Giorno: 28 Dicembre 2012

Ghizzoni: «Proverò a battermi ancora per garantire equità», di Davide Berti

La presidente della commissione cultura è in campo: «Sono qui perché me lo ha chiesto il territorio». Di nuovo in campo. Manuela Ghizzoni è, come si dice in gergo sportivo, carica. Dopo sei anni e mezzo di Parlamento, dove è cresciuta da capogruppo a presidente di commissione cultura, prova a mettersi in gioco nel terzo mandato. Con qualcosa da rivedere sull’ultimo governo e qualche compito rimasto in sospeso per la chiusura anticipata della legislatura. Partiamo dalla fine: che primarie saranno? «Vere e soprattutto aperte. Apertissime. Il risultato sarà molto incerto fino all’ultimo. Mai prima d’ora il partito ha messo in campo un confronto di questa levatura. Come è giusto che sia, vista la posta in palio». Teme le sue avversarie? «Io prima di tutto la vedo nell’ottica della costruzione di un percorso politico virtuoso al quale il nostro partito non si è sottratto. Poi, è vero, si tratta di una sfida che voglio giocarmi fino in fondo perché sono convinta di poter dare il mio contributo». Renzi o non Renzi, si è tanto parlato di …

“Non diamo ai privati i beni culturali”, di Vittorio Emiliani

Dopo un Ministro latitante, Lorenzo Ornaghi, il peggiore di una storia quarantennale, un’Agenda che assomiglia a un brodino di dado (vecchio) a fronte di un ministero per i Beni e le attività culturali vicino al collasso, all’immobilità e quindi all’impotenza contro speculatori, tombaroli, privatizzatori sciolti e a pacchetti, lottizzatori legali e abusivi, piazzisti di pale eoliche tanto inutili quanto devastanti (magari su vigneti e oliveti di pregio) e di distese di panelli fotovoltaici messe a tappezzare campi prima coltivati. Con tutto lo spettacolo dal vivo che boccheggia, riduce programmazione e spesso qualità, ricerca e avanguardia. Tutto qui lo sforzo del professor Monti e dei suoi collaboratori per un «motore» strategico come la cultura? Una paginetta palliduccia, con appena 14 righe dedicate ai beni culturali (retoricamente definito patrimonio «che non ha eguali al mondo») e le altre 17 al turismo. Che per l’Agenda sembra davvero l’unica ragione di conservazione di un complesso che vanta oltre 4.000 musei, 95.000 fra chiese e cappelle, 2.000 siti e aree archeologiche, 40.000 fra torri e castelli, migliaia di biblioteche antiche …

“Il golpe televisivo”, di Giovanni Valentini

Abbiamo superato il livello di guardia. La tracimazione mediatica di Silvio Berlusconi, sulle sue reti domestiche e su quelle pubbliche, sgorga ormai come una fogna a cielo aperto, con tutti i suoi detriti, i suoi veleni e i suoi miasmi. Una nube tossica che minaccia di inquinare la regolarità della competizione elettorale. E dunque, un’emergenza democratica che a questo punto chiama in causa direttamente le più alte cariche dello Stato: dal presidente della Repubblica, nel suo ruolo istituzionale di garante “super partes” dell’unità nazionale, ai presidenti delle due Camere, al di là della rispettiva estrazione e appartenenza. Non basta più la “par condicio”, avevamo già scritto su questo giornale sabato scorso. Ma non bastano più neppure la Commissione parlamentare di Vigilanza e l’Autorità di garanzia sulle Comunicazioni. Né bastano le leggi e i regolamenti che pure sono in vigore e vengono sistematicamente violati, elusi, trasgrediti. Questo è il golpe mediatico di un “caudillo” ridotto alla disperazione, deciso a giocarsi il tutto per tutto, sulla pelle del Paese e su quella dei cittadini. È lo stesso …

“L’abisso Usa che spaventa il mondo”, di Gianni Riotta

In America è il numero 13, non il 17, che porta sfortuna e spesso lo si cancella in ascensori, hotel aerei. Nessuno però sfuggirà, tra Capodanno e 4 gennaio 2013, alla iettatura che i giornali chiamano «fiscal cliff», abisso fiscale. O il presidente Obama e i repubblicani della Camera, guidati dallo Speaker John Boehner, trovano un accordo o scattano 600 miliardi di dollari (€ 460 miliardi) in tasse e tagli alla spesa automatici, inclusi 50 miliardi di dollari alla Difesa. Senza intesa, l’Ufficio del Bilancio stima una caduta del 4% nel prodotto interno Usa, il Paese che scivola in recessione, sei mesi con caduta libera fino a -2,9 nella crescita e solo da giugno a dicembre 2013 un lentissimo ritorno a un gracile +1,9%. Tutti gli americani, ricchi e poveri, pagheranno più tasse, tre milioni di disoccupati, da qui a marzo, perderanno i 290 dollari di sussidio settimanale, 25 milioni di lavoratori a basso salario non riceveranno più vari sussidi, da sanità a scuola. Otto milioni di bambini rischiano la povertà. Numeri che basterebbero a …

Camusso: “Dall’Europa alle politiche sociali agenda Monti molto deludente il conservatore è lui non la Cgil”, di Roberto Mania

«Ci sono i titoli ma mancano le proposte»: giudizio netto quello di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, sull’agenda Monti. «È stata una lettura deludente, priva di pensiero innovativo. Un déjà vu», dice il capo del più grande sindacato italiano additato proprio dal premier dimissionario come uno dei soggetti della conservazione. Camusso, ma lei se l’aspettava che Monti scegliesse l’impegno politico? «Lo dissi in tempi non sospetti che il cosiddetto patto per la produttività, quello che la Cgil non ha firmato, costituiva un’operazione politica. Dunque non mi ha stupito la mossa di Monti anche se rimango perplessa su come un governo nato super partes possa partecipare a una competizione elettorale ». Quella sulla produttività era un’operazione politica perché finiva per escludere la Cgil? «Perché sceglieva uno schieramento, dava vita a una grande coalizione attraverso la quale realizzare un’operazione di divisione». Che poi ha portato Monti a definire la Cgil conservatrice? «Non mi affascina dare voti. Certo quella mi pare una tesi ardita tanto più che proviene da chi ha negato la concertazione e al massimo …