"Ora il Pd si gioca tutto", di Claudio Sardo
L’affermazione della linea Draghi nella Bce ha consentito all’Italia e all’Europa di tirare un sospiro di sollievo. La partita non è conclusa, anzi è appena iniziata, visto il groviglio di questioni politiche, economiche, istituzionali che i Paesi dell’Eurozona sono chiamati a sciogliere per invertire la rotta suicida degli ultimi anni. E il punto decisivo – persino più del rischio di commissariamento che può inficiare la qualità democratica degli Stati costretti a ricorrere al Fondo salva-spread – resta la capacità di attuare finalmente una nuova politica, di spezzare la spirale recessiva, di creare lavoro e innovazione, di liberarci insomma dai dogmi fallimentari della dottrina liberista. L’Europa è la sola dimensione dove si può combattere questa battaglia decisiva. Maggiore integrazione politica e cambio della rotta economica (verso un nuovo, competitivo modello di sviluppo) sono due facce della stessa medaglia. Non ci sarà l’una senza l’altra. Ma non è scontato che l’una porti l’altra con sé. Il successo di Draghi e il conseguente allentamento della pressione speculativa hanno da noi rianimato i sostenitori del Monti-bis. Sono numerose e …
