Giorno: 7 Dicembre 2012

Camera dei Deputati dichiarazioni di voto di Pier Luigi Bersani sul decreto-legge finanza e funzionamento degli enti territoriali

Signor Presidente, non vorrei rubare il mestiere ai commentatori politici, ma mi sembra che la situazione che si è venuta a creare sia piuttosto chiara. In primo luogo, l’onorevole Berlusconi ha deciso di scendere in campo. In secondo lungo, scende in campo con il suo piatto forte da spartirsi con la Lega, come abbiamo sentito, cioè: no Stato, no Europa, no regole, no tasse, no comunisti e così via. La discesa in campo e l’avvio, perché di questo si tratta, della sua campagna elettorale vengono suonate in la maggiore, cioè dichiarando subito che Monti è un usurpatore e un affamatore del popolo. Ora, una persona in buona sede potrebbe chiedere: ma tutto questo dalla sera alla mattina? Tutto questo su un provvedimento che incide fortemente sui costi della politica? Tutto questo esponendosi alla critica di volersi opporre a norme sull’incandidabilità? Queste domande sarebbero giuste, ma fatte da uno che avesse vissuto su Marte negli ultimi dieci anni, perché in realtà noi conosciamo bene l’incoerenza e la spregiudicatezza di chi ha compiuto questi gesti in queste …

Scuola: Ghizzoni, a Scampia non chiudano presidi democratici

“Non possiamo permettere che, a causa dell’incuria politica nei confronti della scuola, chiudano tre edifici scolastici nel quartiere di Scampia. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, dopo la denuncia del presidente della municipalità. – La scuola non è solo luogo di istruzione e formazione, ma un vero e proprio presidio democratico e di socialità. In un territorio vessato dalla criminalità organizzata, quale è Scampia, la scuola diviene lo strumento necessario per garantire la presenza dello Stato e fornire alternative al modello culturale e sociale quotidianamente imposto. Per troppo tempo il Parlamento e i Governi si sono disinteressati dell’edilizia scolastica, sia sul piano normativo sia su quello finanziario. Dall’approvazione della “legge Masini” del ’96, che consentì di predisporre e di attuare piani di intervento nell’edilizia scolastica grazie che affidavano alle regioni l’attività programmatoria, si sono susseguiti, invece, piani straordinari con un approccio verticistico che ha esautorato gli Enti Locali dalla programmazione e non ha dato certezze nei tempi e nei modi dell’erogazione dei finanziamenti. Per fare …

Censis: “Italia più povera e arrabbiata”. Redditi ai livelli del ’97, crollo per il ceto medio”, di Rosaria Amato

Una crisi peggiore delle altre, “perfida”, la definisce il Censis nel Rapporto 2012, presentato stamane al Cnel, che ci ha resi inermi di fronte a “eventi estremi”, quasi incomprensibili: non solo siamo stati costretti a imparare rapidamente il significato di parole come spread e default, ma le abbiamo viste travolgere la nostra vita, le nostre certezze. E allora gli italiani si sono trincerati nella “restanza”, cercando di “sfruttare al massimo tutte le più nascoste ma solide componenti del modello pluridecennale che ha fatto l’Italia di ieri e anche di oggi”. Risparmio, rinuncia e rinvio sono diventate per necessità le direttrici dei comportamenti familiari, le tre “r”, le chiama il Censis. Ma non c’è solo paura, trincea, lo sguardo rivolto al passato non è solo nostalgico. Intanto, gli italiani non sono rassegnati. Se si chiede loro qual è la reazione alla crisi della politica, indicata come la causa prima del disastro attuale, la risposta prevalente è “rabbia” (52,3%). La rabbia è anche superiore alla voglia di reagire (20,1%), che però non manca. Gli italiani stanno cercando …

“Caro Scola, laicità dello Stato non è nichilismo”, di Gian Enrico Rusconi

Il discorso alla città di Milano pronunciato ieri sera dal cardinal Scola in occasione di Sant’Ambrogio contiene alcuni passaggi cruciali sul tema dello Stato laico che sono sorprendenti per l’atteggiamento che li sottende, per il tono, prima ancora che per alcuni loro contenuti. C’è diffidenza, sfiducia, allarme di fronte a una presunta involuzione della laicità nello Stato, che si configurerebbe addirittura come minaccia alla libertà della coscienza religiosa. L’assunto da cui parte il discorso del cardinale è la centralità della «società civile», «la cui precedenza lo Stato deve sempre rispettare, limitandosi a governarla e non pretendendo di gestirla». Questa affermazione sarebbe anche condivisibile (nessuno infatti vuole uno Stato etico) se non contenesse un fraintendimento. Non è chiaro, infatti, che cosa significa che lo Stato deve «limitarsi a governare la società civile» senza «pretendere di gestirla». Definire le leggi, le norme di comportamento vincolanti per tutti i cittadini – tramite un dibattito pubblico e costituzionale che tiene presente l’intera «società civile» in tutta la sua complessità – è una «gestione» intrusiva della società? Proprio su questo …

Nelle aule deserte dell’asilo di Scampia “Troppa paura, questa non è più vita”, di Conchita Sannino

Aule deserte. E tre grembiulini dal passo leggero, sotto gli occhi ancora turbati delle maestre. Pentolini colorati, nuovi Babbi Natale per distrarli. «Maestra, visto che cucino?». Le loro voci rimbombano, nella scuola c’è il vuoto. E fa freddo. E non ci sono i compagni. Tre bambini presenti su ottanta. È un giovedì irreale a Scampia, alla “Eugenio Montale”, il giorno dopo che il fuoco di camorra ha sfiorato le aule. «Preside, io non li ho portati i miei figli, dovete chiudere tutti i cancelli. Però lo devo dire: siete stati bravissimi in quei momenti, mia figlia non aveva capito proprio niente, né della sparatoria, né del morto», li bacia Patrizia. «Professo’, abbiamo capito che non ci garantisce nessuno, e noi che facciamo, ce ne stiamo con le mani in mano, il governo non si è fatto sentire? », carica Patrizia. Il terzo è un padre, Franco, chiede pazienza per sé e tutti gli altri: «Mia moglie è molto impaurita, facciamole sbollire la rabbia, poi vi prometto che vengo io a riportare Antonio». Solo tre famiglie, …

“La scelta populista della destra è un danno per l’Italia”, di Claudio Sardo

Berlusconi si ricandida e il suo rientro in campo è un atto di destabilizzazione. Il governo Monti viene investito da un improvviso vento di crisi e lo spread si allarga, tornando a misurare il costo per gli italiani del populismo berlusconiano. Ma, a differenza del passato, il Cavaliere stavolta pare privo di una bussola. Minaccia di far cadere il governo, ma non ne ha la forza. Spinge i suoi senatori all’astensione, ma poi chiede a qualcuno di restare in aula per garantire il numero legale. Accusa Monti di aver portato il Paese sull’orlo del baratro (proprio lui!) ma la svolta propagandistica non produce comportamenti politici coerenti. Del resto, tutti sanno che il ricatto di Berlusconi punta alla legge sull’incandidabilità dei condannati (ancora la giustizia ad personam). E lo sanno bene nel Pdl, dove ormai c’è la baraonda: chi dice che Monti è un nemico, chi un amico, chi annuncia l’uscita dalla maggioranza, chi la permanenza, chi dissente dal Capo, chi dissente da Alfano, chi prepara le valige, chi non trattiene le lacrime. Siamo all’epilogo della …

“I responsabili del disastro”, di Patrizio Bianchi

Il ritorno di Berlusconi riapre l’otre dei veleni. Il cavaliere attacca Monti per riabilitare se stesso e disseminare di uova di serpente il percorso di ricostruzione di un Paese, la cui debacle porta inciso il suo stesso nome. La posizione del centrosinistra su Monti è chiara: il rigore ci vuole ma non basta. La politica economica che ci porterà fuori dal disastro in cui ci ha precipitato il lungo governo berlusconiano ha come caposaldi un ritorno di credibilità in Europa, una maggiore efficienza della pubblica amministrazione, più autonomia alle comunità locali, una maggiore capacità del sistema produttivo, più diritti per i cittadini perché l’inclusione sociale è il modo per allargare e rafforzare la nostra società. In questa visione la scuola, la formazione, la ricerca e la sua trasformazione in nuovo benessere divengono le vie di un recupero di orizzonte, essenziale per uscire dalla continua emergenza in cui siamo stati costretti. Nulla di più lontano dal tentativo berlusconiano di riabilitare una stagione di veleni a 360 gradi, che ci ha portato ai margini dell’Europa, addirittura derisi …