Giorno: 3 Marzo 2012

“La rinascita della politica” di Nadia Urbinati

La dialettica politica e partitica mal si adatta ai tempi di emergenza. Il governo Monti è un governo ad interim che per unanime consenso è temporaneo perché di emergenza. Secondo gli scettici della democrazia parlamentare, nei momenti di crisi radicale serve un forte esecutivo che risolva l´impotenza della deliberazione collettiva di decidere con celerità e senza calcoli elettoralistici. In questi mesi di guerra dei mercati finanziari agli stati democratici, la politica è stata messa all´angolo. Il fatto poi che l´Italia abbia avuto per anni un governo a dir poco imbarazzante ha reso il silenzio della politica addirittura desiderabile. Ma la politica deve uscire dall´angolo e tornare a coprire il suo ruolo di governo della società per mezzo della libera competizione di programmi e idee. In un´intervista rilasciata in questi giorni a Repubblica, Gustavo Zagrebelsky ha con chiarezza richiamato l´attenzione sulla provvisorietà di questo tempo e l´urgenza di “riportare in onore la politica,” affinché le forze politiche non siano più ridotte “al mugugno o al mugolio” ma parlino, facciano proposte e sappiano rimettere il futuro, la …

“Delitto d’onore ai tempi di Facebook” di Antonio Gangemi

Fine Anni Sessanta. Piana di Gioia Tauro. Gino avrebbe piazzato sul tavolo delle scommesse la sua vita tanto era sicuro della compostezza e serietà della moglie. Invece era cornuto. Quando anime caritatevoli si premurarono di svelarglielo, gli crollò il mondo addosso. E da allora visse nel disonore, perché, pur sapendo, non riparava. Gli rimase la sola difesa di far finta di non capire se qualcuno alludeva, ridacchiava disprezzo. Carlo portava invece le corna con disinvoltura, non badandoci, tenendosi superiore. Forse era talmente aperto di mente che riusciva a precedere di molti passi i tempi. Forse, semplicemente, non sapeva. Anche con Carlo ci fu chi non tollerò che lui tollerasse e lo informò, mutandogli in vergogna la finta ignoranza dietro cui si riparava. E fu delitto d’onore, le vite dei due amanti spezzate, e pagate al prezzo da saldo di due anni di galera per ciascuna. Il cornuto fu poi rispettato e riverito per il resto dei suoi lunghi giorni, vissuti con soddisfazione. Due storie con epiloghi diversi. Due storie di un’altra epoca, che la civiltà …

"Delitto d'onore ai tempi di Facebook" di Antonio Gangemi

Fine Anni Sessanta. Piana di Gioia Tauro. Gino avrebbe piazzato sul tavolo delle scommesse la sua vita tanto era sicuro della compostezza e serietà della moglie. Invece era cornuto. Quando anime caritatevoli si premurarono di svelarglielo, gli crollò il mondo addosso. E da allora visse nel disonore, perché, pur sapendo, non riparava. Gli rimase la sola difesa di far finta di non capire se qualcuno alludeva, ridacchiava disprezzo. Carlo portava invece le corna con disinvoltura, non badandoci, tenendosi superiore. Forse era talmente aperto di mente che riusciva a precedere di molti passi i tempi. Forse, semplicemente, non sapeva. Anche con Carlo ci fu chi non tollerò che lui tollerasse e lo informò, mutandogli in vergogna la finta ignoranza dietro cui si riparava. E fu delitto d’onore, le vite dei due amanti spezzate, e pagate al prezzo da saldo di due anni di galera per ciascuna. Il cornuto fu poi rispettato e riverito per il resto dei suoi lunghi giorni, vissuti con soddisfazione. Due storie con epiloghi diversi. Due storie di un’altra epoca, che la civiltà …

“Fondo per l’editoria: per la stampa di idee una boccata di ossigeno Ma restano i rischi”, di Roberto Monteforte

Il governo Monti rifinanzia il Fondo per l’editoria «assistita» che sale a 120 milioni. Fammoni (Cgil): è solo una boccata d’ossigeno. Per Mediacoop il rischio chiusura resta. Siddi (Fnsi) chiede una riforma a tutela del pluralismo. Una boccata d’ossigeno. Questo rappresenta il rifinanziamento del Fondo per l’editoria deciso giovedì sera da Palazzo Chigi con il decreto della presidenza del Consiglio che ha portato a oltre 120 milioni le risorse disponibili per il 2012 e relative alle spese sostenute l’anno precedente. È solo il primo passo. Lo scorso anno erano stati 150 i milioni disponibili. L’anno prima 180. Per quest’anno per l’editoria assistita erano previsti solo 47 milioni di euro. Con quella cifra sarebbe stata morte sicura per molte delle cento testate non profit, cooperative, politiche e di idee alle quali è indirizzato il finanziamento pubblico diretto. Sono oltre quattromila i dipendenti che avrebbero potuto perdere il posto del lavoro. Quanto l’allarme fosse vero lo testimonia la chiusura di Liberazione, di Terra, de L’Informazione-Il Domani di Bologna e di altre testate cooperative e non profit. Il …

"Fondo per l’editoria: per la stampa di idee una boccata di ossigeno Ma restano i rischi", di Roberto Monteforte

Il governo Monti rifinanzia il Fondo per l’editoria «assistita» che sale a 120 milioni. Fammoni (Cgil): è solo una boccata d’ossigeno. Per Mediacoop il rischio chiusura resta. Siddi (Fnsi) chiede una riforma a tutela del pluralismo. Una boccata d’ossigeno. Questo rappresenta il rifinanziamento del Fondo per l’editoria deciso giovedì sera da Palazzo Chigi con il decreto della presidenza del Consiglio che ha portato a oltre 120 milioni le risorse disponibili per il 2012 e relative alle spese sostenute l’anno precedente. È solo il primo passo. Lo scorso anno erano stati 150 i milioni disponibili. L’anno prima 180. Per quest’anno per l’editoria assistita erano previsti solo 47 milioni di euro. Con quella cifra sarebbe stata morte sicura per molte delle cento testate non profit, cooperative, politiche e di idee alle quali è indirizzato il finanziamento pubblico diretto. Sono oltre quattromila i dipendenti che avrebbero potuto perdere il posto del lavoro. Quanto l’allarme fosse vero lo testimonia la chiusura di Liberazione, di Terra, de L’Informazione-Il Domani di Bologna e di altre testate cooperative e non profit. Il …

“L’ira dei sindaci. Pronti alla rivolta sul Patto di stabilità e sull’Imu”, di Marco Tedeschi

Incontro a Milano organizzato dal Pd con Delrio, Pisapia, Fassino. Attesa per l’incontro con Monti della prossima settimana e richiesta di modificare l’ipotesi di trasferimento dei fondi alla Tesoreria unica. I sindaci non ci stanno. Sono pronti a scendere in piazza a protestare, a marciare, a consegnare simbolicamente le fasce tricolori per chiedere di cancellare il trasferimento del 50% delle risorse dei Comuni alla tesoreria dello Stato se il governo non metterà mano rapidamente al patto di stabilità e ai criteri di ripartizione dei proventi dell’Imu. Ha il sapore dell’ultimatum quello lanciato ieri durante un incontro sul rapporto Stato-Enti locali organizzato dal Pd a Milano, cui hanno partecipato, fra gli altri, il presidente nazionale dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, e i sindaci di Milano e Torino, Giuliano Pisapia e Piero Fassino. Il primo banco di prova, per comprendere le intenzioni dell’esecutivo, sarà l’incontro in programma la prossima settimana fra il premier Mario Monti e l’Associazione dei comuni italiani. «Il grido delle comunità locali non è per scassare i conti del Paese, ma …

"L’ira dei sindaci. Pronti alla rivolta sul Patto di stabilità e sull’Imu", di Marco Tedeschi

Incontro a Milano organizzato dal Pd con Delrio, Pisapia, Fassino. Attesa per l’incontro con Monti della prossima settimana e richiesta di modificare l’ipotesi di trasferimento dei fondi alla Tesoreria unica. I sindaci non ci stanno. Sono pronti a scendere in piazza a protestare, a marciare, a consegnare simbolicamente le fasce tricolori per chiedere di cancellare il trasferimento del 50% delle risorse dei Comuni alla tesoreria dello Stato se il governo non metterà mano rapidamente al patto di stabilità e ai criteri di ripartizione dei proventi dell’Imu. Ha il sapore dell’ultimatum quello lanciato ieri durante un incontro sul rapporto Stato-Enti locali organizzato dal Pd a Milano, cui hanno partecipato, fra gli altri, il presidente nazionale dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, e i sindaci di Milano e Torino, Giuliano Pisapia e Piero Fassino. Il primo banco di prova, per comprendere le intenzioni dell’esecutivo, sarà l’incontro in programma la prossima settimana fra il premier Mario Monti e l’Associazione dei comuni italiani. «Il grido delle comunità locali non è per scassare i conti del Paese, ma …