Giorno: 10 Dicembre 2012

“Se anche il violino diventa precario”, di Bruno Ugolini

Non c’è solo la marea d’insegnanti precari e di altri lavoratori pubblici di cui si parla in questi giorni. Esistono anche precari speciali, magari considerati dei privilegiati, perché fanno un mestiere appassionante. Sono i musicisti. Non parlo solo, che so, del primo violino della orchestra della Scala che abbiamo potuto sorprendere mentre corrispondeva ai gesti impetuosi di Daniel Barenboim nel Lohengrin. Esistono molti altri musicisti che non hanno raggiunto quel posto e che conducono una vita precaria. E la loro condizione, dal punto di vista del reddito, dei diritti e delle tutele, non è molto dissimile da quella di tanti giovani informatici, o pony express, o commessi in negozi, o in operai di ditte in appalto. Ha spiegato la loro condizione tempo fa su www.rassegna.it una giovane poco più che trentenne, Sabina Morelli. Una ragazza che ha cominciato a studíare col violino quando aveva otto anni. Credeva di poter iniziare una vita professionale ricca di emozioni. Non ha fatto altro che condurre “un continuo peregrinare in cerca di lavoro, passando da un’orchestra all’altra”. Una vita …

“In classe anche il pomeriggio. La scuola dell’anti sciopero”, di Elvira Serra

Al liceo Fermi di Arona il mondo va alla rovescia. Gli studenti vogliono trattenersi in classe oltre il trillo della campanella (malgrado qualcuno, pendolare, ritorni a casa alle sei del pomeriggio). E lo fanno non per una partita di basket o per organizzare una festa, ma per imparare. Non bastasse: a loro piace. «Eravamo scesi in piazza il 24 novembre contro i tagli alla scuola. Ma volevamo fare qualcosa in più. Siamo persone colte, ci tenevamo a una protesta intellettuale, nobile, perché non passasse il messaggio che ogni scusa è buona per saltare le lezioni. Semmai è il contrario: ci teniamo così tanto alla scuola che siamo disposti a passarci più tempo», spiega nell’aula magna Nicolò Simoni, rappresentante di istituto e, in futuro, aspirante sindaco. Con lui una quarantina di compagni del triennio: classico, scientifico tradizionale o con opzione per le scienze applicate. Una settimana fa hanno deciso di aderire alla iniziativa di un gruppo di insegnanti che a novembre, quando si discuteva dell’articolo 3 del ddl di stabilità che voleva aumentare di sei ore …

Ricerca, Ghizzoni: necessario stabilizzare i precari INGV

Nel giorno dello sciopero, Ghizzoni si impegna personalmente a sollecitare il Governo Nel giorno dello sciopero generale dei lavoratori dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la presidente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, Manuela Ghizzoni, si impegna a sollecitare il ministro dell’Istruzione e il Governo in merito all’alta percentuale di personale precario dell’INGV e a prendere in esame la questione nella commissione da lei presieduta. Di seguito la dichiarazione dell’onorevole Ghizzoni. «È necessario aprire un tavolo di trattativa con il Governo per cercare di offrire una stabilizzazione a centinaia di precari che svolgono un lavoro competente, appassionato e di alto valore scientifico per l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’Istituto svolge un’attività di ricerca di rilievo internazionale e di alta qualità, oltre a fornire alla protezione civile del nostro Paese un rilevante contributo scientifico, tecnico e organizzativo. Da anni per carenza della pianta organica rispetto ai nuovi compiti assunti, l’INGV ha dovuto fondare gran parte della sua attività sul lavoro di precari, quasi sempre dottori di ricerca, che svolgono anche un …

“Insegnanti, i disastri dell’era Berlusconi”, di Giunio Luzzatto

La scia di disastri che il governo Berlusconi ha lasciato dietro di sè continua a mettere in difficoltà il dopo-Berlusconi; il caso della scuola è tra i più gravi, essendovi stata una ministra, Gelmini, particolarmente impegnata nello sfasciare il settore. Il caso che qui discuto, sulla base di una recente comunicazione dei vertici ministeriali, è solo un esempio; non da poco, perché riguarda la possibilità di una formazione seria, o invece finta, per ventimila nuovi insegnanti. Gli antefatti. Per abilitarsi all’insegnamento secondarlo i laureati dovevano frequentare una Scuola universitaria biennale di specializzazione, Ssis. Poche settimane dopo il suo insediamento Gelmini la ha soppressa, annunciando un grande rinnovamento che avrebbe dato spazio all’esperienza sul campo, cioè a pratica nelle scuole, anziché a troppa teoria. Nei tre anni successivi ha ripetutamente esaltato un nuovo corso di formazione (annuale) detto Tirocinio Formativo Attivo, Tfa, ma prima del non rimpianto congedo non è riuscita a farlo decollare. Il ministro Profumo, per non penalizzare ulteriormente i laureati che da quattro anni non avevano la possibilità di conseguire l’abilitazione, ha deciso …

“Berlusconi flop. Al Pd il triplo dei consensi Pdl”, di Carlo Buttaroni

Il ritorno di Berlusconi non riavvolgerà il nastro. E chi teme (o spera) un ritorno al passato, sta facendo male i conti. Perché Berlusconi è stato un fenomeno sociale, prima ancora che politico. Un fenomeno che ha avuto un principio e un’inevitabile fine, caratterizzato, nel mezzo, da quell’inerzia tipica di tutte le storie che hanno come protagonisti grandi masse d’individui. Fino a quando ci si sveglia accorgendosi che la favola è terminata, senza capire però bene il tipo di finale. Il «berlusconismo» è andato oltre Berlusconi, diventando un camaleontico sistema di potere e, progressivamente, un modo di pensare, una corrente sociale, uno stile linguistico. Un apparato incentrato sulla figura carismatica di un leader indiscutibile, nel cui linguaggio verbale e non, si sono rispecchiati una moltitudine d’italiani. Nel codice berlusconiano è indifferente se le frasi siano credibili e coerenti. Il senso di ciò che dice sta nel suono e nell’effetto che producono le parole. Per questa ragione ha sempre potuto permettersi di enun- ciare una cosa e il suo contrario, senza che la verità rappresentasse necessariamente …

“Serve un Pool di Giudici anti Stalking per evitare altre vittime tra le donne”, di Fiorenza Sarzanini

Lisa Puzzoli poteva essere salvata. Bastava che un magistrato esaminasse la sua richiesta di tenere lontano da lei e dalla sua bambina Vincenzo Manduca, l’ex fidanzato che l’aveva molestata e picchiata più volte soltanto perché non le perdonava di averlo lasciato. E che tre giorni fa, al culmine dell’ennesima discussione, l’ha uccisa a coltellate. Era il padre della piccola, ma questo non è bastato a placare la sua ira nei confronti della giovane donna. Anzi, negli ultimi tempi era diventato ancor più aggressivo e violento. Per questo Lisa non voleva più avere alcun contatto con lui. Aveva paura e lo aveva raccontato ai familiari e agli amici. Poi lo aveva detto al suo avvocato e la scelta era stata fatta: chiedere un provvedimento previsto dalla nuova legge sullo stalking che gli impedisse di avvicinarsi. Fa impressione sentire adesso le parole del procuratore di Udine Antonio Biancardi che quasi se la prende con le vittime «che devono stare attente e tutelarsi» mentre dice che i magistrati possono fare poco o nulla perché «in questi casi serve …

Province, allarme del governo “Senza decreto caos istituzionale”, di Valentina Conte

Non solo risparmi sfumati, tra 370 e 535 milioni a regime. Ma anche lievitazione dei costi per Comuni e Regioni, blocco della riorganizzazione periferica dello Stato, Città metropolitane soffocate sul nascere. Insomma, un «caos istituzionale» in piena regola. Questi i «gravi e pesanti effetti» vagliati dal governo qualora il decreto sul riordino delle Province imboccasse il tunnel dell’insabbiamento parlamentare. Chi si occuperebbe della manutenzione di scuole e strade, della gestione dei rifiuti, della tutela idrogeologica e ambientale? E chi subentrerebbe ai mutui contratti dalle Province con banche e Cassa depositi e prestiti? E poi che fine farebbero il personale, gli immobili, i finanziamenti? A questi interrogativi, infilati in uno studio che il dicastero della Funzione pubblica ha spedito ad alcuni senatori, proverà a rispondere la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Dove questa sera i relatori Enzo Bianco (Pd) e Filippo Saltamartini (Pdl) proveranno a sminare il percorso del decreto 188 che riduce le Province delle Regioni ordinarie da 86 a 51, in vista del suo approdo in aula mercoledì prossimo, quando sarà sottoposto alla …