Lungo la via Emilia finisce il mito del “piccolo è bello”, di Paolo Baroni
Le bandiere rosse della Fiom e quelle bianco-verdi della Fim issate su tutta la recinzione si notano subito lungo la provinciale che porta a Sassuolo. Davanti alla Terim di Baggiovara ogni giorno gli operai presidiano gli ingressi allo stabilimento, perché la fabbrica è ferma e vogliono evitare che stampi, brevetti e macchinari vengano portati via. «Siamo qui tutti i giorni, facciamo i turni. In pratica è come se lavorassimo, ma nessun ci paga per questo. Lo facciamo per difendere i nostri posti» raccontano gli operari. Dal 17 febbraio, dopo 43 mesi di crisi e sei differenti «e inutili» piani industriali, le banche hanno chiuso i rubinetti e la Terim (uno dei principali produttori europei di forni da incasso e cucine per conto di Bosch, Whirlpool ed Electrolux, 400 occupati tra Modena e Rubiera, ed un centinaio di milioni di euro di fatturato) ha fermato la produzione. La proprietà ora punta al concordato preventivo, mentre all’orizzonte si profila un nuovo socio. Intanto, da dieci giorni, i 200 di Baggiovara hanno ottenuto la cassa in deroga per …