Mese: Marzo 2012

“Fondo per l’editoria: per la stampa di idee una boccata di ossigeno Ma restano i rischi”, di Roberto Monteforte

Il governo Monti rifinanzia il Fondo per l’editoria «assistita» che sale a 120 milioni. Fammoni (Cgil): è solo una boccata d’ossigeno. Per Mediacoop il rischio chiusura resta. Siddi (Fnsi) chiede una riforma a tutela del pluralismo. Una boccata d’ossigeno. Questo rappresenta il rifinanziamento del Fondo per l’editoria deciso giovedì sera da Palazzo Chigi con il decreto della presidenza del Consiglio che ha portato a oltre 120 milioni le risorse disponibili per il 2012 e relative alle spese sostenute l’anno precedente. È solo il primo passo. Lo scorso anno erano stati 150 i milioni disponibili. L’anno prima 180. Per quest’anno per l’editoria assistita erano previsti solo 47 milioni di euro. Con quella cifra sarebbe stata morte sicura per molte delle cento testate non profit, cooperative, politiche e di idee alle quali è indirizzato il finanziamento pubblico diretto. Sono oltre quattromila i dipendenti che avrebbero potuto perdere il posto del lavoro. Quanto l’allarme fosse vero lo testimonia la chiusura di Liberazione, di Terra, de L’Informazione-Il Domani di Bologna e di altre testate cooperative e non profit. Il …

"Fondo per l’editoria: per la stampa di idee una boccata di ossigeno Ma restano i rischi", di Roberto Monteforte

Il governo Monti rifinanzia il Fondo per l’editoria «assistita» che sale a 120 milioni. Fammoni (Cgil): è solo una boccata d’ossigeno. Per Mediacoop il rischio chiusura resta. Siddi (Fnsi) chiede una riforma a tutela del pluralismo. Una boccata d’ossigeno. Questo rappresenta il rifinanziamento del Fondo per l’editoria deciso giovedì sera da Palazzo Chigi con il decreto della presidenza del Consiglio che ha portato a oltre 120 milioni le risorse disponibili per il 2012 e relative alle spese sostenute l’anno precedente. È solo il primo passo. Lo scorso anno erano stati 150 i milioni disponibili. L’anno prima 180. Per quest’anno per l’editoria assistita erano previsti solo 47 milioni di euro. Con quella cifra sarebbe stata morte sicura per molte delle cento testate non profit, cooperative, politiche e di idee alle quali è indirizzato il finanziamento pubblico diretto. Sono oltre quattromila i dipendenti che avrebbero potuto perdere il posto del lavoro. Quanto l’allarme fosse vero lo testimonia la chiusura di Liberazione, di Terra, de L’Informazione-Il Domani di Bologna e di altre testate cooperative e non profit. Il …

“L’ira dei sindaci. Pronti alla rivolta sul Patto di stabilità e sull’Imu”, di Marco Tedeschi

Incontro a Milano organizzato dal Pd con Delrio, Pisapia, Fassino. Attesa per l’incontro con Monti della prossima settimana e richiesta di modificare l’ipotesi di trasferimento dei fondi alla Tesoreria unica. I sindaci non ci stanno. Sono pronti a scendere in piazza a protestare, a marciare, a consegnare simbolicamente le fasce tricolori per chiedere di cancellare il trasferimento del 50% delle risorse dei Comuni alla tesoreria dello Stato se il governo non metterà mano rapidamente al patto di stabilità e ai criteri di ripartizione dei proventi dell’Imu. Ha il sapore dell’ultimatum quello lanciato ieri durante un incontro sul rapporto Stato-Enti locali organizzato dal Pd a Milano, cui hanno partecipato, fra gli altri, il presidente nazionale dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, e i sindaci di Milano e Torino, Giuliano Pisapia e Piero Fassino. Il primo banco di prova, per comprendere le intenzioni dell’esecutivo, sarà l’incontro in programma la prossima settimana fra il premier Mario Monti e l’Associazione dei comuni italiani. «Il grido delle comunità locali non è per scassare i conti del Paese, ma …

"L’ira dei sindaci. Pronti alla rivolta sul Patto di stabilità e sull’Imu", di Marco Tedeschi

Incontro a Milano organizzato dal Pd con Delrio, Pisapia, Fassino. Attesa per l’incontro con Monti della prossima settimana e richiesta di modificare l’ipotesi di trasferimento dei fondi alla Tesoreria unica. I sindaci non ci stanno. Sono pronti a scendere in piazza a protestare, a marciare, a consegnare simbolicamente le fasce tricolori per chiedere di cancellare il trasferimento del 50% delle risorse dei Comuni alla tesoreria dello Stato se il governo non metterà mano rapidamente al patto di stabilità e ai criteri di ripartizione dei proventi dell’Imu. Ha il sapore dell’ultimatum quello lanciato ieri durante un incontro sul rapporto Stato-Enti locali organizzato dal Pd a Milano, cui hanno partecipato, fra gli altri, il presidente nazionale dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, e i sindaci di Milano e Torino, Giuliano Pisapia e Piero Fassino. Il primo banco di prova, per comprendere le intenzioni dell’esecutivo, sarà l’incontro in programma la prossima settimana fra il premier Mario Monti e l’Associazione dei comuni italiani. «Il grido delle comunità locali non è per scassare i conti del Paese, ma …

“Il PD all’esame del riformismo”, di Miguel Gotor

DOPO il governo Monti nulla sarà come prima, cantilenano i gattopardi italiani. Dal momento che siamo un Paese gerontocratico dobbiamo però chiederci a quale “prima” si vuol fare riferimento. L´impressione è che ci sia in giro una gran voglia di riesumare un reperto archeologico, gli anni Settanta, con il suo inevitabile rosario di citazioni pasoliniane: a destra l´antagonismo è ridotto a terrorismo in base a un´inedita strategia del rancore, mentre tra i radicali il movimento No Tav è cavalcato per nuocere al Partito democratico, all´eterno grido del tradimento a sinistra. Riflessi antichi, quelli di un sistema anchilosato che si regge solo per il suo irrigidimento da paralitico, avrebbe detto Antonio Gramsci. Spia di questa convergenza è la sottovalutazione di un fatto grave in una democrazia, ossia l´occupazione della sede nazionale del Pd da parte di un gruppo di No Tav, una distrazione che vela un evidente compiacimento: quello di vedere ancora una volta quel partito, proprio come il Pci che fu, in balia di «opposti estremismi», vittima della sua presunta ambiguità costitutiva. Eppure la difficoltà …

"Il PD all'esame del riformismo", di Miguel Gotor

DOPO il governo Monti nulla sarà come prima, cantilenano i gattopardi italiani. Dal momento che siamo un Paese gerontocratico dobbiamo però chiederci a quale “prima” si vuol fare riferimento. L´impressione è che ci sia in giro una gran voglia di riesumare un reperto archeologico, gli anni Settanta, con il suo inevitabile rosario di citazioni pasoliniane: a destra l´antagonismo è ridotto a terrorismo in base a un´inedita strategia del rancore, mentre tra i radicali il movimento No Tav è cavalcato per nuocere al Partito democratico, all´eterno grido del tradimento a sinistra. Riflessi antichi, quelli di un sistema anchilosato che si regge solo per il suo irrigidimento da paralitico, avrebbe detto Antonio Gramsci. Spia di questa convergenza è la sottovalutazione di un fatto grave in una democrazia, ossia l´occupazione della sede nazionale del Pd da parte di un gruppo di No Tav, una distrazione che vela un evidente compiacimento: quello di vedere ancora una volta quel partito, proprio come il Pci che fu, in balia di «opposti estremismi», vittima della sua presunta ambiguità costitutiva. Eppure la difficoltà …

“Violenza: Perché il posto più pericolo per una donna è casa sua”, di Paola Zanuttini

Tutti uguali, gli uomini che fanno male alle loro donne. Che sia male fisico o psicologico, non cambia, perché chi picchia e massacra comincia sempre dalle violenze più subdole, quelle mentali. «Quando mi picchiava attraverso la coperta, pensavo che lo facesse per non farmi troppo male. Poi ho capito che era solo per non lasciarmi i segni: nessuno doveva sapere». La storia di Cinzia e di tante altre che subiscono per venti, trent’anni, ha dell’incredibile. Perché l’escalation della cattiveria e della manipolazione sembra regolata da un meccanismo a orologeria, come se questi uomini avessero letto lo stesso manuale di crudeltà. Ma i referti medici, i rapporti di polizia, le sentenze dimostrano che è tutto vero. Cinzia, 52 anni, è la moglie separata di un ufficiale dell’Aeronautica militare. Dice che la moglie del soldato, se il soldato è di quelli che alzano le mani, è una vittima predestinata. «Lo segui ovunque e tagli i ponti con parenti e amici. Non lavori. Vivi in un ambiente chiuso, conformista e, visti i continui trasferimenti, non stabilisci l’intimità che …