Giorno: 12 Febbraio 2013

Bersani prepara il rush finale: «La sfida è tra noi e la destra» , di Simone Collini

Domenica a Milano con Nichi Vendola e Bruno Tabacci, la prossima settimana a Palermo insieme a Matteo Renzi e Rosario Crocetta. E poi il passaggio in Campania domani e in Puglia sabato, perché se Lombardia e Sicilia saranno decisive per la conquista del Senato anche in queste altre due regioni non si può abbassare la guardia. Pier Luigi Bersani va al rush finale della campagna elettorale chiamando alla mobilitazione militanti, simpatizzanti ma anche i sindaci del Pd, e soprattutto lanciando questo messaggio: «In Italia abbiamo avuto destre stataliste, populiste, demagogiche, qualche volta autoritarie, ma mai liberali. Io intendo fare una rivoluzione liberale. Un po’ l’ho fatta – dice ricordando i provvedimenti adottati da ministro su mutui, energia, treni, assicurazioni – e ora intendo riprenderla». Bersani sa che la partita è sul filo di lana, che il vero avversario, Silvio Berlusconi, non ha chance di vittoria e che però a rischiare di mandare tutto all’aria è la presenza degli altri protagonisti in campo. Come Mario Monti, che pur sapendo quale intreccio ci sia tra regionali e …

"Le forze di un Papa", di Claudio Sardo

Ci sono eventi che mettono i cronisti davanti a una storia più grande di quella che solitamente raccontano e commentano. Le dimissioni di Papa Benedetto dal soglio pontificio sono questo. E non tanto perché in duemila anni di vita della Chiesa di Roma i precedenti si contano sulla punta delle dita. Non è certo Celestino V il metro di L’impressione piuttosto è che il Papa teologo, rimasto ormai senza le forze che lui stesso ritiene necessarie per proseguire il ministero, abbia posto anzitutto alla Chiesa, e quindi al mondo, una domanda cruciale e drammatica sulla fede nella modernità, sulla comunione nel secolo dell’individualismo, sul ruolo delle istituzioni nel divenire della società. Una domanda posta con la libertà che nessuno pensava potesse prendersi un Papa. Peraltro un Papa che ha avuto non pochi problemi di comprensione con il mondo contemporaneo. Da marzo Benedetto XVI non sarà più Pietro. Ma continuerà a pensare, a pregare, a vivere nella comunità dei cristiani, dunque a condividere la testimonianza e la fede. E il suo magistero non è svanito, anzi …

"L'irruzione della modernità", di Ezio Mauro

L’irruzione della modernità in un’istituzione vecchia di due millenni avviene all’improvviso, con il coraggio dell’umiltà nel gesto solitario dell’anziano pontefice che rinuncia al potere del vicario di Cristo e a tutti i suoi simboli, confessando la sua fragilità davanti al peso della responsabi-lità, divenuto intollerabile per le sue forze in rapido declino. È una notizia universale, che fa il giro del mondo e lo stupisce, perché cambia radicalmente lo status del pontificato romano. ambia l’iconografia che lo rappresenta come strumento del cielo e la liturgia che lo circonda consacrandolo. Sotto i paramenti sacri («come Papa lei dovrà ogni ora del giorno indossare la bianca sottana», disse subito a Ratzinger uno dei segretari di Wojtyla, accogliendolo dopo l’elezione nell’Appartamento) spunta l’uomo, con tutto il carico dei suoi 85 anni compiuti, la coscienza crescente del limite, il timore di non riuscire a far fronte alle necessità della sua missione suprema. È l’uomo Ratzinger che il 28 febbraio alle otto di sera – un appuntamento mediatico e spirituale insieme, già fissato con la precisione di chi ha voluto …