"Una vita da nababbo senza spendere un euro così il denaro pubblico tornava al Celeste", di Piero Colaprico
La verità nascosta nei conti di Roberto Formigoni è sotto gli occhi di chiunque voglia vederla. Le carte giudiziarie, sin qui pubblicate, possono essere tante, e lasciarci frastornati. Ma documentano senza alcuna possibilità di smentita tre passaggi chiave. Dimostrano quanto denaro pubblico è tornato indietro per consentire al «Celeste» un tenore di vita da nababbo. Rileggiamoli. Uno: abbiamo visto la Regione Lombardia rimborsare, con generosità e prontezza, l’ospedale San Raffaele e la fondazione Maugeri. Com’è sostenuto da varie testimonianze, in questi ospedali c’erano manager che avevano a disposizione, in anticipo sugli altri concorrenti, le bozze delle leggi sanitarie che sarebbero state approvate mesi dopo. Lo stesso invito a comparire a Roberto Formigoni parla del «sistematico asservimento della discrezionalità amministrativa» della Regione Lombardia alle esigenze del ragionier Daccò e dei disonesti. E come ha denunciato proprio ieri il Pd, che ha ritrovato la voce, grazie alle modifiche create dalla cosiddetta «legge Daccò», sono «quasi raddoppiate fra 2009 e 2010 le risorse erogate dalla Regione Lombardia alla Fondazione Maugeri». Il secondo passaggio è altrettanto semplice. È stato …