Giorno: 24 Dicembre 2012

Primarie PD Modena

Cara democratica, caro democratico, come sai il Partito Democratico ha scelto di selezionare con le Primarie i propri candidati al Parlamento per le elezioni politiche 2013. La Direzione Provinciale di sabato scorso ha approvato la rosa dei nomi, sulla base delle candidature presentate. In ordine alfabetico: Roberto Adani, manager di reti d’impresa, ex sindaco di Vignola Davide Baruffi, segretario provinciale Pd Mariangela Bastico, parlamentare uscente Manuela Ghizzoni, parlamentare uscente Maria Cecilia Guerra, sottosegretario di Stato Giuditta Pini, segretario provinciale Gd Matteo Richetti, presidente dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna Stefano Vaccari, assessore Provincia di Modena Ti ricordo che si vota domenica 30 dicembre 2012, dalle ore 8 alle ore 21. Si possono esprimere fino a un massimo di due preferenze, obbligatoriamente suddivise, pena la nullità del secondo voto, tra una candidatura maschile e una femminile. Possono votare gli iscritti al Pd, ai Giovani democratici e coloro che hanno partecipato alle primarie del 25 novembre scorso per la scelta del candidato premier del centro sinistra. Per votare occorre scrivere il cognome dei candidati prescelti sulla scheda che verrà …

“Oltre il vecchio sistema politico”, di Michele Prospero

La conferenza stampa di fine anno di Mario Monti riconduce d’un tratto alle consuetudini linguistiche della prima repubblica. Il suo pacato discorso presenta infatti delle studiate zone di opacità che sollecitano un arduo lavoro di decodifica per poterne af- ferrare il senso. Le parole del premier, ad un rudimentale setaccio ermeneutico, possono essere lette al tempo stesso come un ritiro da ogni ruolo partigiano ma anche come un impegno diretto nell’agone politico. Con il suo linguaggio «polisemico» che nasconde e al tempo stesso disvela, Monti ha cercato di proteggere l’immagine super partes che non può permettersi di tradire il patto originario con i custodi della costituzione e con i partiti che più hanno sostenuto il governo. E però, nella formale aderenza al ruolo istituzionale neutrale, egli ha compiuto un passo ben visibile nell’arena politica con l’ambizione della leadership. Lo ha fatto preoccupandosi però di dissipare la sensazione di una riedizione di un novello partito personale. Con la creazione di una lista personale Monti avrebbe spinto a riscrivere la storia istituzionale della fase che ha visto …

“Femminicidio, strage che si può fermare”, di Barbara Spinelli*

“Il femmicidio e il femminicidio sono due neologismi coniati per evidenziare la predominanza statistica della natura di genere della maggior parte degli omicidi e violenze sulle donne. Femmicidio è l’uccisione della donna in quanto donna! (Diana Russell), e nella ricerca criminologica include anche quelle situazioni in cui la morte della donna rappresenta l’esito/la conseguenza di pratiche sociali misogine. In alcuni Paesi, in particolare dell’America Latina, si è scelto anche di introdurre nei codici penali le fattispecie o le aggravanti di femmicidio o di femminicidio. La violenza maschile sulle donne costituisce una violazione dei diritti umani, della quale il femminicidio costituisce la manifestazione più estrema. La codificazione del femminicidio quale violazione dei diritti umani, è avvenuta nell’ambito del sistema di diritto internazionale umanitario internazionale e regionale. In Italia, anche rispetto ad altri Paesi europei, persiste una significativa difficoltà per le Istituzioni e per i giuristi a concepire la necessità di un approccio giuridico e politico alla violenza maschile sulle donne che la affronti quale violazione dei diritti umani. Di conseguenza, le politiche e le riforme legislative …

“Le metamorfosi del bipolarismo”, di Massimo Giannini

«Qualcosa mi dice di non candidarmi», aveva confessato Mario Monti nel colloquio con Eugenio Scalfari su Repubblica di ieri. Quella «voce di dentro», che in lui covava da tempo insieme a quelle che invece, da fuori, lo spingevano a candidarsi, alla fine ha avuto un peso. L’ultima conferenza stampa del Professore cerimonia di commiato di un tecnico al capolinea, non si è trasformata nell’epifania di un leader pronto a «salire in politica» con la sua faccia e con la sua lista. Monti, per ora, non si candida. O meglio: si candida, ma a modo suo. Da «candidato riluttante». Si propone cioè nell’unico modo in cui può farlo un senatore a vita obbligato a un profilo di terzietà, e in cui sa farlo un civil servant disposto ad essere «chiamato » dall’establishment, piuttosto che votato dal popolo. Mette se stesso, e la sua Agenda, a disposizione del Paese e di chi, tra i partiti, vorrà assumere questo intero «pacchetto» come architrave costituente della prossima legislatura. Se questo accadrà, e se glielo chiederanno espressamente, lui sarà pronto …

“Il Cavaliere solitario per istinto e strategia”, di Ilvo Diamanti

Solo contro tutti. È la parte che, oggi, recita Berlusconi. Un po’ per istinto e per sentimento. Un po’ per calcolo e per strategia. Per istinto e sentimento. Perché non si fida di nessuno. Neppure dei “suoi”. Anzi, soprattutto di loro. I leader alleati (fino a pochi anni fa). Fini e Casini, postfascisti e neodemocristiani. Miracolati. Sdoganati e recuperati da lui, nei primi anni Novanta. Quand’erano gli esemplari sopravvissuti di una specie in via di estinzione. Destinati a scomparire. Oppure a finire fuori gioco. Emarginati ed esclusi. Berlusconi ha offerto loro un ruolo di primo piano. E loro, in cambio, hanno tramato per la sua successione. Fino ad abbandonarlo. Lasciandolo solo. Come ha fatto gran parte dei parlamentari del Pdl e del centrodestra. Lo scorso ottobre, dopo la condanna del Tribunale di Milano a suo carico per frode fiscale, nel processo Mediaset. Berlusconi. Si è sentito vulnerabile. Ed è tornato. È sceso di nuovo in campo. Meglio, in campagna elettorale. Anzitutto e soprattutto in televisione. Abituato com’è a considerare la tivù la grande madre dell’Italia …