contrasto a un fenomeno favorito da una “società complice” sarà un osso duro anche per un esecutivo tecnico che si suppone sganciato da corporativismi, campanilismi, dall’individualismo esasperato che genera mostri, come nel caso dell’ex- Margherita Lusi, in tema …

"Quando la corruzione frena il Pil", di Carlo Carboni

Non solo lo scenario passato, ma anche la prospettiva del Paese rischia di essere avvelenata da una voluminosa e diffusa corruzione, di cui la furbizia italica, tra ottusità e gusto dell’esagerazione, addirittura talvolta si compiace. In Italia, si sarebbe radicata una cultura della corruzione per cui, in particolare, la “piccola” non è stigmatizzata. Raccomandazioni e favori rubati, quotidiani sgambetti al merito e al senso di responsabilità non sempre suscitano una riprovazione sociale. Questo basso costo morale della trasgressione sarebbe un segno di assuefazione sociale alla corruzione, un adagiarsi su una mogia legislazione di contrasto. E pensare che domani ricorreranno i vent’anni dall’avvio di Mani Pulite (il 17 febbraio 1992, a Milano, venne arrestato Mario Chiesa). “Una mano lava l’altra”: una licenza edilizia, un appalto truccato, denaro riciclato, calcio scommesse, tangenti nella sanità, concussione e corruzione. Il serio contrasto a un fenomeno favorito da una “società complice” sarà un osso duro anche per un esecutivo tecnico che si suppone sganciato da corporativismi, campanilismi, dall’individualismo esasperato che genera mostri, come nel caso dell’ex- Margherita Lusi, in tema …

"È colpa solo della Rai", di Nino Rizzo Nervo

Non dirò che Celentano non mi è piaciuto perché cadrei nel suo stesso errore, quello di dare enfasi ad una banalità. Su una cosa vorrei però che riflettesse: l’utilità di un giornale la possono decretare soltanto i lettori, perché se lo facessero altri ci dovremmo veramente preoccupare dello stato di degrado del paese che chiude per decreto i giornali dei quali non si condividono le idee. Io leggevo, leggo e voglio, caro Adriano, continuare a leggere sia Avvenire che Famiglia Cristiana e non permetterò a nessuno di togliermi questa libertà. Né voglio addentrarmi in una critica a questa edizione di Sanremo. Ci penseranno altri che ne hanno più titolo. Traggo, invece, spunto da quanto è successo per sottolineare, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la difficile stagione che sta vivendo una grande azienda come la Rai che appare ogni giorno di più fuori controllo. Di Sanremo la cosa più irritante non è stata la prima serata dell’Ariston (l’infortunio in televisione è sempre in agguato), ma quanto è avvenuto il giorno dopo a viale Mazzini. La …

“È colpa solo della Rai”, di Nino Rizzo Nervo

Non dirò che Celentano non mi è piaciuto perché cadrei nel suo stesso errore, quello di dare enfasi ad una banalità. Su una cosa vorrei però che riflettesse: l’utilità di un giornale la possono decretare soltanto i lettori, perché se lo facessero altri ci dovremmo veramente preoccupare dello stato di degrado del paese che chiude per decreto i giornali dei quali non si condividono le idee. Io leggevo, leggo e voglio, caro Adriano, continuare a leggere sia Avvenire che Famiglia Cristiana e non permetterò a nessuno di togliermi questa libertà. Né voglio addentrarmi in una critica a questa edizione di Sanremo. Ci penseranno altri che ne hanno più titolo. Traggo, invece, spunto da quanto è successo per sottolineare, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la difficile stagione che sta vivendo una grande azienda come la Rai che appare ogni giorno di più fuori controllo. Di Sanremo la cosa più irritante non è stata la prima serata dell’Ariston (l’infortunio in televisione è sempre in agguato), ma quanto è avvenuto il giorno dopo a viale Mazzini. La …

“Partiti, la riforma del Pd: bilanci alla Corte dei conti”, di Roberto Monteforte

Oggi il Pd presenta la sua proposta di legge di riforma dei partiti. Regole per garantire democrazia interna, tutela dei diritti delle minoranze, trasparenza nella gestione delle risorse. Centrale il controllo dei cittadini. Ridare forza e credibilità alla politica ridando centralità al rapporto con i cittadini, garantendo trasparenza e democrazia nella vita interna, controlli rigorosi sulla regolarità della gestione economica e dei bilanci, l’indicazione di responsabilità precise nella vita interna dei partiti, dando attuazione all’articolo 49 della Costituzione. A questo mira la proposta di legge di riforma dei partiti che verrà presentata questo pomeriggio alla stampa dal segretario generale del Pd Pier Luigi Bersani, dal tesoriere Antonio Misiani e Pier Luigi Castagnetti e da Mauro Agostini, Ugo Sposetti e Salvatore Vassallo che hanno lavorato alla proposta presso la sede del Pd in via sant’Andrea delle Fratte. GLI ELEMENTI FONDAMENTALI Gli elementi fondamentali sono il riconoscimento della personalità giuridica dei partiti, dando attuazione al dettato costituzionale, prevedendo anche una forma di controllo «statale». Sino ad oggi è mancata una regolazione della vita interna dei partiti. Per …