Mese: Settembre 2012

"I proprietari del movimento", di Curzio Maltese

«Uno vale uno». Milioni di italiani si sono rivolti al movimento Cinque Stelle per questo slogan, perché da anni trovano chiuse le porte dei vecchi partiti, occupati da irremovibili burocrazie. Beppe Grillo prometteva e ancora promette democrazia dal basso, candidati presi dalla strada, valutati sulla base delle competenze e sottoposti al consenso della base, nella fedeltà assoluta al principio sacro: «uno vale uno». Si tratta in gran parte di discorsi già sentiti da tutti i partiti padronali che hanno affollato la scena degli ultimi vent’anni all’insegna della politica delle «facce nuove», dalla Lega in poi. Ma tale deve essere la disperazione dei cittadini di fronte all’incapacità del sistema politico di cambiare, che anche stavolta hanno voluto crederci in massa. Man mano che il movimento di Grillo è cresciuto nei sondaggi e nei consensi reali, i comportamenti reali del capo e del suo alter ego, Gian Roberto Casaleggio, cominciavano a contraddire i principi. «Uno vale uno», ma il marchio del partito è registrato commercialmente a nome di Grillo Giuseppe, «titolare di ogni diritto». «Uno vale uno», …

"Perché siamo indifferenti a chi viola regole e leggi", di Giovanni Belardelli

Perché spesso siamo indifferenti verso chi non rispetta le regole? È come se nella patria del diritto (scritto) avesse preso corpo una singolare forma di common law, in virtù della quale molti decidono che una certa norma può essere ignorata. Del resto, non c’è forse un’idea del genere dietro comportamenti diffusi come l’elevata evasione fiscale o quella mancata osservanza dei vincoli edilizi che ha provocato la distruzione del paesaggio italiano? L’episodio dei lavori «gonfiati» dell’Aquila (Corriere, 6 settembre) fa sorgere interrogativi radicali su ciò che è o sta diventando il nostro Paese. Ecco i fatti: da una verifica della Guardia di finanza è risultato che nel capoluogo abruzzese alcuni proprietari di case si sarebbero accordati con un’impresa per dichiarare lavori non effettuati (il totale rifacimento del tetto invece della risistemazione solo parziale, l’installazione di ponteggi in realtà mai avvenuta e così via) ottenendo in tal modo un maggiore rimborso da parte dello Stato. Ciò che fa dell’episodio qualcosa di diverso dal «solito» scandalo sul dopo terremoto è la dimensione della truffa: su 73 pratiche esaminate, …

"Perché siamo indifferenti a chi viola regole e leggi", di Giovanni Belardelli

Perché spesso siamo indifferenti verso chi non rispetta le regole? È come se nella patria del diritto (scritto) avesse preso corpo una singolare forma di common law, in virtù della quale molti decidono che una certa norma può essere ignorata. Del resto, non c’è forse un’idea del genere dietro comportamenti diffusi come l’elevata evasione fiscale o quella mancata osservanza dei vincoli edilizi che ha provocato la distruzione del paesaggio italiano? L’episodio dei lavori «gonfiati» dell’Aquila (Corriere, 6 settembre) fa sorgere interrogativi radicali su ciò che è o sta diventando il nostro Paese. Ecco i fatti: da una verifica della Guardia di finanza è risultato che nel capoluogo abruzzese alcuni proprietari di case si sarebbero accordati con un’impresa per dichiarare lavori non effettuati (il totale rifacimento del tetto invece della risistemazione solo parziale, l’installazione di ponteggi in realtà mai avvenuta e così via) ottenendo in tal modo un maggiore rimborso da parte dello Stato. Ciò che fa dell’episodio qualcosa di diverso dal «solito» scandalo sul dopo terremoto è la dimensione della truffa: su 73 pratiche esaminate, …

"Povera Chiesa in povero Stato", di Giovanni Valentini

Il pensiero cattolico ha visto con fastidio costante (…) l’idea dello Stato che è sovrano sia quanto ai mezzi sia quanto ai fini dell’azione collettiva. (da “Dal Risorgimento al Fascismo” di Domenico Fisichella — Carocci, 2012 — pag. 127). Non s’era ancora spenta la commozione per la scomparsa di monsignor Martini, padre spirituale del cattolicesimo progressista e pastore di una Chiesa moderna, che s’è riaccesa la polemica sul regime fiscale degli immobili ecclesiastici su cui il governo ha buttato subito acqua sul fuoco. Forse l’accostamento tra i due eventi può apparire inopportuno o irriguardoso, mentre la figura dell’ex arcivescovo di Milano — uomo del dialogo e grande comunicatore — merita certamente rispetto anche da parte dei laici. Ma sul piano mediatico la coincidenza ripropone la questione del rapporto fra il potere temporale e il potere spirituale della Chiesa, all’origine della “diversità” culturale di Martini all’interno della gerarchia ecclesiastica. E quindi, il problema storico delle relazioni fra lo Stato italiano e il Vaticano. Pochi giorni dopo essere stato nominato cardinale, il 6 febbraio del 1983 Carlo …

"Povera Chiesa in povero Stato", di Giovanni Valentini

Il pensiero cattolico ha visto con fastidio costante (…) l’idea dello Stato che è sovrano sia quanto ai mezzi sia quanto ai fini dell’azione collettiva. (da “Dal Risorgimento al Fascismo” di Domenico Fisichella — Carocci, 2012 — pag. 127). Non s’era ancora spenta la commozione per la scomparsa di monsignor Martini, padre spirituale del cattolicesimo progressista e pastore di una Chiesa moderna, che s’è riaccesa la polemica sul regime fiscale degli immobili ecclesiastici su cui il governo ha buttato subito acqua sul fuoco. Forse l’accostamento tra i due eventi può apparire inopportuno o irriguardoso, mentre la figura dell’ex arcivescovo di Milano — uomo del dialogo e grande comunicatore — merita certamente rispetto anche da parte dei laici. Ma sul piano mediatico la coincidenza ripropone la questione del rapporto fra il potere temporale e il potere spirituale della Chiesa, all’origine della “diversità” culturale di Martini all’interno della gerarchia ecclesiastica. E quindi, il problema storico delle relazioni fra lo Stato italiano e il Vaticano. Pochi giorni dopo essere stato nominato cardinale, il 6 febbraio del 1983 Carlo …

"Senza regole serie le primarie saranno un boomerang", di Cesare Damiano e Giorgio Merlo

E’ inutile girare attorno all’ostacolo. Le prossime primarie per sciegliere il candidato premier del centro sinistra possono essere una grande opportunità per l’espansione elettorale del Pd e, quindi, della intera coalizione; oppure possono trasformarsi in un poderoso boomerang. Innanzitutto per il Pd, per la sua immagine, la sua credibilità e il suo progetto politico. Per noi si tratta di una questione di scelta politica, di rapporti interni al partito e anche di scelte regolamentari. Ma andiamo con ordine. Le primarie si devono fare. Così ha deciso Bersani e così ha scelto il Pd. Primarie che servono per dare un’ampia legittimazione popolare e democratica al futuro candidato Premier e anche per rispondere ad una domanda di rinnovamento che sale con forza dalla società italiana. Ma le primarie, che sono e restano uno strumento e non un dogma da santificare e venerare ogni giorno, non possono diventare un espediente per “scassare” il partito e demolire la stessa impalcatura di un soggetto politico che è nato appena 5 anni fa. Francamente non crediamo che questo rientri tra gli …

"Senza regole serie le primarie saranno un boomerang", di Cesare Damiano e Giorgio Merlo

E’ inutile girare attorno all’ostacolo. Le prossime primarie per sciegliere il candidato premier del centro sinistra possono essere una grande opportunità per l’espansione elettorale del Pd e, quindi, della intera coalizione; oppure possono trasformarsi in un poderoso boomerang. Innanzitutto per il Pd, per la sua immagine, la sua credibilità e il suo progetto politico. Per noi si tratta di una questione di scelta politica, di rapporti interni al partito e anche di scelte regolamentari. Ma andiamo con ordine. Le primarie si devono fare. Così ha deciso Bersani e così ha scelto il Pd. Primarie che servono per dare un’ampia legittimazione popolare e democratica al futuro candidato Premier e anche per rispondere ad una domanda di rinnovamento che sale con forza dalla società italiana. Ma le primarie, che sono e restano uno strumento e non un dogma da santificare e venerare ogni giorno, non possono diventare un espediente per “scassare” il partito e demolire la stessa impalcatura di un soggetto politico che è nato appena 5 anni fa. Francamente non crediamo che questo rientri tra gli …