Giorno: 27 Settembre 2012

"Napolitano: la Ue chiede la legge anti-corrotti. Ma il Pdl resiste", di Liana Milella

Napolitano insiste sull’anti- corruzione. Bersani e Casini danno il pieno via libera al voto di fiducia lasciando il testo così com’è. Per approvarlo subito al Senato e dare un segnale al Paese. Il finiano Granata annuncia uno sciopero della fame a staffetta. Il Pdl si divide. Voci isolate definiscono necessaria la legge, ma i capi, da Cicchitto a Gasparri, insistono comunque sugli emendamenti. Il Guardasigilli Severino è perentoria, alla sua «piramide» delle pene non intende togliere «mattoni preziosi», boccerà proposte di modifica che dovessero suonare come «di sottrazione e di soppressione». Oggi, alle 18, scade nelle commissioni riunite del Senato Affari costituzionali e Giustizia, il termine per gli emendamenti. Il Pdl li presenterà, «nessuno può impedirmelo » dichiara stizzito il presidente della Giustizia Berselli. Il Pd potrebbe non farlo. Ma tutto lascia presagire che, alla fine, per chiudere un’intesa, qualche modifica ci sarà in modo da incassare il voto sicuro del Pdl. Sul governo pesa il controllo vigile delle magistrature. Ecco il presidente della Corte dei Conti Giampaolino affermare: «Il denaro pubblico va maneggiato con …

"Varate le Linee guida per l’istruzione tecnica e professionale", da Tuttoscuola

A distanza di cinque anni dalla introduzione delle norme contenute nella legge 40 del 2007 (art. 13), volute al tempo dai ministri Fioroni e Bersani ma rimaste sinora sulla carta, si costituiscono sul territorio i Poli tecnico professionali. Lo Stato, le Regioni e le Autonomie locali hanno raggiunto, dopo pochi mesi dall’entrata in vigore dell’articolo 52 della legge n.35/2012 (ex decreto ‘semplificazioni’) un’importante intesa sulla realizzazione delle misure che collegano le filiere formative con le filiere produttive: con un decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, condiviso con il Ministero del lavoro e politiche sociali, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’economia, sono state definite e approvate le linee guida che tracciano la mappa dei collegamenti tra aree economiche e professionali, filiere produttive, cluster tecnologici, aree tecnologiche, ambiti e figure degli I.T.S., gli indirizzi degli istituti tecnici e degli istituti professionali, i diplomi e le qualifiche professionali. A distanza di cinque anni dalla introduzione delle norme contenute nella legge 40 del 2007 (art. 13), volute al tempo dai ministri Fioroni e Bersani …

"Varate le Linee guida per l’istruzione tecnica e professionale", da Tuttoscuola

A distanza di cinque anni dalla introduzione delle norme contenute nella legge 40 del 2007 (art. 13), volute al tempo dai ministri Fioroni e Bersani ma rimaste sinora sulla carta, si costituiscono sul territorio i Poli tecnico professionali. Lo Stato, le Regioni e le Autonomie locali hanno raggiunto, dopo pochi mesi dall’entrata in vigore dell’articolo 52 della legge n.35/2012 (ex decreto ‘semplificazioni’) un’importante intesa sulla realizzazione delle misure che collegano le filiere formative con le filiere produttive: con un decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, condiviso con il Ministero del lavoro e politiche sociali, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’economia, sono state definite e approvate le linee guida che tracciano la mappa dei collegamenti tra aree economiche e professionali, filiere produttive, cluster tecnologici, aree tecnologiche, ambiti e figure degli I.T.S., gli indirizzi degli istituti tecnici e degli istituti professionali, i diplomi e le qualifiche professionali. A distanza di cinque anni dalla introduzione delle norme contenute nella legge 40 del 2007 (art. 13), volute al tempo dai ministri Fioroni e Bersani …

"Se l'ora di religione rimane una trincea", di Mariapia Veladiano

Come si fa a non parlar di Dio a scuola? Far finta che non esista un credere che ha scosso la storia, disegnato le nazioni, spostato i confini, costruito cattedrali e pievi, riempito musei di opere d’arte. E poi ha dato speranza e suscitato l’azione di persone, popoli, per generazioni, ovunque, da sempre. Anche adesso. E poi, certo che è capitato, questo credere si è anche rovesciato in conflitti, ordalie atroci, fanatismi devastanti. E bisogna saperlo perché non capiti più, così si dice sempre, tutti d’accordo. Fin qui d’accordo. Poi comincia la guerra. Su come parlare di questa immensità che si declina in infiniti personalissimi modi di far propria una speranza così assoluta da non potersi quasi dire e che pure si deve dire. La via italiana al parlar di Dio a scuola è limpidamente inesemplare. L’attuale status dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc) è formalmente ineccepibile.Ha da anni un suo corretto profilo culturale, dei programmi non confessionali che guardano al cristianesimo come fenomeno religioso fondante per la nostra storia e società, ha suoi obiettivi di …

"Se l'ora di religione rimane una trincea", di Mariapia Veladiano

Come si fa a non parlar di Dio a scuola? Far finta che non esista un credere che ha scosso la storia, disegnato le nazioni, spostato i confini, costruito cattedrali e pievi, riempito musei di opere d’arte. E poi ha dato speranza e suscitato l’azione di persone, popoli, per generazioni, ovunque, da sempre. Anche adesso. E poi, certo che è capitato, questo credere si è anche rovesciato in conflitti, ordalie atroci, fanatismi devastanti. E bisogna saperlo perché non capiti più, così si dice sempre, tutti d’accordo. Fin qui d’accordo. Poi comincia la guerra. Su come parlare di questa immensità che si declina in infiniti personalissimi modi di far propria una speranza così assoluta da non potersi quasi dire e che pure si deve dire. La via italiana al parlar di Dio a scuola è limpidamente inesemplare. L’attuale status dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc) è formalmente ineccepibile.Ha da anni un suo corretto profilo culturale, dei programmi non confessionali che guardano al cristianesimo come fenomeno religioso fondante per la nostra storia e società, ha suoi obiettivi di …

"Ecco il piano del Miur per rendere le scuole più multiculturali", di Flavia Amabile

E’ sul sito del Miur dal 4 settembre scorso la bozza del documento del Miur che anticipa le frasi di questi giorni del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo sull’ora di religione nelle scuole. Ecco il link: http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot5559_12 Contiene un’apertura alla multiculturalità che si estende all’intero percorso scolastico e non èi limitata all’ora di religione. Le novità dovrebbero essere introdotte nelle scuole a partire già dal prossimo anno se il parere del Consiglio di Stato arriverà in tempo. E’ un documento predisposto nei mesi scorsi – mesi di gestione del ministro Profumo che con correttezza l’ha sottoposto a diversi soggetti, a partire dalla Cei. Si tratta di un documento corposo ma da cui emergono alcuni punti principali. – La scuola è il luogo dell’esercizio e della garanzia dei diritti costituzionali, ne sono citatI esplicitamente alcuni come: la libertà di religione, il dovere di contribuire concretamente alla qualità di vita della società – La scuola deve prevedere percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi. Particolare attenzione va rivolta agli alunni con cittadinanza non italiana che …

"Ecco il piano del Miur per rendere le scuole più multiculturali", di Flavia Amabile

E’ sul sito del Miur dal 4 settembre scorso la bozza del documento del Miur che anticipa le frasi di questi giorni del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo sull’ora di religione nelle scuole. Ecco il link: http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot5559_12 Contiene un’apertura alla multiculturalità che si estende all’intero percorso scolastico e non èi limitata all’ora di religione. Le novità dovrebbero essere introdotte nelle scuole a partire già dal prossimo anno se il parere del Consiglio di Stato arriverà in tempo. E’ un documento predisposto nei mesi scorsi – mesi di gestione del ministro Profumo che con correttezza l’ha sottoposto a diversi soggetti, a partire dalla Cei. Si tratta di un documento corposo ma da cui emergono alcuni punti principali. – La scuola è il luogo dell’esercizio e della garanzia dei diritti costituzionali, ne sono citatI esplicitamente alcuni come: la libertà di religione, il dovere di contribuire concretamente alla qualità di vita della società – La scuola deve prevedere percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi. Particolare attenzione va rivolta agli alunni con cittadinanza non italiana che …