"Il paternalismo di Stato", di Luigi Manconi
L’ipotesi di una tassa sulle bibite gassate ha suscitato scandalo e ilarità. E, soprattutto, una discussione lievemente demenziale, e talvolta sgangherata, a proposito della «libertà dei moderni» nei confronti di quel Leviatano che è il potere dello Stato. La questione è dannatamente seria e rappresenta addirittura uno dei nodi cruciali per il buono ed equo funzionamento dei sistemi democratici. In altre parole: qual è il limite di intervento dello Stato, delle sue istituzioni, delle sue leggi e dei suoi apparati nella vita privata dei cittadini? Fin dove può giungere quell’intervento? Quanto può condizionare le scelte relative alla sfera più riservata e intima delle nostre esistenze personali? I dilemmi sono questi. E sono dilemmi enormi perché, in un sistema democratico può porsi, per lo Stato, l’esigenza di tutelare due diritti e due interessi, entrambi legittimi e meritevoli di protezione e, tuttavia, suscettibili di entrare in conflitto. Dunque, al di là degli argomenti spesso non così appropriati cui si è fatto ricorso, anche l’appassionante rissa intorno alla «tassa sul rutto» aveva una sua importanza. In gioco c’erano, …
