Giorno: 5 Settembre 2012

"Sit in e polemiche. Medicina apre la stagione dei test", di Luciana Cimino

Prima giornata di selezione nelle facoltà italiane e prime polemiche. Nei prossimi giorni si terranno le prove per l’accesso ad architettura (domani), a veterinaria (lunedì 10) e ai corsi per le professioni sanitarie (ostetrici, logopedisti, infermieri, l’11 settembre), intanto ieri all’apertura dei test di medicina e odontoiatria in tutta Italia si sono registrati sit – in e proteste. È il numero chiuso a far discutere, come ogni anno, ma anche il fatto che oggi sembra anche uno dei pochi modi che hanno gli atenei per far cassa. Le quote d’iscrizione alle prove variavano infatti dai 27 euro di Padova all’Università del Molise che ne voleva 120, al caso di Napoli, i cui due atenei cittadini chiedevano 50 e 100 euro. Soldi richiesti a una platea vastissima di giovani che si gioca il proprio futuro come una terna al lotto. A medicina, per esempio, per circa 10mila e 73 posti messi a bando si sono iscritte ai test oltre 70mila persone. Riuscirà a studiare da medico una persona su 8, gli altri tenteranno il prossimo anno …

"Sit in e polemiche. Medicina apre la stagione dei test", di Luciana Cimino

Prima giornata di selezione nelle facoltà italiane e prime polemiche. Nei prossimi giorni si terranno le prove per l’accesso ad architettura (domani), a veterinaria (lunedì 10) e ai corsi per le professioni sanitarie (ostetrici, logopedisti, infermieri, l’11 settembre), intanto ieri all’apertura dei test di medicina e odontoiatria in tutta Italia si sono registrati sit – in e proteste. È il numero chiuso a far discutere, come ogni anno, ma anche il fatto che oggi sembra anche uno dei pochi modi che hanno gli atenei per far cassa. Le quote d’iscrizione alle prove variavano infatti dai 27 euro di Padova all’Università del Molise che ne voleva 120, al caso di Napoli, i cui due atenei cittadini chiedevano 50 e 100 euro. Soldi richiesti a una platea vastissima di giovani che si gioca il proprio futuro come una terna al lotto. A medicina, per esempio, per circa 10mila e 73 posti messi a bando si sono iscritte ai test oltre 70mila persone. Riuscirà a studiare da medico una persona su 8, gli altri tenteranno il prossimo anno …

"Quei centomila precari pubblici che ora rischiano il posto", di Lorenzo Salvia

Lo Stato taglia la pianta organica dei ministeri, come previsto dalla legge sulla spending review. E la situazione si fa ancora più difficile per chi, in un ufficio pubblico, ha messo solo un piede ed ha un contratto a termine. La questione è stata sollevata ieri mattina dalla Cgil davanti al ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi. Era il primo incontro con i sindacati dopo la pausa estiva, sul tavolo proprio quei tagli del 10% per i dipendenti e del 20% per i dirigenti prescritti alla macchina dello Stato con la revisione della spesa pubblica. Se si prepensiona o si mette in mobilità chi ha un contratto stabile, cosa succederà ai precari? «Senza contare la scuola — dice Susanna Dettori, segretario generale della Cgil funzione pubblica — i precari della pubblica amministrazione sono almeno 100 mila. Rischiano di restare a casa, come i 45 mila che sono rimasti senza contratto dal dicembre dell’anno scorso». Un problema vero, ma non facile da risolvere. A giugno è stato aperto un tavolo tra ministero e sindacati proprio …

"Quei centomila precari pubblici che ora rischiano il posto", di Lorenzo Salvia

Lo Stato taglia la pianta organica dei ministeri, come previsto dalla legge sulla spending review. E la situazione si fa ancora più difficile per chi, in un ufficio pubblico, ha messo solo un piede ed ha un contratto a termine. La questione è stata sollevata ieri mattina dalla Cgil davanti al ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi. Era il primo incontro con i sindacati dopo la pausa estiva, sul tavolo proprio quei tagli del 10% per i dipendenti e del 20% per i dirigenti prescritti alla macchina dello Stato con la revisione della spesa pubblica. Se si prepensiona o si mette in mobilità chi ha un contratto stabile, cosa succederà ai precari? «Senza contare la scuola — dice Susanna Dettori, segretario generale della Cgil funzione pubblica — i precari della pubblica amministrazione sono almeno 100 mila. Rischiano di restare a casa, come i 45 mila che sono rimasti senza contratto dal dicembre dell’anno scorso». Un problema vero, ma non facile da risolvere. A giugno è stato aperto un tavolo tra ministero e sindacati proprio …

"Scuola, il rituale stanco della valutazione", di Benedetto Vertecchi

I troppi infortuni che accompagnano in Italia le operazioni di carattere valutativo ai diversi livelli del sistema di istruzione dovrebbero indurre a riflettere meglio sulla chiarezza degli intenti che si vogliono perseguire e sull’adeguatezza delle soluzioni adottate dal punto di vista tecnico. Non passa giorno, in- fatti, che non si abbia notizia di pro- ve di ammissione alle università costellate di errori o dense di richieste che dovrebbero essere rivelatrici di non si capisce bene quali competenze. Il quadro non è diverso, anche se gli effetti sociali sono, se possibile, ancora più gravi, quando prove di qualità non migliore sono utilizzate per effettuare selezioni che hanno conseguenze sul destino professionale, e non di rado sulle condizioni di vita, di chi si sottopone ad esse. Basti menzionare quanto è accaduto con le selezioni dei candidati al concorso direttivo o all’ammissione ai corsi di tirocinio tramite i quali dovrebbe procedersi al reclutamento di nuovi insegnanti. È scontato che da tali infortuni non possa che derivare sfiducia nei confronti della possibilità di introdurre nell’attività educativa procedure dalle quali …

"Scuola, il rituale stanco della valutazione", di Benedetto Vertecchi

I troppi infortuni che accompagnano in Italia le operazioni di carattere valutativo ai diversi livelli del sistema di istruzione dovrebbero indurre a riflettere meglio sulla chiarezza degli intenti che si vogliono perseguire e sull’adeguatezza delle soluzioni adottate dal punto di vista tecnico. Non passa giorno, in- fatti, che non si abbia notizia di pro- ve di ammissione alle università costellate di errori o dense di richieste che dovrebbero essere rivelatrici di non si capisce bene quali competenze. Il quadro non è diverso, anche se gli effetti sociali sono, se possibile, ancora più gravi, quando prove di qualità non migliore sono utilizzate per effettuare selezioni che hanno conseguenze sul destino professionale, e non di rado sulle condizioni di vita, di chi si sottopone ad esse. Basti menzionare quanto è accaduto con le selezioni dei candidati al concorso direttivo o all’ammissione ai corsi di tirocinio tramite i quali dovrebbe procedersi al reclutamento di nuovi insegnanti. È scontato che da tali infortuni non possa che derivare sfiducia nei confronti della possibilità di introdurre nell’attività educativa procedure dalle quali …

"Minimalisti d'Europa", di Barbara Spinelli

Fare i compiti a casa, passare l´esame, prendere la pagella, temere i sorveglianti: le misure disciplinari adottate nei paesi indebitati della zona euro hanno probabilmente una ragion d´essere, ma colpisce il vocabolario usato dai governanti quando spiegano le proprie funzioni. È il vocabolario delle scuole inferiori, più adatto a scolaretti con grembiule che a statisti responsabili, maturi. Il clima punitivo ti toglie la libertà, perché a quest´età e con l´indole che hai non puoi ritenerti libero fino alla maggiore età che chissà quando verrà, se verrà. Viene in mente la fiaba tedesca di Struwwelpeter (Pierino il Porcospino), dove adulti enormi ti tagliano le dita o t´immergono nell´inchiostro, se disobbedisci. Lo chiamano commissariamento, perché lo Stato non virtuoso somiglia a un´impresa in amministrazione controllata. Ma siccome le democrazie non sono aziende, meglio parlare di infantilizzazione: dei governi e dei popoli. Non manca neppure il voto di condotta. Permanentemente sospettosi, ininterrottamente diffidenti, i guardiani ogni tanto ti tolgono – giusto il tempo di respirare – il guinzaglio. Ma non senza alzare l´indice e recitare minacciosi l´ossessivo mantra: …