"Biotestamento, Milano parla all’Italia", di Marilisa D'Amico
La delibera comunale sul registro delle “ultime volontà” è un atto importante e prezioso che mi auguro sia presto discusso in Aula. Siamo di fronte a un tema complesso, che in un passato recente ha diviso violentemente gli italiani. È bene dunque che si trovino argomenti di dialogo e mediazione e si evitino strumentalizzazioni. Perché non aiuterebbe nessuno trasformare il registro in una competizione squisitamente politica. Se è cominciata nel comune di Milano la discussione sulla istituzione di un registro delle ultime volontà lo si deve alle iniziative popolari dei Radicali e del comitato cittadino Io scelgo. Una raccolta firme che chiedeva, di fronte a un vuoto legislativo, la creazione di uno strumento comunale che offrisse ai cittadini residenti la possibilità di rendere esplicite, alla presenza di un pubblico ufficiale, le volontà da seguire sulle cure nel momento della malattia, soprattutto nel caso di perdita di coscienza. Come è ampiamente noto, e come hanno tragicamente dimostrato i casi di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro, in Italia la Costituzione (articolo 32) garantisce a tutti il …
