Giorno: 9 Settembre 2012

"Il matematico che disse no, Volterra rifiutò di giurare fedeltà a Mussolini", di Pietro Greco

È all’inizio di novembre dell’anno 1931 che Benito Mussolini mette alla prova l’università italiana e ordina a tutti i suoi 1.200 professori di giurare fedeltà al suo regime. Non ne esce bene, l’università. Solo in 12, tra quegli illustri docenti, rifiutano. Tra quei pochi coraggiosi c’è un matematico marchigiano, Vito Volterra. Senatore del Regno, Presidente dell’Accademia dei Lincei. È lui la figura di maggior spicco della scienza italiana. È lui che «salva la faccia» degli scienziati italiani di fronte la mondo. È davvero impossibile riassumere in poche righe la vita di Vito Volterra. Perché è stato un grande «creatore di scienza», protagonista assoluto di quella «primavera della matematica» che tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 fece della povera Italia una delle tre grandi potenze mondiali nella scienza dei numeri. Perché è stato un grande «organizzatore di scienza», fondatore di una quantità di società e istituzioni tra cui spicca, per importanza il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr): il massimo Ente scientifico del nostro Paese. Perché è stato un grande «politico della ricerca», che si …

"Sempre più disoccupati in Italia", di Giuseppe Caruso

Un terzo dei nuovi disoccupati in Europa è italiano. A fornire un altro dato inquietante sullo stato di salute dell’economia del Belpaese ci ha pensato l’isituto di ricerche Ires, fondato dalla Cgil. Rielaborando i dati Istat e Eurostat, l’Ires ha reso noto che tra gennaio e luglio del 2012 i disoccupati nel nostro Paese sono aumentati di 292.000 unità passando da 2.472.000 a 2.764.000. Nello stesso periodo l’Ue nel suo complesso ha registrato 881.000 disoccupati in più. Ma le cattive notizie non finiscono qui, visto che nello studio si sottolinea come ci siano anche quasi 4 milioni e mezzo di persone all’interno dell’area della così detta sofferenza occupazionale . Per definire quest’area l`Ires ha scelto di prendere come riferimento, oltre ai disoccupati, i così detti scoraggiati , vale a dire quelle persone comunque disponibili a lavorare o che si trovano in cassaintegrazione. Si arriva così all’enorme cifra di 4 milioni e 392mila persone. Per capire il peggioramento della situazione, basti pensare che con gli stessi parametri, nel secondo trimestre del 2007, cioè prima della grande …

"Sempre più disoccupati in Italia", di Giuseppe Caruso

Un terzo dei nuovi disoccupati in Europa è italiano. A fornire un altro dato inquietante sullo stato di salute dell’economia del Belpaese ci ha pensato l’isituto di ricerche Ires, fondato dalla Cgil. Rielaborando i dati Istat e Eurostat, l’Ires ha reso noto che tra gennaio e luglio del 2012 i disoccupati nel nostro Paese sono aumentati di 292.000 unità passando da 2.472.000 a 2.764.000. Nello stesso periodo l’Ue nel suo complesso ha registrato 881.000 disoccupati in più. Ma le cattive notizie non finiscono qui, visto che nello studio si sottolinea come ci siano anche quasi 4 milioni e mezzo di persone all’interno dell’area della così detta sofferenza occupazionale . Per definire quest’area l`Ires ha scelto di prendere come riferimento, oltre ai disoccupati, i così detti scoraggiati , vale a dire quelle persone comunque disponibili a lavorare o che si trovano in cassaintegrazione. Si arriva così all’enorme cifra di 4 milioni e 392mila persone. Per capire il peggioramento della situazione, basti pensare che con gli stessi parametri, nel secondo trimestre del 2007, cioè prima della grande …

"L’agonia infinita di Pompei crolla trave nella Villa dei Misteri", di Conchita Sannino

Forse l’umidità sedimentata nel tempo. Forse un’infiltrazione aggravata dalle ultime piogge. A rovinare sul suolo degli Scavi di Pompei, stavolta, è una pesante trave di castagno che risale agli anni Settanta e non servirà prendersela con Giove Pluvio. Per fortuna capita di notte e non c’è nessuno a rischiare il collo: l’asse di legno marcita, lunga quasi cinque metri, si stacca dalla struttura che sorregge le tegole e vola giù per quasi otto metri sul pavimento dello splendido (solitamente affollato) porticato: è il peristilio con affreschi della famosa Villa dei Misteri. Alla propaggine estrema di un parco archeologico, lungo 44 ettari, sorvegliato da pochissimi custodi, penalizzato da sette crolli negli ultimi ventidue mesi. La trave non ha alcun valore, dunque, e non c’è danno alle strutture della domus: eppure non basta questo sollievo a placare le polemiche sugli Scavi a rischio abbandono, e sul tema sicurezza che pende — è il caso di dire — sulla testa di lavoratori e turisti, oltreché su un inestimabile patrimonio. Protestano i sindacati, Legambiente, parlamentari di destra e sinistra. …

"L’agonia infinita di Pompei crolla trave nella Villa dei Misteri", di Conchita Sannino

Forse l’umidità sedimentata nel tempo. Forse un’infiltrazione aggravata dalle ultime piogge. A rovinare sul suolo degli Scavi di Pompei, stavolta, è una pesante trave di castagno che risale agli anni Settanta e non servirà prendersela con Giove Pluvio. Per fortuna capita di notte e non c’è nessuno a rischiare il collo: l’asse di legno marcita, lunga quasi cinque metri, si stacca dalla struttura che sorregge le tegole e vola giù per quasi otto metri sul pavimento dello splendido (solitamente affollato) porticato: è il peristilio con affreschi della famosa Villa dei Misteri. Alla propaggine estrema di un parco archeologico, lungo 44 ettari, sorvegliato da pochissimi custodi, penalizzato da sette crolli negli ultimi ventidue mesi. La trave non ha alcun valore, dunque, e non c’è danno alle strutture della domus: eppure non basta questo sollievo a placare le polemiche sugli Scavi a rischio abbandono, e sul tema sicurezza che pende — è il caso di dire — sulla testa di lavoratori e turisti, oltreché su un inestimabile patrimonio. Protestano i sindacati, Legambiente, parlamentari di destra e sinistra. …

"Ora il Pd si gioca tutto", di Claudio Sardo

L’affermazione della linea Draghi nella Bce ha consentito all’Italia e all’Europa di tirare un sospiro di sollievo. La partita non è conclusa, anzi è appena iniziata, visto il groviglio di questioni politiche, economiche, istituzionali che i Paesi dell’Eurozona sono chiamati a sciogliere per invertire la rotta suicida degli ultimi anni. E il punto decisivo – persino più del rischio di commissariamento che può inficiare la qualità democratica degli Stati costretti a ricorrere al Fondo salva-spread – resta la capacità di attuare finalmente una nuova politica, di spezzare la spirale recessiva, di creare lavoro e innovazione, di liberarci insomma dai dogmi fallimentari della dottrina liberista. L’Europa è la sola dimensione dove si può combattere questa battaglia decisiva. Maggiore integrazione politica e cambio della rotta economica (verso un nuovo, competitivo modello di sviluppo) sono due facce della stessa medaglia. Non ci sarà l’una senza l’altra. Ma non è scontato che l’una porti l’altra con sé. Il successo di Draghi e il conseguente allentamento della pressione speculativa hanno da noi rianimato i sostenitori del Monti-bis. Sono numerose e …